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Molfetta, Comitato Acqua Bene Comune: reclamo-diffida contro l'AQP
04 aprile 2012

MOLFETTA - Il Comitato Acqua Bene Comune di Molfetta torna sul mancato rispetto istituzionale del risultato del referendum abrogativo del 12 e 13 giugno 2011, che ha registrato uno straordinario successo di partecipazione dei cittadini.
«Con la pubblicazione, il 20 luglio 2011, del Decreto del Presidente della Repubblica n. 116, è stata sancita ufficialmente la vittoria referendaria e l’abrogazione, tra le altre, della norma che consentiva ai gestori di caricare sulle nostre bollette anche la componente della “remunerazione del capitale investito” - spiega il comunicato del Comitato -. Considerato il tempo trascorso e l’inerzia di tutte le istituzioni, tocca di nuovo ai cittadini prendere l’iniziativa affinché il risultato di quei referendum, e quindi, il volere dei cittadini italiani, venga rispettato: per questo in tutta la Puglia noi, comitati per l’acqua bene comune, stiamo chiedendo ai cittadini di firmare una lettera di reclamo e diffida indirizzata all'Acquedotto Pugliese».
Il reclamo riguarda le somme indebitamente riscosse dal 21 luglio 2011 (giorno di pubblicazione degli esiti referendari sulla Gazzetta Ufficiale) come remunerazione del capitale investito, mentre la diffida chiede l'eliminazione dalla successiva bolletta della cifra corrispondente alla remunerazione del capitale, con riserva di agire in giudizio, in caso d’inadempienza, al fine di richiedere la restituzione di quanto dovuto.
Anche l’ente locale Comune può partecipare a tale campagna. «Lo scorso giovedì 15 marzoabbiamo presentato e protocollato al Comune di Molfetta una lettera-invito destinata al Sindaco, al Presidente del Consiglio comunale e ai capigruppo consiliari, già inviata via e-mail qualche giorno prima dal Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”, in cui si richiedeva un’adesione alla campagna nazionale “Obbedienza civile – Il mio voto va rispettato” - continua il comunicato -. Appare inutile sottolineare che a queste sollecitazioni non hanno fatto riscontro risposte da parte dei destinatari delle missive, forse poi non così realmente interessati a difendere i diritti dei cittadini che rappresentano».
In queste missive è stato rinnovato l’invito al Comune di Molfetta ad aderire alla campagna nazionale “Obbedienza civile – Il mio voto va rispettato” attraverso le seguenti azioni: integrazione dello Statuto e inserimento del principio che il Servizio Idrico Integrato è privo di rilevanza economica; esposizione dello striscione e delle bandiere “Obbedienza Civile - Il mio voto va rispettato” sugli edifici istituzionali come comunicazione permanente della richiesta di rispetto della legalità e della Carta costituzionale; presentazione di un reclamo-istanza-diffida di rimborso all’AQP SpAper l’importo corrispondente alla remunerazione del capitale investito, abrogato dal referendum; presentazione all’A.I.P. (Autorità Idrica Pugliese) della richiesta di adeguare le tariffe, eliminando la remunerazione del capitale; ampia e diffusa campagna informativa presso la cittadinanza, invitandola ad aderire alla campagna di “Obbedienza civile – Il mio voto va rispettato"; infine, segnalazione degli URP o di altri uffici comunali nell’elenco degli sportelli informativi dove il cittadino potrà trovare informazioni e materiale per la campagna.
«Questo è quello che stanno facendo già i comuni di Bari, Mola di Bari, Altamura, Giovinazzo, Modugno, Grumo Appula e Binetto in provincia di Bari, di Villa Castelli e Cisternino in provincia di Brindisi, di Laterza e Mottola in provincia di Taranto e di Lequile in provincia di Lecce.Nei prossimi giorni il comitato molfettese comunicherà le sedi e gli orari in cui le organizzazioni facenti parte dello stesso distribuiranno le copie delle lettere reclamo/diffida e forniranno il necessario supporto informativo ai cittadini - conclude il comunicato -. Chiediamo a tutti i partiti politici della città, di maggioranza e di opposizione, di esprimere una posizione chiara e di portare il tema all’attenzione del Consiglio Comunale: lo chiedono i quasi ventisette milioni di italiani e in particolare i ventiquattromila molfettesi che hanno votato sì.Perché si scrive acqua, ma si legge democrazia».
 
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