Molfetta finisce in prima pagina per lo scandalo del porto. Tutti i titoli dei giornali. Gli articoli e le inchieste di “Quindici”: l'avevamo previsto
Pioggia di titoli dei giornali nazionali e regionali, servizi televisivi su tutte le reti, apertura dei telegiornali nazionali, web bollente: ancora una volta dopo lo scandalo edilizio “Mani sulla città” con l’arresto dell’ing. Rocco Altomare responsabile dell’Ufficio territorio, è stata la volta dell’operazione D’Artagnan (dal nome della draga) con lo scandalo dei lavori del nuovo porto. Ancora una volta coinvolto l’ufficio tecnico comunale questa volta con l’ing. Enzo Balducci arrestato ai domiciliari, oltre all’arresto del geom. Giorgio Calderoni della Cmc e al coinvolgimento dell’ex sindaco sen. Antonio Azzollini, del consigliere regionale Antonio Camporeale, entrambi del Pdl e del dirigente del settore economico del Comune, Giusi De Bari. “Truffa del porto, Azzollini, il capo” il forte titolo di Repubblica la mattina di martedì 8 ottobre, giorno successivo al blitz della Procura di Trani; “Sigilli a porto commerciale progettato sulle bombe” (Corriere della Sera); “Molfetta, i soldi per il porto usati per evitare il default, il sen. Azzollini fra gli indagati” (La Stampa); “Molfetta, i soldi del porto per i debiti del Comune” (L’Unità); “Molfetta, 60 indagati per il porto fantasma” (Il Messaggero); “Truffa per il porto di Molfetta, indagato il senatore Azzollini” (Il Sole 24Ore); “Truffa da 150 milioni sul porto di Molfetta, indagato pure Azzollini” (Il Fatto Quotidiano); “Affondato il porto di Molfetta. La Procura: truffa da 150 milioni. Indagato il sen. Azzollini” (Epolis); “Molfetta, il porto sulle bombe”; “Molfetta risanata con i soldi del porto, così funzionava il metodo Azzollini” (Corriere del Mezzogiorno); “La truffa del porto fantasma, appalti per 150 milioni ma sotto c’erano le bombe. Indagato il sen. Azzollini (Pdl): gestiva tutto lui” (la Repubblica); “Il porto delle nebbie”; “L’uomo dei conti alla resa dei conti”; “Molfetta, bufera sul porto, tra gli indagati c’è Azzollini. Raddoppiati i costi d’appalto. Il gip: dall’ex sindaco condotta intimidatoria”. “Un cantiere sulle bombe. I Pm: quel porto è una truffa. Molfetta sotto choc dopo gli arresti e la raffica di indagati” (La Gazzetta del Mezzogiorno) e così via. Il giorno successivo altri particolari anche dalle intercettazioni: “Molfetta con i soldi del porto cancelleria incentivi e pranzi”; “Così sparivano i soldi, usati per pranzi e cene, fondi utilizzati anche per i tendoni del mercato”; “Cene, chioschi e pista d’atletica dissipati così i fondi del porto. Le pressioni del sen. Azzollini sulla Finanziaria. L’ex sindaco stava facendo preparare un emendamento per coprire le nuove spese. Per non perdere i soldi, pagati 624mila euro di incentivi ai dipendenti comunali”. “Il grande pasticcio del porto, Molfetta rischia 70 milioni”. “L’ira del senatore con il dirigente regionale: A quello gli devo dare due cazzotti .“. “Quel pezzo della Finanziaria inserito da Azzollini per il porto. Appoggi romani e finanzieri intimiditi: i Pm insistono sul “sistema”; “I conti del ristorante pagati con i soldi pubblici, sotto sequestro le somme ancora disponibili”. “Ci sono le bombe ma vado avanti, è la mia riconoscenza al senatore”. “Un dirigente suicida a marzo scorso. Il Procuratore Capristo: vogliamo capire meglio”. Il sindaco Natalicchio: non lasciateci soli con le ferite di Azzollini. Il senatore un faraone, non si fermi la bonifica del porto”. Il sindaco: la città non può diventare un’altra Gioia Tauro”. Insomma, c’è da vergognarsi. Parecchio. Il sen. Antonio Azzollini si difende sostenendo che non c’è nulla di vero e che spiegherà tutto ai giudici. Ci auguriamo che lo spieghi anche ai cittadini sotto choc per questo nuovo scandalo. Noi di “Quindici” non ci siamo sorpresi del blitz, perché da anni, unici nell’informazione locale (Quello che gli altri non dicono, il nostro slogan) abbiamo denunciato possibili irregolarità e stranezze del porto, come potete vedere dai titoli degli articoli e delle inchieste che abbiamo condotto da soli in questi quattro anni di lavori al porto. Anzi l’operazione della magistratura ha confermato tutto quello che noi avevamo scritto, perfino il segnale venuto dal drammatico suicidio del dirigente comunale Enzo Tangari, persona perbene, che gettandosi con l’auto nelle acque del porto, ha voluto trasmettere un messaggio che i giudici stanno decifrando, dopo che è stato aperto un fascicolo per istigazione al suicidio. Vi lasciamo alla lettura di questi titoli e ci auguriamo che siano lo spunto per riflettere su ciò che è avvenuto in questi ultimi 10 anni col disprezzo delle regole e della legalità. Speriamo che queste vicende per il futuro siano solo un brutto ricordo e che la città riprenda il posto che merita a livello nazionale e che torni ad essere degna di un glorioso passato che l’ha fatta conoscere per uomini migliori che tutti gli italiani conoscono e che hanno dato onore e lustro alla nostra cara Molfetta.