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Molfetta, “basta con lo scempio sulla terrazza accanto al Duomo”: un lettore indignato scrive a “Quindici”
10 giugno 2010

MOLFETTA - Dopo gli articoli pubblicati da “Quindici on line” (notizie riprese anche dalla “Gazzetta del Mezzogiorno” e da altri media, che, senza etica e scarsa correttezza professionale dei relativi cronisti, non hanno citato lo scoop di “Quindici” ) sui lavori che sono in corso su una terrazza privata accanto al Duomo di Molfetta (lavori che sembra siano stati regolarmente autorizzati, anche se non possono essere condivisi, tant’è che il Comune di Molfetta – come ci ha detto il responsabile della sezione urbanistica a territorio, ing. Rocco Altomare - , ha già emesso due ordinanze del sindaco, non eseguite, per la sospensione degli stessi lavori) e i commenti indignati dei cittadini di Molfetta, ora ci scrive il nostro lettore Luigi Tedesco che si associa alla nostra indignazione e ci invia altre foto sintomatiche di quello che sta succedendo su quella terrazza, modificando il volto ultracentenario del Duomo, col benestare della Sovrintendenza.

 Ecco la lettera inviata a “Quindici”, che si commenta da sé:
 
«Gentile redazione di Quindici,
vi scrivo per indignarmi per l'assalto al DUOMO che personaggi con
pochissimi scrupoli stanno effettuando in questo giorni.
Il nostro Duomo e' stato lasciato in pace per 800 anni e ora, tra
l'indifferenza generale e' stato preso d'assalto...
Mi associo alla vostra indignazione riguardo allo sconcio catastrofico che
sta accadendo al fabbricato adiacente al Duomo, vi allego altre foto, oltre a quelle già pubblicate da voi, riguardanti anche il torrino che da giù non si vede ma basta spostarsi un po’ per vedere la bruttura che emerge ed occlude la vista alla seconda cupola del Duomo.
Nella foto 1 è da osservare non solo il fatto che il muro originario
ottocentesco e' stato distrutto, ma la finestrella originaria e' stata
trasformata in un enorme porta e poi oltre alla ORRIBILE inferiata c'è
anche un ulteriore torrino bianco d'acceso bene visibile anche nella foto
La foto 3 mette appunto in evidenza la trasformazione della finestrella in
porta......
La foto 4 testimonia la distruzione del muro originale....
L a foto 5 testimonia l'ulteriore sconcio che sta avvenendo vicino al
Duomo, dietro alla capitaneria.
Il muro orinale è stato - udite udite... - ricostruito, nella parte
terminale in muro di tufo!!!!!
Non è possibile! Incredibile ma vero. Si è completato il muro con pezzi
di tufo!!!!!!!!!
La foto 6 da' uno sguardo più completo della bruttura della foto 5!!!
La foto 7 testimonia un altro scempio, che sta avvenendo nel silenzio
generale....
Un torrino gigantesco sul terrazzo della bruttura su indicata nella foto 6
che occlude la vista alle torri del duomo e alle cupole, se si vuole
guardarle dal basso.
Senza parlare dell'enorme cartellone pubblicitario che è teso sul palazzo
dogana (è vietato nei centri storici qualunque forma di pubblicità) di
un evento oramai passato. Se qualcuno è interessato a fotografare il
bellissimo palazzo dogana, dovrà includere anche la pubblicità.. ma come
è possibile tutto ciò? Dove sono i vigili urbani???
Mi chiedo come sia possibile partorire simili progetti?
A prescindere dall'avvallo del comune o della sovrintendenza....connivente...
nessuna persona dotata almeno di intelligenza medio-bassa avrebbe mai
dovuto e potuto partorire simili sconci.
La città di Molfetta, compatta deve intervenire, a prescindere dalle
carte se sono o meno a posto.
Non è possibile tacere di fronte ai continui scempi che si compiono nel
silenzio generale.
Diamo uno scossone, un sussulto di orgoglio, stanno cambiano non solo
gli edifici, ma la memoria storica, storia, la vera storia di Molfetta,
che passa anche dagli edifici antichi... e oramai in balia di personaggi
senza scrupoli.
Dico solamente VERGOGNA VERGOGNA VERGONA».
Luigi Tedesco
 
