MOLFETTA - Cresce l'allarme sicurezza e legalità che "Quindici", unico organo di informazione locale, lancia, inascoltato, da anni. Gli episodi di cronaca nera che si sono verificati negli ultimi giorni, con aggressioni ai danni di anziani, confermano che la soglia del pericolo è stata ampiamente superata.
È di ieri la notizia dell'aggressione all'anziano di 75 anni, al quale alcuni giovinastri hanno strappato la collana a d'oro, aggredendo anche il vigile urbano Donato Gagliardi, fuori servizio, intervenuto coraggiosamente in sua difesa.
Pochi giorni prima una donna di 78 anni, in via S. Giuseppe (parallela di via Sergio Pansini, in pieno centro) è rimasta vittima di uno scippo al ritorno dalla messa alla quale aveva assistito nella chiesa di S. Gennaro. Autore dello scippo è stato un malvivente in bici, che le ha strappato la collana ed è fuggito, facendo perdere le sue tracce.
Non dimentichiamo che qualche anno fa, una donna è morta per colpa di uno scippatore che l'ha trascinata per strada.
Quando "Quindici" ha sollevato il problema è stato accusato di allarmismo dalla passata amministrazione, per la quale tutto era tranquillo e quindi l'illegalità diffusa era tollerata.
Oggi assistiamo alle conseguenze di questo assurdo comportamento, che ha fatto crescere nella delinquenza locale l'idea dell'impunità e quindi la possibilità di osare sempre di più.
Ecco perché, ancora una volta "Quindici" fa appello alle forze dell'ordine, per aumentare la vigilanza e gli sforzi per garantire la sicurezza, prima che la criminalità alzi il tiro, pur nella ristrettezza dei mezzi e delle risorse a disposizione, tagliati dall'irresponsabilità del governo di centrodestra.
Ma l'appello lo rivolgiamo anche all'attuale amministrazione comunale di centrosinistra, che della sicurezza ha fatto uno dei cardini del proprio programma, perché diventi una urgente priorità.
I primi segnali sono positivi: il vice sindaco Bepi Maralfa ha ridato fiducia e autorità ai vigili urbani, quasi scomparsi con la precedente amministrazione che li aveva gratificati economicamente promuovendoli tutti al grado di maresciallo e decapitando il vertice (il cap. Gadaleta era stato rimosso dall'incarico, oggi ripristinato).
Altra nota positiva è stata quella di istituire un servizio notturno di vigilanza da parte della polizia municipale. Ma non basta, occorre insistere col Governo per ottenere un commissariato di polizia che affianchi i carabinieri, ormai insufficienti a far fronte alla situazione.
Ma è importante diffondere una cultura della legalità e del rispetto delle regole, come "Quindici" fa da anni (e per questo motivo è oggetto di volgari e diffamanti attacchi da parte del Pdl, partito dell'illegalitá che mantiene al vertice il pregiudicato Silvio Berlusconi, difendendo assurdamente il proprio padrone e chiedendone l'impunità a costo di compromettere le istituzioni della Repubblica).
Una campagna di informazione per il rispetto delle regole e delle leggi, cominciando col proprio esempio, sarebbe un primo passo per far capire alla città che la situazione è cambiata, che la pacchia del passato è finita e chi sbaglia paga. Occorre soprattutto istituire la tolleranza zero, facendo dimenticare la gestione allegra del centrodestra, che ha portato all'attuale stato di degrado di una città come Molfetta che proprio sul piano della sicurezza vantava un primato rispetto ai Comuni vicini. Ora quel primato è un lontano ricordo e non basta giustificare la situazione attuale (non dimentichiamo gli incendi delle auto e l'escalation dei furti negli appartamenti) con l'affermazione che in altre città è peggio. Occorre agire subito, prima che Molfetta aggiunga anche quello dell'insicurezza ai suoi già elevati primati negativi acquisiti negli ultimi anni.
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