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Molfetta, Città Metropolitana. Pasquale Mancini (Pdl): difesa strumentale per Azzollini Dopo la notizia diffusa da "Quindici" con una nota di Lillino Di Gioia
02 ottobre 2012

MOLFETTA - Dopo la notizia data in esclusiva da Quindici con una nota di Lillino Di Gioia sulla decisione del sindaco di Molfetta, Antonio Azzollini, di rifiutare l’area metropolitana di Bari, rischiando di confluire in quella di Foggia perché la BAT potrebbe essere presto soppressa, il coordinatore del Pdl, Pasquale Mancini, giustifica con un risicato e sterile comunicato stampa la decisione di Azzollini, attaccando Tommaso Minervini (oggi risorsa politica di Sel) e Guglielmo Minervini (Pd), assessore regionale alla Mobilità. Assente una coerente analisi tecnico-amministrativa della situazione, che lascia, invece, il posto alla sterile strumentalizzazione dell’identità e dell’autonomia molfettese.
 
«Ad oggi le uniche brutte figure sono quelle che ci hanno fatto fare la sinistra con Tommaso Minervini e Guglielmo Minervini. Ancora una volta, Guglielmo Minervini antepone gli interessi del suo partito e della sua cerchia politica a quelli dei cittadini molfettesi. Al contrario, il sindaco di Molfetta, Antonio Azzollini, insieme con altri importanti sindaci di grandi Comuni pugliesi, si sta impegnando per la difesa della storia e della identità della nostra città. Si tratta di una vera propria rete di sindaci che si sta battendo contro l’adesione alla Città Metropolitana e quindi per la difesa dell'autonomia dei territori. Noi non vogliamo che Molfetta diventi una periferia di Bari».
 
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E' davvero sconcertante! Un problema del genere, messo in risalto e portato alla conoscenza dei Molfettesi da QUINDICI!. Reazioni? Le leggiamo nei vari post a commento. Il Coordinatore PdL che dice la sua sia con un articolo sia con un post. C'è da osservare, caro Pasquale, che non è che la tua opinione espressa, sia nell'articolo che sul tuo intervento nel blog, abbiano, non dico fugato, ma almeno chiarito in parte le motivazioni di questa scelta che io ritengo sconclusionata se non scellerata, presa sulla pelle dei Molfettesi!. Le reazioni che abbiamo letto, a parte alcune piuttosto ...leggere (data l'importanza della posta in gioco) indicano che la scelta non sarebbe particolarmente gradita, per la sostanza ed anche per la forma con la quale è stata? presa. Osservo poi che, a parte l'intervento (d'ufficio?, un pò come quello di Mancini, dalla altra parte) di Minervini G., c'è l'ASSORDANTE silenzio da parte di TUTTE le OPPOSIZIONI! Ma ci siete? Ma che cavolo fate? State "riflettendo", come suggerisce Mnacini? Non intervenite ancora perché forse non avete ancora avuto nulla di concreto su cui intervenire? Oppure aspettate che la faccenda decanti per poi fare le vostre comunicazioni? Chi sarà il primo a reagire: i Giovani del PD oppure i ...vecchi, sempre del PD? Che il S.S.P.(S.) sia sempre più Sindaco, Senatore, Presidente (Sceriffo) è evidente a tutti. Forse lo è, non solo perché, come si sente dire, tiene in pugno la sua Maggioranza, avendola ridotta solo a degli yes-men, o per le sue doti particolari; ma forse raggruppa in sé tutte le suddette funzioni grazie anche all'OPPOSIZIONE che ...riflette! Non si riesce più a capire se prendersela con l'uno o con gli altri!!!!!!


Qui la faccenda è molto grave, anzi gravissima! Leggo un passo del post postato e forse anche pestato del coordinatore del Pdl: "La questione è seria, strategica, di sopravvivenza della nostra storia, delle nostre radici, della nostra autonomia amministrativa. Studiate la faccenda, rifletteteci e giungerete alle nostre stesse conclusioni." Di bello e di brutto, chi ha studiato la faccenda, ha riflettuto e giunto alle conclusioni? E quali conclusioni poi? Vogliamo i nomi e cognomi di questi studiosi, riflettisti e conclusionisti: e il popolo sovrano dove lo mettiamo? Chi è che butta il bambino con l'acqua sporca? Ho l'impressione che buttate via solo il bambino, comportandovi da estremisti comunisti, l'acqua sporca la scaricate in quel PORTO non ancora terminato e già lo inquinate gettando nelle sue acque, quella sporca dopo aver lavato il bambino, gettato chissà dove, tanto è solo un bambino, chi lo reclamerà! Io dico, la mamma! Con quale faciloneria agite brutalmente, distruggendo il futuro natio, manco fosse un porto, oramai abbandonato a se stesso, non ne parla più nessuno. Non era il PORTO che ci doveva lanciare in orbita come la "città del futuro", la città faro del Mediterraneo e di tutti i popoli ivi lungo le coste terrestri e marine? Ora leggo che questo Bat e ribat, periferie e periferiche, sarà il futuro storico, strategico, delle nostre radici, e se fosse invece "strategicamente tragico"? Non possiamo tornare indietro, questo è il vero tragicomico della questione apertosi in ambito politico locale. Muore il Porto, muore Molfetta.... è' una scomoda, quanto "ipercapotica" conclusione.




Il sindaco durante la conferenza metropolitana tenutasi negli utimi giorni di settembre avrebbe detto"Il 5 ottobre presenterò in consiglio comunale la proposta di non aderire alla città metropolitana, poiché secondo me non ha alcun senso. La suddetta istituzione ha purtroppo tre vertici: Monopoli, Altamura e Molfetta. Realtà troppo diverse fra di loro e quindi troppo distanti".L'unica alternativa possibile,secondo la legge,e il sindaco lo sa, è di aderire ad una provincia viciniore cioè la BAT, ma questa è destinata ad essere accorpata con Foggia ,quindi Molfetta si troverebbe in provincia di Foggia; sindaco siamo vicini a tale città? Nè si pensi che con il giochetto dei passaggi la BAT non sarà soppressa perchè il decreto legge prevede che la situazione sia cristallizzata al momento dell'approvazione del decreto cioè a luglio.Quella del sindaco si configura come una manovra strumentale solo per prepararsi all future elezione politiche con il tentativo di costituire dei collegi elettorali favorevoli al centrodestra.Altre possibilità non esistono; intanto entrando nella provincia di Foggia ,per esempio,il personale della scuola soprannumerario potrà essere trasferito in una città del Tavoliere o del Subappennino Dauno,Molfetta perderà completamente la Capitaneria poichè lascerebbe anche Giovinazzo e in tempi di revisione della spesa facilmente sarebbe accorpata a Barletta e la casistica potrebbe continuare.Partecipando,invece, alla città metropolitana e alla stesura del suo nuovo statuto è possibile salvaguardare ugualmente le autonomie locali;bisogna solo entrare nell'ottica di non considerarsi il podestà del Comune.


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