Mobbing a sfondo sessuale, arresti domiciliari per un notaio di Bisceglie
BISCEGLIE -Da tempo costringeva una sua dipendente a subire atti sessuali molesti e di fronte alla sua “scarsa collaborazione” la perseguitava e mortificava accusandola di minore professionalità nel lavoro. Si tratta di un noto professionista 51enne di Bari: Carlo Lo Russo, notaio con studi a Bisceglie e Trani, è stato arrestato dai carabinieri della Tenenza di Bisceglie su ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Trani. Il G.I.P. – che ha concesso l'arresto domiciliare - ha ritenuto fondati i risultati delle indagini dei militari, partite lo scorso agosto sulla base di alcune indicazioni fornite dalla vittima, una 30enne di Bisceglie, stanca dei continui abusi subiti.
Tutto ha avuto inizio nel 2003 quando la donna, all'epoca impiegata presso una ditta di costruzioni, ha cominciato a frequentare per motivi amministrativi gli uffici del notaio, il quale, attratto dalla giovane, l'ha assunta con un contratto part-time. Così è iniziata la brutta avventura della ragazza in un crescendo di molestie e mortificanti persecuzioni poste in essere sul luogo di lavoro.
Il professionista, infatti, una volta assunta, ha iniziato a mostrare attenzione alla ragazza dapprima con discrezione, frasi galanti e carezze, ma che col passare del tempo sono diventate sempre più rudi e pregne di chiare allusioni sessuali.
Nel 2005 la bella dipendente ha iniziato a ricevere dal suo datore di lavoro proposte di impegnarsi in una relazione affettiva comprensiva di rapporti fisici, sicuramente foriera di una “brillante carriera”, ma i continui rifiuti ben presto sono diventati causa di mortificazioni di fronte ai colleghi a cui veniva indicata quale persona incapace di svolgere i compiti affidategli.
Successivamente il titolare ha alzato il tiro, con molestie sempre più concrete, carezze lascive e baci sul collo, ed una continua ricerca di contatto fisico nell'intimità dell'ufficio. Abusando della propria posizione, l'aguzzino dietro la velata ma costante minaccia di farle perdere il posto, ha costretto la malcapitata a toccargli i genitali e a subire continui palpeggiamenti, tempestandola anche nel tempo libero con continue e morbose telefonate.
Rivoltasi ai carabinieri in cerca di aiuto, la donna ha visto la fine del proprio incubo: i riscontri forniti dai militari all'Autorità Giudiziaria sono stati tali da far emettere un ordine di arresto domiciliare per il professionista, con l'accusa di violenza sessuale continuata e violenza privata aggravata.