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Molfetta, ancora sul problema dei cancelli della discordia all'uscita del sottopasso della ferrovia, sollevato da “Quindici”
11 marzo 2014

MOLFETTA – Il nostro quotidiano “Quindici on line”, attraverso una nota di un lettore inviataci ieri, ha segnalato un grave problema creatosi a Molfetta per la chiusura del passaggio in via Madonna della Rosa tra l’uscita del sottopasso della ferrovia e via Dalla Chiesa (area ex cementificio De Gennaro). Il proprietario del suolo, l’impresa edile Giuseppe Lovino di Ruvo, dopo oltre 30 anni ha deciso di mettere un cancello per impedire tale passaggio, costringendo gli abitanti della zona a un giro molto lungo per superare la strada ferrata e passare dall’altra parte della città.

Oggi ci scrive un altro lettore sullo stesso argomento: «Ho motivo di segnalare quale proprietario di unità immobiliari in via Matilde Serao costretto mio malgrado da 37 anni al mantenimento con costo globale annuo di circa 20mila euro assolutamente esibizionistico della visione di targhette metalliche con la dizione proprietà privata orgoglio di pochi che hanno il potere conferitogli dall'assurda legge sulla unanimità per la cessione di area comune condominiale al Comune per subentrare e mallevarci da questo assurdo mantenimento che assolutamente non vuole tenere conto che il legislatore governante per potersi garantire la retribuzione deve obbligatoriamente avere nel mirino le case poichè non è in grado di promuovere la proliferazione di nuove opportunità di lavoro per attingere diversamente, pertanto avendo avuto la possibilità di fotografare i neo cancelli installati nell'area cantieristica di chi non ha più ritenuto che la concessione del transito gratuito fosse utile a sbloccare la situazione dell'iter Comparto Urbanistico n.18 che viene tenuto ancora fermo per motivi paesaggistici dimostrando il contrario poichè non ci può essere tutela paesaggistica se non si provvede ad eliminare il degrado omnipresente che era sotto gli occhi di tutti coloro che transitavano gratuitamente per raggiungere il sottopasso, ne chiedo cortesemente la pubblicazione non ritenendo conseguenze.

Chi scrive non si deve arricchire per il decollo del Comparto n.18, ma intende promuovere la bonifica ambientale dell'area a sud della stazione ferroviaria in una situazione assolutamente intollerabile per uno stato civile che non deve consentire il perpretare di simili situazione turando fuori delle storie che servono a far arricchire i proprietari dei suoli dell'estrema periferia sud in espansione inarrestabile quando è preferibile il recupero di area in disuso.

Ringrazio per la pubblicazione augurandomi che la stessa produca esiti positivi per la soluzione della problematica esistente».

L’autore di questa lettera interessata e un po’ confusa, si firma “cittadino, elettore contribuente supertartassato anche per volontà di chi non è al governo ed utilizza la legge assurda sull’unanimità mai di casa alle verande, è noto ai lettori di “Quindici” essendo intervenuto più volte nei commenti delle notizie del nostro quotidiano.
Il problema resta e “Quindici” lo ha sollevato tornando a chiedersi: qual è il motivo di tale improvvisa chiusura? E’ forse il tentativo di qualcuno di esercitare pressioni sull’amministrazione comunale per consentire lo sblocco del comparto 18? Questo per costruire ancora gettando cemento e continuando ancora di più a inquinare l’ambiente (cosa ne pensa Legambiente che su questo argomento non si è ancora espressa?). Tra l’altro, facevamo presente che non c’è domanda di case a Molfetta e molti nuovi appartamenti costruiti nella corsa edilizia dell’era Azzollini-Altomare, sono invenduti, quindi ci sembrava inopportuno questo nuovo schiaffo all’ambiente con nuove e inutili colate di cemento.
Di fronte a questa realtà di carenza di domanda di case e assenza di denaro in un periodo di crisi in cui le banche hanno bloccato il credito, l’operazione del comparto 18 potrebbe essere intesa come una nuova speculazione edilizia, dopo quelle che hanno distrutto la nostra città.
Ci auguriamo che il problema si possa risolvere, soprattutto per alleviare i disagi degli abitanti del quartiere, tagliati fuori da un atto inspiegabile del proprietario del suolo, contro il quale sta montando la protesta degli abitanti del quartiere Madonna della Rosa.

NE RIPARLEREMO COME SEMPRE CON GLI APPROFONDIMENTI SUL PROSSIMO NUMERO DELLA RIVISTA QUINDICI IN EDICOLA IL 15 MARZO, SOPRATTUTTO ALLA LUCE DELLA SENTENZA DI APPELLO PER LA COOPERATIVA ANTARES, CON LA QUALE SONO STATE CONFERMATE LE CONDANNE IN PRIMO GRADO.

QUINDICI QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

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RINGRAZIO PER LA PUBBLICAZIONE DELLA FOTO SU VIA MADONNA DELLA ROSA CON IL CANCELLO DI FRONTE AL SOTTOPASSO DELLA STAZIONE CHE HA NOTEVOLMENTE DIMINUTO L'AFFLUENZA PER RAGGIUNGERE IL CENTRO CITTA'-LA LETTERA INVIATA SE PUO' SEMBRARE CONFUSA E' DOVUTA ESCLUSIVAMENTE ALLA PREMURA D'INVIARE QUANTO NECESSITA FAR CONOSCERE PER L'EVENTO INASPETTATO.DA QUANTO AGGIUNGETE SEMBRA CHE IL COMPARTO N.18 SIA UNA CREATURA ESCLUSIVA DEL BINOMIO AZZOLLINI-ALTOMARE SICURAMENTE NEL MIRINO DELLA NUOVA AMMINISTRAZIONE CHE COSI' FACENDO SI SCHIERA CON LA SCUSA DELLA TUTELA PAESAGGISTICA E QUELLA IMMANCABILE DELLA CRISI CON I RIOTTOSI CON LA FACCIA TOSTA CHE NEGANO LA CESSIONE GARANTITA ALL'UNANIMITA'DELL'AREA PRIVATA ALLE VERANDE GODENDO DEL DISAGIO DELLE FAMIGLIE CHE STENTANO A RAGGIUNGERE LA FINE DEL MESE PER QUESTO MANTENIMENTO CHE SOLO LA SENSIBILIZZAZIONE DI TUTTO IL CONSIGLIO COMUNALE NE PUO' DELIBERARE LA CESSAZIONE DEL MANTENIMENTO.IL 04.04.2014 PRESSO L'AUDITORIUM DEL CENTRO PARROCCHIALE MADONNA DELLA ROSA CI SARA' L'ASSEMBLEA CONDOMINIALE DELLE VERANDE CON LA SOLITA SCARSISSIMA AFFLUENZA E CON LE TANTISSIME PROBLEMATICHE DA RISOLVERE CHE AVRANNO UN'ULTERIORE RINVIO CON LA COLLABORAZIONE DEL COMITATO DI QUARTIERE MADONNA DELLA ROSA CHE HA ESCLUSO L'AREA DALLA PROPRIA TERRITORIALITA'E LA NUOVA AMMINISTRAZIONE COMUNALE CHE NON ANCORA INTENDE DARE SEGUITO AD UN PROGETTO ALTRUI.LA STORIA SI RIPETE DOPO QUANTO ACCADUTO NEL 1981 ALLA SCADENZA DEL PRIMO DECENNIO DELLA CONVENZIONE SOTTOSCRITTA DA TUTTI I VERANDINI

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