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Lo scontro in atto nel Pd a Molfetta coinvolge l'assessore Serena La Ghezza. Lo strano gioco di Annalisa Altomare. I rischi in vista del voto sul bilancio. Il messaggio del sindaco
26 settembre 2014

MOLFETTA – Qual è la partita che sta giocando Annalisa Altomare, consigliere comunale del Partito Democratico (PD) all’interno dell’amministrazione comunale di centrosinistra guidata dal sindaco Paola Natalicchio (foto)? Quello del cavallo di Troia? Quello di chi cerca di darsi un ruolo e di cercare una visibilità in vista della sua candidatura alle regionali? Quello di chi deve difendere interessi di qualche lobby o del suo elettorato di riferimento?

Un fatto appare certo: l’Altomare è stata assente nella votazione del 70% dei provvedimenti del centrosinistra in consiglio comunale, adducendo scuse più o meno plausibili, alcune credibili, altre meno (la città si chiede: è possibile che ogni volta Annalisa abbia una motivazione per non essere presente?).
Quindici ieri ha dato in anteprima e ha rivelato alcuni retroscena (quello che gli altri non dicono) dello scontro in atto fra il sindaco e l’Altomare, scontro che vede coinvolta anche Serena La Ghezza, assessore allo sport e commercio, riferimento del gruppo politico che fa capo alla stessa Altomare e a Lillino Di Gioia.
Il sindaco Natalicchio non ha gradito questo comportamento ambiguo dell’Altomare e avrebbe minacciato di togliere la delega alla La Ghezza, in quanto riferimento di Annalisa, la quale, con il suo comportamento, sembra aver preso le distanze dalla maggioranza di cui fa parte.
Ma anche la stessa Annalisa Altomare sembra prendere le distanze da Serena, sostenendo che è stata nominata dal sindaco in autonomia e quindi non sarebbe rappresentativa della sua componente politica. Insomma, torna la vecchia politica della prima Repubblica, quando gli assessori erano scelti dai partiti e dalle correnti. Forse non si tiene presente che oggi il sindaco è di nomina diretta dei cittadini e non dei partiti e quindi assegna le deleghe secondo la propria volontà, tenendo anche presenti le componenti politiche della sua maggioranza. E’ quello che ha fatto Paola Natalicchio e che oggi sembra non essere gradito a chi vuole tornare alla vecchia politica.
Questa vicenda ha scatenato un ampio dibattito in città, soprattutto fra quegli elettori della Natalicchio che non fanno riferimento al Pd o agli altri partiti della maggioranza, ma che hanno scelto liberamente il sindaco condividendo il suo progetto politico. Questi cittadini non si sentono rappresentati dal Pd e non accettano questi giochi di potere all’interno del partito e si domandano: come mai Annalisa Altomare il suo dissenso non lo esprime nelle sedi competenti (Pd, commissione consigliare di cui è presidente, ecc.) anziché in consiglio comunale, davanti alle telecamere? Lei è solo alla ricerca di visibilità in vista della candidatura alle prossime elezioni regionali che, indirettamente, incideranno sulla politica locale, come stiamo vedendo già in queste ore con lo scontro in atto fra l’ex sindaco di Bari Michele Emiliano, appoggiato da Annalisa e l’assessore regionale Guglielmo Minervini sostenuto da Paola Natalicchio?
Del resto la stessa Natalicchio ricorda di essere stata eletta con quasi 18.000 voti, che non sono certo espressione del Pd.
E il dibattito si sposta sui social network e sugli altri media locali quasi tutti legati all’ex sindaco Antonio Azzollini: lo stesso sindaco esprime con molta trasparenza le sue opinioni, ma c’è anche chi soffia sul fuoco per motivi personali, per risentimenti dovuti ad aspirazioni o clientele deluse, mentre ci sono altri, più furbi, che restano alla finestra oppure sulla riva del fiume (alimentando indirettamente la contesa, non intervenendo né contestando ciò che scrivono i denigratori del sindaco, forse, per trarre utilità dallo scontro altrui e dal cavallo di Troia nella maggioranza). Insomma, Paola Natalicchio sembra essere oggetto di fuoco amico, che regala occasioni all’opposizione di centrodestra che finora si è caratterizzata per nullità di proposte, ma oggi cavalca la tigre e ringrazia il centrosinistra per questo insperato assist ricevuto.
E nel gioco delle dietrologie politiche c’è chi vede possibili alleanze trasversali tra l’Altomare e il centrodestra, con l’aiuto di qualche altro consigliere Pd, per realizzare il ribaltone, che accadde all’epoca del sindaco Guglielmo Minervini.
Nel Pd il dibattito è in corso e il suo segretario Giulio Calvani si trova a dover affrontare una difficile mediazione e non è esclusa, dopo la riunione del direttivo di ieri sera, anche un’assemblea del partito, in vista della votazione del bilancio, prevista per il consiglio comunale di lunedì, quando tutti si chiedono cosa farà Annalisa, anche se il suo singolo voto non è determinante per la maggioranza.

