Mangiarano assessore fantasma, rifiutato dalla Casa delle Libertà
MOLFETTA – 2.4.2004
E' proprio sfortunato il neo assessore Francesco Mangiarano, prima riceve la nomina dal sindaco e poi viene bloccato, sembra per evitare una spesa aggiuntiva di 15 giorni per le casse comunali: meglio aspettare il 1° aprile. Così la nomina è congelata, ma lui non lo sa, al punto che sembra si sia presentato vestito di tutto punto al Comune per occupare la stanza che gli competeva, ma sia stato fermato dall'usciere del corridoio del sindaco.
“Lei chi è?”, avrebbe affermato il solerte dipendente.
Pronta e sicura la risposta: “Sono l'assessore all'ambiente”.
“Di quale Comune?”, immediata e demolente replica.
Così il malcapitato assessore ha chiesto spiegazioni per capire cosa dovesse fare.
“Aspetta un giro”, gli sarebbe stato risposto.
Lui, un po' scocciato e nervoso, ha accettato. Poi ha aspettato il fatidico giorno: 1° aprile. Attesa vana, perché l'agognata nomina non è arrivata.
“Sarà un pesce d'aprile?”, si sarà chiesto lo sfortunato. Ma poi ha scoperto che qualcuno nel Polo delle libertà non lo voleva. Antipatia personale o ravvedimento virtuoso del sindaco che ha ritenuto inutile versare un altro stipendio per un assessorato che, in realtà, come quello di Nappi e della Mezzina.
In realtà, i tre cavalieri dell'Apocalisse UDC, Carmela Minuto, Pino Amato e Giuseppe De Robertis, dopo aver raggiunto un pace di facciata, che permetteva loro di dividersi la torta: l'assessorato alla prima, l'agognata candidatura alla Provincia al secondo e la nomina di capogruppo al terzo, avrebbero cominciato a fare i capricci. Soprattutto la signora (e le femminucce, si sa, sono più capricciose) perché voleva anche la nomina del marito, l'ex assessore Panunzio, a ragioniere capo del Comune. Il personaggio in questione si era messo in aspettativa dall'incarico di vice ragioniere capo comunale per fare l'assessore all'ambiente, incarico inutile come quello dei citati Nappi e Mezzina: un premio a chi li ha visti?. Poi si era dimesso per aspirare al posto di ragioniere capo, dopo l'andata in pensione di Paparella, ma gli era stato preferito Lopopolo e così era rimasto al palo.
Ora la moglie, novella Giovanna d'Arco torna alla carica, con la speranza di spuntarla, tenuto conto che la nomina di Lopopolo è provvisoria.
Insomma, i giochi si riaprono e la nomina dell'assessore è l'occasione per rimescolare le carte, anche perchè su tutto pende la spada di Damocle del bilancio, la cui approvazione è già slittata una volta. E si sa, che se lo strumento di programmazione finanziaria non viene approvato, i consiglio viene sciolto e si va tutti a casa.
Vedremo nei prossimi giorni quale sarà l'evoluzione di questa telenovela comunale.