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Molfetta & Dintorni - Tagli al bilancio comunale: penalizzati minori e famiglie in disagio
15 luglio 2006

Se il bilancio comunale non quadra e il fallimento della vecchia amministrazione lascia dietro di sé buchi monetari da tappare a Molfetta si tira da dove si può e, senza vergogna, ci si abbassa a tagliare i fondi sociali destinati a bambini in difficoltà allontanati dalle loro famiglie con provvedimenti del Tribunale per i Minorenni. Raccontiamo in questo numero di come, ancora una volta, per rimediare agli errori dei potenti, si penalizzino i soggetti più deboli e nello specifico proprio quei minori in condizioni di disagio che, anziché essere tutelati, diventano oggetto di contesa per i migliori offerenti. A questi minori offre il suo sostegno da quasi 10 anni la comunità “Strade di casa”, gestita dalla Coop. Soc. “La strada e le stelle” e dall'Associazione “Famiglia Dovuta”, che da anni è impegnata per offrire accoglienza e amicizia ai bambini e sostegno a famiglie in difficoltà. La comunità “Strade di casa” opera quotidianamente per offrire con competenza e professionalità un servizio di accoglienza calda a quei bambini per i quali l'affido non è la risposta più adeguata e tutt'oggi accoglie 8 bambini, di cui uno solo di Molfetta, con un percorso che, a seconda dei casi, li accompagna al momento dell'affido o al rientro graduale in famiglia per rendere entrambi gli eventi meno traumatici. Nella comunità i bambini vengono seguiti giorno dopo giorno dagli stessi operatori che, per offrire un'opportunità di crescita sana ed equilibrata, puntano sulla continuità del loro impegno, sulla possibilità di creare rapporti solidi e significativi con ogni singolo bambino (da qui il numero esiguo di minori accolti), e su relazioni di reciproca fiducia anche con la famiglia naturale. E' un lavoro delicato che coinvolge personalmente gli adulti che sono alle prese con questi bambini e con le loro già fragili sensibilità. E di queste sensibilità sembra non avere particolare considerazione e cura l'amministrazione che, con una circolare del 24 maggio 2006, indirizzata a tutte le comunità di assistenza a minori in difficoltà, ha fatto presente alla comunità in questione che “per motivi di mero bilancio ha la necessità di trasferire o collocare i minori affidati ai Servizi Sociali con disposizione del T.M., in strutture che offrono accoglienza con retta giornaliera che non superi l'importo di euro 35” (mentre la retta richiesta dalla casa famiglia è di 55 euro circa), informando di aver acquisito in tal senso la disponibilità di altre strutture più economiche. Una richiesta che suona più come una minaccia da parte del Comune che avanza l'ipotesi di poter trasferire l'unico bambino accolto nella comunità “Strade di casa”, già da 6 anni, in caso di mancata riduzione della retta. Aggiungiamo inoltre che, vista la complessità delle situazioni familiari di questi minori, è proprio il T.M. a disporre e prescrivere il collocamento ed mantenimento dei minori in comunità con l'intento di tutelare anche i legami affettivi fra tutti i soggetti coinvolti. Scavalcando la volontà stessa del T.M., offendendo la professionalità e l'impegno quotidiano degli operatori della comunità, ma soprattutto dimenticandosi della necessità di tutelare in primis il minore, il Comune ne fa merce da offrire al migliore offerente, ovvero alla struttura più economica, e non ha neanche il pudore di nascondere che il tutto accade “per meri motivi di bilancio”. “Tra l'altro episodi di questo tipo - lamenta la responsabile della comunità Patrizia Depergola - non si sono mai verificati con altri comuni con cui pure intratteniamo rapporti stabili di collaborazione basati sulla fiducia e che riconoscono e apprezzano moltissimo il nostro lavoro”. Alla richiesta dell'assessorato ai servizi socio-educativi Patrizia Depergola risponde con una nota inviata al Comune nella quale ribadisce il rifiuto di aderire alla logica di un servizio di basso costo e di bassa qualità e informando il T.M., visto che senza un'autorizzazione della Magistratura la richiesta avanzata non ha alcun valore definitivo. Da ricordare che il tutto accade proprio nell'anno della chiusura degli istituti assistenziali per minori entro 31 dicembre 2006 e ci si dovrebbe chiedere che fine faranno tutti quei bambini molfettesi che ancora oggi sono ricoverati negli istituti. Sarà questo il clima che troverà ad attenderli? Se non si investe sulla qualità della formazione di chi vive nel disagio nella nostra città e quindi su organizzazioni che sappiano con competenza e passione realmente accompagnare e accogliere i vissuti difficili di minori e famiglie,come si può pensare di migliorarne la qualità della vita? Lo stato sociale oltre a quello economico definisce il benessere di una città e di questo dovrà tenere conto anche la nuova amministrazione, nelle persone del sindaco Antonio Azzollini e dell'assessore Anna Maria Brattoli alla quale si rivolgono l'appello e gli interrogativi della responsabile Patrizia Depergola, a nome di tutta la comunità “Strade di casa” e dell'Associazione “Famiglia Dovuta”, di cui Quindici si fa portavoce sperando in una riposta immediata.
Autore: Giovanna Bellifemine
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