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Moda e occupazione giovanile al Rotary In sfilata modelli dei giovani stilisti
15 gennaio 2015

Look anni ’70, pizzo e satin, trasparenze e stile punk chic si uniscono a raffinatezza e ricercatezza nella sfilata di moda organizzata al Garden Hotel di Molfetta su iniziativa del Rotary Club in collaborazione con il Gruppo di Volontariato Vincenziano della Parrocchia Cattedrale, l’Associazione “Le antiche ville” di Mola di Bari e l’Istituto “A. Vespucci” (indirizzo moda) di Molfetta. Ad introdurre la serata, dopo il saluto del presidente del Rotary Club di Molfetta, avv. Emilio Poli, un’accurata relazione riguardo il binomio moda – occupazione giovanile, tenuta dal dott. Carlo Saponaro, Rotariano di Bari Sud e Vice Presidente Federazione Moda Italia. Non è certo una tema semplice da affrontare visti gli alti livelli di disoccupazione che affliggono ormai da qualche tempo il nostro Paese. Di fatti, secondo una media statistica nazionale il 44% circa dei giovani italiani oggi non ha un impiego. È la triste conseguenza di una tassazione vessatoria perpetrata nei confronti delle aziende attraverso un sistema induttivo che le spinge ogni giorno a dover combattere per rimanere in piedi, creando così un clima assolutamente sfavorevole e inadatto alle assunzioni. Ma non si tratta soltanto di una problematica fiscale. A mettere a dura prova la resistenza degli imprenditori italiani c’è anche la piaga della contraffazione che incide negativamente soprattutto per particolari tipi di aziende. Si stima infatti che nel 2014 siano stati imitati illegalmente circa 9miliardi di prodotti, creando uno scompenso notevole alla situazione socio-economica italiana. Anche se è stata imposta per legge l’etichettatura di ogni singola merce per individuarne la tracciabilità e per la conseguente tutela dei consumatori, il fenomeno della falsificazione si attesta intorno a livelli ancora elevati. Un’altra problematica da non sottovalutare riguarda il fenomeno del riciclaggio, possibile da contrastare grazie al lavoro della COFIDI che consente alle imprese socie l’accesso facilitato e agevolato al credito a condizioni migliori rispetto a quelle ottenibili in via ordinaria. In questa maniera è possibile difendere il Made in Italy, un marchio che conferisce pregio e unicità ai prodotti del nostro Paese, un valore aggiunto all’interno dello scenario produttivo mondiale. Dunque – come ha ricordato il dott. Saponaro – per difendere a testa alta la tradizione della moda italiana che ci accompagna ormai dal 1949 e che conta all’attivo circa 35mila imprese operanti nel settore tessile e dell’abbigliamento, è necessario guardare al futuro e celebrare il mercato dei giovani stilisti per far ripartire il circuito virtuoso dei consumi. Con l’obiettivo di far conoscere quanto più possibile i nomi dei designer emergenti e le loro brillanti capacità creative e sartoriali, è stata data loro l’opportunità di scendere in passerella e presentare tre modelli. I primi a mostrare le proprie produzioni sono stati dei giovani allievi ancora in fase di formazione e provenienti dall’IPSIA “N. Chiarulli” di Acquaviva, dall’IPSIA “Severina De Lilla” di Conversano e dall’IPSIA “Santarella” di Bari. A seguire gli abiti di giovani professionisti della moda come Michele Sassi che ha presentato un modo diverso, giocoso e alternativo di utilizzare le camice, spesso relegate al mondo prettamente maschile e Beatrice Quivelli che ha dato sfogo ad abiti sensuali con una particolare attenzione alla ricerca di tessuti non ordinari. È stata poi la volta delle fashion designer Mapy e Marilù Angelini, sorelle che grazie al successo dei loro modelli sensuali e femminili, ricchi di trasparenze e pizzi, hanno registrato il marchio Mapilù. Dall’estro artistico di un vestito dipinto a mano e look intriganti disegnati dalla stilista Lucrezia Pastoressa si è passati agli anni settanta con le proposte del marchio Charity Chic di Pamela Melchiorre, Daniela Busco e Stefania Gandolfo. Ripercorrendo il mood di questa stagione, Annalisa Paris ha mostrato i suoi capolavori ispirati alla moda anni settanta caratterizzata da capi di abbigliamento dai colori pop e vitaminici, con look decisamente appariscenti, impreziositi da motivi geometrici o da delicati fiorellini. Dallo stile figlio di una moda psichedelica e un po’ribelle degli anni Sessanta, la sfilata prosegue con un salto direttamente in Africa con i modelli jungle style accentuati dalle pettinature cotonate e selvagge delle modelle di Rosanna Giovinazzi. Non poteva mancare un po’di anima rock portata in passerella dai lavori di Filomena Pucci, abiti con una dominanza del nero e con inserti in oro che conferiscono eleganza e un pizzico di sofisticatezza. A chiudere questa magica serata la sfilata dei modelli realizzati dagli allievi dell’Istituto “A. Vespucci” di Molfetta.

Autore: Angelica Vecchio
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