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Non sono casi isolati quelli che denuncia Luigi Tedesco: il torrino con ringhierina che deturpa il Duomo e l'altro torrino gigantesco costruito sul terrazzo del fabbricato di Via San Girolamo che giustamente “occlude la vista alle torri del duomo e alle cupole, se si vuole guardarle dal basso”. Nel Centro Antico e nelle aree adiacenti, sta avendo luogo una azione sistematica di appropriazione, da parte di privati, di spazi ed aree pubbliche. Lentamente, giorno dopo giorno, aree pubbliche, spazi comunali, fabbricati demaniali, cioè appartenenti a tutti i cittadini diventano privati, luoghi destinati alla esclusiva fruizione di alcuni privilegiati. E questo avviene con tutte le dovute autorizzazioni degli enti preposti al controllo ed alla salvaguardia del bene pubblico: Comune, Sovrintendenza, Demanio, etc. E quanto più bello è il luogo, quanto più antico è il bene, tanto più il privato si accanisce per farlo proprio, per recintarlo, per sottrarlo alla comunità. Anche il parcheggio è la sottrazione, seppure temporanea, di un'area alla fruizione pubblica. Anche i torrini sui solai tolgono la vista, chiudono la prospettiva. Gli esempi sono ormai tantissimi: la banchina Seminario in grandissima parte ridotta a bar all'aperto ed a parcheggio, la zona retrostante il Duomo è un parcheggio, lo stesso in Piazza Municipio, la parte terminale del porto data in concessione e chiusa al passeggio dei cittadini, i marciapiedi di Via Dante occupati da tavolini e sedie, e poi i gazebo. Lo splendido Palazzo Dogana ceduto a privati con una concessione di cinquanta anni. Si parla ora di chiudere la Muraglia con un cancello o di recintare parti della Muraglia. C'è chi dice che il Comune ha già ceduto ad un privato una parte della Muraglia. Sarebbe un delitto. Uno schiaffo alla comunità. Non possiamo consentire che questo scempio continui.


Ancora qui si invoca l'intervento delle associazioni ambientaliste lamentandosi per la loro inerzia. Rispondo per quello che mi compete come presidente del circolo di Legambiente. L'associazione è in questo momento impegnata, a fianco dell'Autorità di Bacino, contro l'azione dell'Amministrazione comunale tesa a eliminare i vincoli dovuti al rischio idrogeologico. Le udienze si stanno celebrando a Roma presso il Tribunale Superiore delle Acque: non è difficile comprendere quanto possa pesare, anche economicamente, questo impegno. I lettori comprendano il paradosso che vede a difesa del territorio un piccolo gruppo di volontari contro un Ente che difende le scelte dei propri tecnici con i soldi di tutti i cittadini, anche di quelli che pensano che siano sbagliate. Nell'ultima udienza la rappresentanza del Comune era affidata a nove (dico nove!) persone, fra tecnici e politici, tutte pagate e rimborsate con soldi pubblici. E quella contro il PAI è solo una delle azioni messe in atto da questa Amministrazione per eliminare ogni tutela del territorio: nell'adeguamento del PUTT/p al PRGC per esempio si afferma l'inutilità del vincolo ambientale sull'Oasi di Torre Calderina. E il Circolo è dunque impegnato nella preparazione delle osservazioni . È sempre dal Circolo che è partita la difesa di Corso Umberto. Il Circolo, com'è noto, ha proposto reiterate denunce sulle vicende legate al porto e alla costruzione dei distributori di carburante all'interno delle fasce di tutela lungo la costa. Come se non bastasse siamo impegnati nella gestione del Pulo, abbiamo anche quest'anno e senza alcun contributo svolto azione di educazione ambientale nelle scuole e portiamo avanti l'attività del Presidio del Libro. Mi fermo qui, ma potrei continuare. Non credo proprio che ci si possa tacciare di inerzia; forse, se una colpa ci può essere attribuita, è quella di non essere sempre capaci di tradurre l'indignazione dei cittadini in partecipazione.












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