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Molfetta, Armenio (An): sindaco non dimetterti, aspetta la decadenza e al tuo posto metti un vicesindaco di fiducia L'ipotesi del presidente locale del partito di Fini sembra la più percorribile per evitare il commissariamento della città. Cosa farà Azzollini? Sostituirà la Minuto, magari con lo stesso Armenio oppure opterà per Camporeale? I giochi sono aperti
31 gennaio 2008

MOLFETTA - Prime reazioni all'interno del centrodestra alla notizia delle possibili dimissioni del sindaco Antonio Azzollini in vista delle elezioni politiche, per evitare l'illeggibilità prevista dalla legge. Francesco Armenio (foto), presidente della sezione An di Molfetta, dice chiaro e tondo al sindaco che la scelta di dimettersi non può farla senza ascoltare tutta la coalizione e chiede una riunione di tutti i partiti del centrodestra per decidere cosa fare. «Non si possono mandare a casa 21 consiglieri comunali dopo appena un anno e mezzo – dice l'avv. Armenio – senza valutare che nessuno dà la certezza la centrodestra di vincere le elezioni. Non si può prendere la decisione di dimettersi a cuor leggero e il silenzio del sindaco Azzollini non è un buon segnale. La soluzione per evitare il commissariamento della città esiste ed è prevista dalla legge: evitare le dimissioni, aspettando che venga ratificata la decadenza da sindaco, appena Azzollini verrà rieletto al Senato. Questa è la strada da percorrere, che ci permetterà di essere ancora al governo della città per oltre un anno e non andare subito alle elezioni. E' un escamotage perfettamente legittimo che consiglierò al senatore, perché garantisce gli alleati: non si può dare un contentino e mandarli a casa». Ma questo significa che i poteri andranno tutti al vicesindaco Carmela Minuto e, dopo le ultime litigate pubbliche e private, non credo che Azzollini possa fidarsi troppo della signora dell'Udc. Non crede? «Questa è una valutazione che farà Azzollini, noi diciamo che c'è anche la possibilità di nominare un nuovo assessore o dare la delega di vicesindaco a un assessore già in carica, che garantisca al sindaco il proseguimento del programma concordato con la coalizione. In questo modo si arriverà alle elezioni fra un anno in concomitanza con le provinciali e in posizione di forza per vincerle senza problemi». Questo assessore potrebbe essere anche Mauro Magarelli ex di An, del quale voi chiedete la rimozione insieme all'altro assessore Annamaria Brattoli? «Certamente, anche se correttezza vorrebbe che il sindaco sostituisse almeno uno dei due ex di An per garantire a un partito della coalizione di maggioranza, la propria rappresentanza in giunta. Lo andiamo chiedendo da tempo, ma Azzollini continua a nicchiare. Non chiediamo la sostituzione perché i due sono incompetenti, tutt'altro, ma perché è giusto che noi abbiamo la rappresentanza che oggi è assicurata a un gruppo che non ha alcuna connotazione politica (i fuorusciti dal partito, ndr)». Questo vuol dire che potrebbe anche essere lei l'assessore che andrebbe a sostituire uno dei due ex di An e magari potrebbe anche avere la delega di vicesindaco e governare per un anno? «Anche questa è una possibilità e servirebbe a ristabilire corretti rapporti all'interno della coalizione, soprattutto con un partito che è determinante e che ha contribuito non poco alla vittoria elettorale di Azzollini. Poi si potrebbe andare alle elezioni e noi di An dimostreremo che siamo ancora una forza determinante della destra e possiamo confermare e aumentare gli attuali consensi. Anzi, le dico di più: la prossima volta se non prendo almeno un voto in più di quelli ottenuti alle scorse amministrative, mi dimetto. E manterrò la promessa, lo scriva». E i fuorusciti? Quale atteggiamento avrete nei loro confronti? «Noi non li abbiamo cacciati, sia ben chiaro: sono loro che hanno scelto di andare via. Se vogliono tornare, saranno ben accolti. Ma non si può strumentalizzare la vicenda dell'ingresso di Pino Amato nel partito per sfasciare tutto. Fino a sentenza definitiva, ritengo che ogni persona debba godere della presunzione di innocenza e io credo che Pino Amato sia una brava persona e debba avere il diritto di rappresentare i suoi elettori in consiglio comunale. Le vicende giudiziarie? Se lui avesse avuto una carica istituzionale, per correttezza si sarebbe dovuto dimettere, ma è un semplice consigliere comunale e non può essere criminalizzato per un'ipotesi di reato dalla quale sono sicuro che verrà prosciolto. In questi mesi ho imparato a conoscere Amato e mi sono reso conto che non è quel “diavolo” che qualcuno vuole dipingere, ma una persona di grande correttezza e di grande umanità che vuole dedicarsi al servizio degli altri». Allora il sindaco Azzollini ora ha la soluzione in tasca, che gli suggerisce l'avvocato Armenio: non dimettersi, lasciare passare il tempo e aspettare la dichiarazioni di decadenza per poi lasciare il governo al vicesindaco, magari nuovo e di sua fiducia, che potrebbe essere lo stesso Armenio. Sarebbe interessante sapere ora cosa avrà da dire Carmela Minuto che certamente non si lascerà «scaricare» tanto facilmente. E Mimmo Corrieri che farà? Non pretenderà anche lui il «premio» dal sindaco per aver mollato Enzo de Cosmo e avergli regalato due consiglieri comunali? Ma l'ipotesi più accreditata resta quella della sostituzione del sindaco con il presidente del consiglio Ninnì Camporeale, uomo del suo stesso partito e di sua fiducia. Ma questo comporterà il «sacrificio» di un altro assessore.
Autore: Felice de Sanctis
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