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Migranti, bisogna pensare oltre l'accoglienza. Guardare lontano alla ricerca di valide e concrete soluzioni
01 dicembre 2015

Per mesi si è solo parlato di blocchi navali, di barconi, come affondarli e bombardarli. Soluzioni assolutamente non praticabili, ma capaci di darci la misura e lo spessore dei politici che sostenevano queste strategie. Intanto i migranti continuano ad arrivare sempre più numerosi, così come continueranno ad arrivare per qualche decennio ancora. Il problema migratorio andrebbe subito affrontato, perché non è più rinviabile, questa sarà sempre più pressante, perché sarà sempre più numerosa. In futuro, del problema migratorio, non si parlerà più di milioni ma di centinaia di milioni. Basterebbe pensare che, entro il 2050 la popolazione dell’Africa si sarà raddoppiata, raggiungendo i due miliardi. Se oggi non si riesce a far fronte a questo flusso migratorio, come si potrà affrontare la futura “esplosione” migratoria.

Come se non bastasse, nel 2100 la popolazione africana sarà di circa 4 miliardi! Di fronte a questi dati, tutti dovrebbero avvertire il bisogno di sostenere interventi urgenti in favore di queste popolazioni. Senza interventi realizzabili nei paesi di provenienza dei migranti, la situazione potrà in futuro, non essere più controllabile. Non possiamo dimenticare che molti di questi migranti, arrivano da paesi che per secoli hanno dovuto subire una colonizzazione, capace solo a depredare. Dopo l’indipendenza, molti hanno dovuto assistere a guerre fratricide e subire governi retti da brutali dittatori, spesso sostenuti dai vecchi colonizzatori.
Oggi tutti dovrebbero sentire il bisogno di rimediare ai danni provocati dalla dissennata gestione coloniale, attenta solo, allo sfruttamento, senza nessuno impegno per la emancipazione e la crescita di quelle popolazioni. Oltre all’Africa, va ricordato l’Asia che, il 2050 vedrà crescere la sua popolazione di 1,2 miliardi che, naturalmente andrà ad incidere sulla quantità dei migranti. Con questi dati, non è più possibile ritardare gli interventi indispensabili e capaci veramente di migliorare le condizioni di vita di quelle popolazioni. In Europa si stanno spendendo miliardi per accogliere ed assistere i migranti, senza poter assicurare loro un futuro, perché non si potrà dare a tutti un posto di lavoro. Fino ad oggi sono stati spesi miliardi nei paesi di provenienza dei migranti, senza appezzabili segni di crescita.
Solo il Terzo settore dispone di circa 400 miliardi di dollari all’anno da spendere in quei paesi. Vero che il Terzo settore ha un numero di addetti intorno ai 150 milioni, con una spesa non indifferente, (ogni dipendente può costare anche oltre 10 mila dollari al mese), anche con tutte queste spese, se si riuscisse a spendere al meglio quello che rimane, si potrebbero ottenere ottimi risultati. E’ naturale che bisogna intervenire sulla qualità degli interventi, specie per quanto attiene alla efficacia, evitando sprechi e tenendo il più possibile lontano la corruzione, sempre presente in quei paesi. Bisognerebbe cercare di fermare e subito tutte le guerre, anche se sono quasi tutte di difficile soluzione, perché queste, oltre a distruggere quel poco di benessere che pure esiste, alimentano i flussi migratori. Il Fondo Monetario e la Banca Mondiale devono fare la loro parte, trovando le soluzioni possibili per eliminare o ridurre i debiti dei paesi poveri.
L’Africa tutta, ha un debito di solo 150 miliardi di dollari, un debito che può essere gestito in modo più favorevole ai Paesi debitori. Basterebbe non far pagare i debiti per qualche decennio, così da permettere a questi di investire quei soldi per lo sviluppo. Questi Grandi Enti non possono chiedere a paesi ridotti alla fame, di ripianare i debiti attraverso l’aggiustamento dei bilanci, perché così facendo si condiziona pesantemente la vita di quelle popolazioni, costringendole a disboscare, a vendere le loro povere derrate e a cedere i loro fertili terreni.
Per aiutare questi paesi, bisognerebbe abolire anche ogni forma di protezionismo, per i prodotti che riescono a commercializzare. Tutti i paesi ricchi ed industrializzati, devono avvertire la necessità di intervenire a favore di questi paesi, perché domani potrebbero averne anche un ritorno. L’Europa deve subito adoperarsi per fermare i siriani nei paesi dove ora sono ospitati, pagando il dovuto a questi Paesi, perché i siriani sono tanti (solo la Turchia ne ospita 2,5 milioni) e l’Europa oggi, non potrebbe ospitarli. Anche i milioni di volontari presenti in Africa potrebbero aprire uffici idonei ad organizzare ed istruire i migranti, ovviamente sotto l’egida dell’ONU, così da permettere di arrivare nei nostri paesi, solo quelli che hanno diritto all’asilo.
Gli stessi volontari dovrebbero dedicarsi di più alla formazione e qualificazione di quelle popolazioni, compresa l’educazione ad una procreazione sostenibile, attraverso l’uso coretto dei profilatici. Anche la diminuzione della nascite, potrebbe essere utile alla crescita; le donne che oggi allevano 5 o 6 figli, allevandone solo due, potrebbero dedicare più tempo al lavoro. Il problema dei migranti anche se molto complesso, deve esse affrontato da tutti e risolto. Non esistono altre vie, bisogna pensare ad investire in tutti i paesi che alimentano le migrazioni.
L’Africa alla fine di questo secolo avrà una popolazione di circa 4 miliardi con un fabbisogno di circa 1,4 miliardi di posti di lavoro. Sono numeri che parlano da soli. La sola soluzione è quella capace di migliorare le condizioni di vita di quelle popolazioni, così da “ancorarle” al proprio territorio.

Vitangelo Solimini
Cittadinanzattiva

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