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Molfetta, asfalto cede per la pioggia battente: voragine in via Tenente Fiorino
01 marzo 2011

MOLFETTA – Non solo la pioggia, il traffico, le strade allagate, soprattutto nel centro città (Corso Umberto, via Dante, villa comunale), dove si riversano le acque provenienti dalla periferia.
Ora anche l’asfalto sprofonda sotto i colpi della pioggia incessante con danni alla circolazione. Le strade di Molfetta non hanno pace.
Voragine profonda quasi 20cm e larga un metro circa questa sera in via Tenente Fiorino, incrocio con via Antonio de Lacertis e via Vittorio Emanuele. Come si nota dalle foto, il manto stradale ha ceduto per un evidente sprofondamento del materiale sottostante, formato di pietre e terreno, mentre l’acqua defluisce al di sotto. Vittima una Punto bianca, che alle ore 17,30 ha riportato alcuni danni all’asse e alla ruota anteriori sinistri.
Subito intervenuti i Vigili Urbani che, sotto la pioggia battente, hanno transennato la crepa, senza interrompere la circolazione. Domani o nei prossimi giorni si dovrebbe provvedere alla risistemazione dell’area, sperando che la crepa non si allarghi per il peso dell’acqua, delle auto, di pullman e autobus che regolarmente transitano su quella strada.
I cittadini sono esasperati per l’incuria e la mancata manutenzione delle strade da parte dell’amministrazione di centrodestra guidata dal sindaco Antonio Azzollini, ora al dissesto delle strade che danneggia le vetture (e il Comune paga migliaia di euro prelevati dalle stesse tasche dei cittadini per i risarcimenti dei danni) si aggiungono le voragini. Aspettiamo che ci scappi il morto per provvedere? Tempo fa era stato annunciato un provvedimento di bitumazione complessiva. Che fine ha fatto? Forse si aspettano le vicine elezioni, per raccogliere consensi? E a pagare sono sempre i cittadini.

 
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Autore: Q
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1° Parte. - Il problema è planetario, non solo locale, basta leggere gli avvenimenti succedutosi in tutta Italia, non solo a Molfetta e nella nostra regione, su tutto il pianeta Terra quando piove: voragini, smottamenti, cedimenti strutturali, inondazioni e frane che colpiscono soprattutto le zone montagnose. Non possiamo fare finta di niente, non vedere e credere che una parte di noi possa restare immune a queste catastrofi. Si avvera tutto quello che scienziati ed esperti del settore avevano così ben chiarito molti, molti anni fa, inascoltati e accusati di catastrofismo. E' arrivato il momento – forse già tardi -, di un rovesciamento culturale, di un rapido e veloce cambiamento di rotta, è il momento di essere “SERI”. Serietà politica, amministrativa e popolare. Una politica esercitata non per accattivarsi le “simpatie” del popolo sovrano, sperare di raccattare una maggior quantità di voti alle elezioni prossime, e occupare immeritate poltrone solo per aver raccattato una decina di voti in più dell'avversario. La democrazia dei “numeri” ha fatto il suo tempo, la maggioranza non ha la “ragione”, ha la forza di imporre le proprie (a volte scellerate) ragioni, per la logica “dei numeri”. Necessitiamo di un rapido e veloce cambiamento di rotta socio-politica e amministrativa. I problemi da risolvere sono diventati gravosi e onerosi, colpa di una politica dissennata, astratta, solo votata all'accattonaggio, al pensiero di raccattare voti : politici incompetenti, affaristi, votati solo al profitto personale e di casta. Non deve essere la quantità di voti preferenziali a decidere “la capacità” e l'”intelligenza” dell'eletto; non l'appartenenza a un partito politico, ma la capacità e il merito dimostrato in operazioni socio-culturali e amministrative. Es: ministro, assessore alla cultura. Non un rappresentante politico con preferenze politiche che non dimostrano niente di niente, ma un chiara e trasparente operatività nel campo culturale, e così via. (continua)
2°.Parte. - Uomini siffatti non mancano. La politica dovrebbe legiferare e controllare, senza preferenze, solo alla difesa e favorire il bene comune. La società umana cambia, avverte sempre più il disagio del vivere, problemi sempre più difficile da risolvere se si resta ancorati a culture nazionali e locali. I problemi che si affacciano all'umano vivere sono di natura mondiale, siamo tutti cittadini del mondo con gli stessi problemi, un unico nemico e pericolo che lentamente come una macchia d'olio, prima o poi renderà difficile la sopravvivenza del genere umano: lo sfruttamento incontrollato del pianeta. Gli avvenimenti di questi ultimi giorni lo dimostrano. L'esodo totale di genti e popoli stanchi di vivere nell'ingiustizia più disumana, il collasso strutturale del pianeta Terra. Necessitiamo, al più presto, di un cambio di rotta, di serietà amministrativa non a distrarre i cittadini elettori per favorirsi il voto. Spiegare alle genti la necessità di un cambiamento per affrontare le nuove realtà che si affacciano all'orizzonte; non illudersi che questo possa avvenire solo a livello locale, perché gli stessi problemi sono dappertutto; prendere decisioni serie, anche a rischio di perdere qualche voto. I nodi alla fine vengono al pettine. In questo preciso caso, si può spiegare e far capire alla gente che si potrebbe fare a meno del carnevale per qualche anno e gestire quello stesso denaro nella riparazione delle strade della città e non solo. Così per tante altre situazioni gravose dell'intera comunità paesana, provinciale regionale, nazionale. Altrettanto vale per l'intero pianeta Terra. Dovremmo una volta per tutte, smettere di giocare alle tre scimmie: non vedo, non sento, non parlo. È questo il terreno da cui si partirà per affrontare le sfide che ci attendono in questo futuro immediato, in fondo non tanto lontano, alle porte. (fine)





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