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Misteriosa organizzazione giovanile di Forza Italia a Molfetta Un esordio nel segno peggiore: poca democrazia, nessun confronto e scarsa autonomia
15 dicembre 2017

Anche a Molfetta spunta una misteriosa organizzazione giovanile di Forza Italia che si presenta alla città nella maniera peggiore: scarsa democrazia, poca trasparenza, nessuna autonomia e appiattimento sul partito maggiore e sul senatore Azzollini. Insomma, una organizzazione fantoccio che, al di là dei proclami di libertà e democrazia dei quali si riempie la bocca il patron Berlusconi, resta una formazione illiberale. L’obiettivo è quello di far credere agli elettori, in vista delle politiche, che ci siano anche dei giovani di destra. Forza Italia e il sen. Antonio Azzollini, ritornato alla casa del padre, dopo che il suo riferimento Angiolino Alfano si è ridimensionato, fino a sgonfiarsi. Come sempre Antonio abbandona la nave prima che affondi. Il fiuto politico non gli manca soprattutto quando è utile passare da sinistra a destra, dal governo all’opposizione, tutto secondo le convenienze del momento. Un perfetto opportunista. Con qualche incidente di percorso, come gli è accaduto nelle ultime amministrative con la scelta di un candidato sindaco poco esperto (in questo non ci azzecca mai, è il suo punto debole, vedi l’errore di Ninnì Camporeale, che oggi lo ha abbandonato) come Isa de Bari, sua pessima prestanome e dalla perdita non solo di parte del suo elettorato per il passaggio a sinistra, o meglio con Michele Emiliano, dei suoi sergenti (definirli colonnelli ci sembra eccessivo) di centrodestra. Ora Azzollini forse sta pensando di costruire un vivaio di Forza Italia, per dirla con un termine calcistico, scegliendo giovani fedeli e ubbidienti, allineati e coperti. Peccato, avrebbero potuto essere autonomi e democratici, garantendo un rinnovamento di una classe politica di bassa qualità, ma si sono appiattiti sul senatore, anch’essi prestanome e quindi a digiuno delle regole della democrazia, come dimostrano con l’intolleranza alle critiche e la scelta di non confrontarsi con tutti, per timore di rimediare brutte figure. Perfino i giovani di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che per origine dovrebbero essere meno democratici, hanno dimostrato maggiore autonomia e apertura mentale e politica. Almeno fino ad ora. Forse Azzollini avrebbe dovuto dotare questi ragazzi almeno di un testo commentato della Costituzione italiana, una sorta di Bignami che riassuma diritti e doveri in una repubblica democratica e non fascista. Perché non è importante quello che si dice, ma come ci si comporta. Ma non lo ha fatto volutamente, perché anch’egli non rispetta in toto quella Carta. La democrazia, cari ragazzi, è innanzitutto tolleranza, confronto di idee diverse, senza denigrare gli avversari o considerarli nemici (scuola azzolliniana) altrimenti si rischia la deriva fascista di Casa Pound. E noi, sinceramente, non ce lo auguriamo. In ogni caso noi di “Quindici” possiamo fornire loro un trattato sulla Costituzione italiana con l’interpretazione degli articoli, soprattutto l’art. 21 che sicuramente questi ragazzi non conoscono. © Riproduzione riservata

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