“Molfetta calcio”, dopo gli isterismi e le squalifiche reagisce e fa punti
Batosta del Giudice sportivo: “P. Poli” squalificato per due giornate, cinque anni a Tuberoso per gli incidenti
E' iniziato con un'onta il campionato di Promozione del “Molfetta calcio” per gli episodi che hanno caratterizzato l'esordio interno, nella seconda giornata, contro il Palagianello. La gara era iniziata bene per i biancorossi, tre volte al tiro nei primi minuti. Poi la partita è svilita per la durezza dei difensori tarantini che hanno innervosito i molfettesi.
Al 30' Uva si faceva espellere per un plateale fallo di reazione ad un'ennesima provocazione. Il match praticamente finiva qui. Un vero peccato perché gli avversari erano alla portata dei molfettesi. La superiorità numerica portava il Palagianello, ruvido in difesa ma dinamico a centrocampo e veloce in attacco, in vantaggio.
Nel secondo tempo saliva in cattedra l'arbitro Roca di Foggia, che quasi indispettito dalle continue proteste, si mostrava tanto fiscale verso i molfettesi, quanto permissivo con gli ospiti. La tensione saliva quando l'arbitro decretava il rigore del raddoppio ed espelleva una altro molfettese. In tribuna gli ultras, o meglio un branco di giovinastri a cui si accodavano patetici signori, inveivano con i soliti beceri slogan contro l'arbitro e gratuitamente verso un spaurito gruppo di tarantini al seguito della squadra.
Al fischio finale si è assistito ad una crescente ed indegna cagnara. In campo veniva lanciato di tutto e qualche scalmanato provava a dimenarsi sulla rete di recinzione, con i vigili urbani a due passi che assistevano inermi allo squallido spettacolo.
Chissà se qualcuno si sarà vergognato per questa bella cartolina regalata alla città. Nella stupidità generale qualcuno ha voluto regolare i conti nel buio sottopasso che porta agli spogliatoi.
Il conto però è stato salato: campo squalificato per 2 giornate e ben 5 anni al molfettese Tuberoso, indicato in quanto capitano, responsabile dell'aggressione subita dall'arbitro. Una sanzione inedita per una motivazione giuridicamente assurda che la giustizia sportiva deve rivedere e correggere.
Detto questo per dovere di cronaca passiamo ora agli aspetti calcistici, con la premessa che stiamo parlando di un torneo dai limitati contenuti tecnici, in cui si vedono più calci che calcio, passaggi e stop sono in gran parte sballati ed è raro vedere un giocatore trattare la palla a testa alta. In compenso l'agonismo e la passione degli atleti dirigenti e tifosi, nonostante gli eccessi, rimane genuina.
Per quel poco che abbiamo visto è prematuro un giudizio ponderato. I 7 punti dopo 5 gare in virtù del pareggio a S.G. Rotondo (1-1) nella prima di campionato, le vittorie a Trani (2-1) e contro il Cerignola (3-0) e le sconfitte contro Palagianello (0-2) e Don Uva Bisceglie (1-0), sono un bilancio approssimativo, considerando che la gara con il Palagianello non fa testo e la sconfitta nel derby contro il D.U. Bisceglie (1-0) è maturata in maniera beffarda nei minuti finali. Non è un caso che il Palagianello guida la classifica (15) tallonato dal Bisceglie (13). Tatticamente la squadra è impostata dal tecnico Barione secondo il classico 4-4-2 con gli esterni di centrocampo votati al gioco offensivo. Punto fermo è la difesa, praticamente la stessa dello scorso anno, Panebianco tra i pali al posto di Fanelli, con la novità di Di Vittorio, una punta che il tecnico sta riciclando nel reparto arretrato.
Il centrocampo, in gran parte rinnovato e ancora alla ricerca delle giuste geometrie, ci sembra leggero senza un incontrista di ruolo, ma con un Anacleriodi più ispirato e motivato rispetto all'anno scorso. La linea offensiva predilige il gioco manovriero con i veloci Iovine, Uva e Vittorione che se lanciati in profondità con la palla a terra, possono mettere in difficoltà qualsiasi difesa. Anche se il distacco dalle prime può sembrare gia consistente, le recenti stagioni hanno dimostrato che alle fine poi i le differenze si riducono notevolmente, quindi tutto è ancora recuperabile, anche perché gli indizi di una stagione positiva ci sono tutti, sempre che non si cada in altri isterismi infantili, inutili e controproducenti.
San Severo su campo neutro, NPS Altamura, Castellana il 02/11 in casa, Castellaneta e Barletta al “P. Poli” il 16/11, le prossime avversarie. Un ciclo sufficiente per capire il livello di competitività delle casacche biancorosse.
In 2ª Categoria “Pro Molfetta” e “V. Mazzola” sono alla ricerca quale ruolo potranno giocare in un torneo che non ha ancora una squadra leader. La classifica è molto corta con la capolista Carapelle a 11 punti e quindi con una vittoria si aggancia l'ala classifica e con una sconfitta si guarda il fondo.. Infatti, dopo cinque gare la “Pro Molfetta” ad 8 punti, grazie a due vittorie e due parteggi si è portata a ridosso delle prime, mentre, mentre i granata di Giacinto La Forgia contano una vittoria e due pareggi e quindi 5 punti, sono a soli due lunghezze dalla coda. E' chiaro che basterebbero un paio di risultati positivi per cambiare radicalmente la situazione. Certo che se le nostre squadre non riusciranno nell'immediato a piazzarsi nelle posizioni tranquille, rischiano un'altra stagione in continua ed affannosa rincorsa con tanti patemi e poche soddisfazioni.
Francesco del Rosso