Madonna delle Rose simbolo di incuria e malcostume
Se con fatica si annuncia la ripresa dei lavori in piazza Effrem e si festeggia un abbozzo di pavimentazione fresca di costruzione, da altre parti ancora si arranca in quanto ad arredo urbano. Concentriamoci su un problema per volta perché è già difficile così, figuriamoci se con un concorso di proposte è possibile avere dei risultati, “Troppa grazia, Sant'Antonio”. Proviamo allora con una timida osservazione nella speranza che qualcosa possa esser fatto in tempi brevi: perché non dedicarsi anche al riassesto delle piazzette di periferia, in primis della piazzetta della Madonna delle rose? Siamo in terra di pappagalli lì, e in un giretto primaverile nella zona non può non saltare all'occhio del turista per caso, l'incuria di quel piccolo gioiellino di piazza: quelle panche di cemento d'epoca strette strette e corte corte, i piccoli alberelli rinsecchiti e asimmetrici, i cassonetti in bella vista e una spaventosa coltre d'erbacce che rovina tutto il potenziale incanto. Numerose, poi, le segnalazioni del malcostume dilagante: i segnali stradali divelti, i cassonetti rovesciati e persino il lavaggio macchine nelle giornate più assolate, con conseguente allagamento del circondario. Non si chiede l'intervento immediato, l'amministrazione continui pure con Piazza Effrem che magari siam vicini alla fine del cantiere, però uno sguardo anche alla periferia è pur sempre da dare, perché l'anima di una città non si esaurisce mica nel centro.