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Molfetta, dattarolo soccorso dalla Guardia Costiera
07 settembre 2011

MOLFETTA - La Capitaneria di Porto di Molfetta ha prestato soccorso ad un natante in avaria nelle acque antistanti il comune di Molfetta, località Torre Calderina. Alla vista dei militari, i diportisti, seppur bloccati da una avaria, reagivano in maniera infastidita, quasi non avessero voluto essere soccorsi. L’atteggiamento destava i sospetti dei soccorritori che, da bordo del battello pneumatico normalmente impiegato per l’operazione “Mare Sicuro 2011”, chiedevano il supporto di una pattuglia a terra.
Sulla costa antistante c’era infatti una seconda persona che aveva raggiunto la riva a nuoto poco prima che sopraggiungesse il mezzo nautico militare. All’arrivo della pattuglia l’uomo trasportava 5 kg di datteri di mare all’interno in un retino da pesca nel quale, in base alle dichiarazioni rese nell’immediatezza, era incappato, per una fortunosa coincidenza, mentre raggiungeva la riva per chiedere aiuto. I datteri venivano sequestrati e distrutti presso l’ASM ed il pescatore denunciato per diversi reati, primo fra tutti il danno ambientale, puniti complessivamente con l’arresto da 3 a 12 anni e l’ammenda da 11.000€ a 108.000€. Veniva inoltre prestato ausilio al natante in avaria per il rientro in porto.
La Capitaneria di Porto di Molfetta tiene a sottolineare l’ovvia circostanza per la quale questa pesca, tanto dannosa per il mare, continua imperterrita nonostante le sanzioni perché parimenti imperterriti sono gli acquirenti: colpevoli legalmente e penalmente nella stessa misura dei pescatori.

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Carissimo teomondo scrofalo, non è proprio come tu dici e scrivi, credimi. Non era una caccia ai delfini o alle caretta-caretta, era un caso, un evento, e non esistevano regole o divieti all'avvenimento. Infatti, se "a quei tempi" ti ritrovavi in una modesta casa di un modesto pescatore, notavi subito un'anfora come porta-ombrelli, altri oggetti di valore inestimabile (si ignorava) o un carapace come soprammobili. Con questi deliziosi oggetti, si effettuavano regali a personaggi noti e influenti, per stringere amicizie e conoscenze, per poi ricavarne privilegi e raccomandazioni. Questo a dimostrazione che il mare è stato - sempre per ignoranza e disinteresse - devastato, sfruttato, depredato (oggi ne paghiamo le conseguenze amaramente). I vecchi marinai sanno benissimo cosa comportava la presenza di delfini nelle vicinanze di zone peschifere e di pesca: rottura di reti, perdite di pescato e quant'altro di negativo in lavoro e guadagno. Si cercava di difendersi da questi simpatici animali, considerati "nemici" della pesca. Poi..... la quantità di pescato incominciò a diminuire, e si capì il problema degli habitat, la pesca indiscriminata, la conservazione delle specie, la distruzione degli equilibri ittici degli oceani e dei mari. Nacquero così le vigilanze, accordi internazionali, associazioni varie per la diffusione e la conoscenza della materia. La "cultura ecologica" divenne una cultura di massa, anche se non ancora da tutti percepita, e si vede: Molfetta e i molfettesi ne sono un esempio. Come vedi mio caro teomondo, ogni periodo storico dell'uomo, serve a migliorare il futuro se vengono percepite le giuste correzioni da apportare, facendo proprie le esperienze passate, senza colpevolizzare nessuno. Un caro saluto.




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