Nel frattempo il sindaco Paola Natalicchio, come sempre in trasparenza, spiega la sua posizione nella vicenda La Ghezza sul suo profilo Facebook:

«Serena la Ghezza è un assessore che si è consumato le scarpe in tutta la città. Un sole: la sua luminosità, la sua purezza, la sua disponibilità hanno assicurato sempre ascolto e collaborazione a chi, nei settori di sua competenza, ha avuto modo in questi mesi di lavorare con lei. Ha svolto un lavoro generoso, senza risparmiarsi. Lo ha fatto 7 giorni a settimana, mettendo talvolta da parte la sua splendida famiglia. Con una determinazione gentile. Una dose di umiltà impressionante. Una costante sensazione di poter fare sempre di più e meglio. Serena è una persona speciale e il rumore che si sta facendo in queste ore è stupido e ingiusto. Allora provo a spiegare quello che sta succedendo. Questo sindaco non ha posto un problema su Serena. Ma questo sindaco ha, nella maggioranza di consiglio comunale, il consigliere comunale dell'area politica di riferimento di Serena, Annalisa Altomare, che non ha votato il 70% dei provvedimenti di questa amministrazione. Non ha votato i bilanci, il piano di protezione civile, ordini del giorno importanti come quello sull'urbanistica di mercoledì. Ho posto il problema più volte, prima di adesso. Mi sono chiesta più volte, come se lo è chiesto tante volte la città: cosa sta succedendo con Annalisa Altomare? E' dentro o fuori la maggioranza? Mi sono molto amareggiata quando, nonostante sia il presidente della commissione urbanistica, ha deciso di non votare il nuovo piano di protezione civile, ad esempio. Ma all'ennesimo voto, anzi non voto, di mercoledì, nel consiglio comunale sul comparto 18, ho posto il tema al partito e alla maggioranza. E nel tema, suo malgrado, c'è il fatto che Serena è un assessore che fa parte di un'area politica che però, al momento, non è chiaro se faccia parte della maggioranza poiché in aula esprime una linea di fatto altra, e la esprime anche nel voto e nel non voto. Non ho ritirato le deleghe a Serena, nè ho in mano le sue dimissioni. Aspetto di capire dove approda la riflessione del Pd su questo punto, però, e rivendico di aver posto il tema. Non posso continuare a subire senza capire. Adesso voglio smettere di subire e capire. Qualcuno dice che ho fatto una cosa "vergognosa" nel porre questo tema al Pd. Io voglio dirvi, davvero, che non ho nulla di cui vergognarmi, perché Serena è stata sempre coinvolta dal mese di giugno in questa mia riflessione e nelle amarezze che mi hanno sempre provocato le prese di distanza che da mesi e mesi arrivano dall'area politica a cui lei si riferisce. Prese di distanza, voglio dirlo con grande chiarezza e rispetto per Annalisa, assolutamente legittime (siamo nati liberi, tutti. E la formula per ingabbiare il pensiero mio e di Annalisa ancora nessuno l'ha trovata), ma che non devono poi prevedere che ci si sorprenda se il sindaco ne tragga le legittime conseguenze. Bisognava interrompere questo spettacolo che da mesi si sta dando alla città. Noi non siamo la vecchia politica. Spettacoli non ne possiamo dare. Io non sono disponibile. Ora è tempo in cui si girano le carte e anche il sindaco vuole sapere chi è dentro e chi è fuori. Mi dispiace moltissimo che questa operazione di trasparenza e verità coinvolga una donna dolce e onesta come Serena la Ghezza, che ho voluto fortemente con me in squadra dal primo istante, senza se e senza ma. Se le cose sono cambiate non è certo per mia responsabilità. E ad avere uno sguardo onesto questo è chiaro all'evidenza di tutti. Post scriptum: ho scelto anche stavolta e come sempre la strada della trasparenza. Sono fatta così. E non ho fatto calcoli. Non sono capace. Lunedì si vota il bilancio ed è giusto per la città che tutti i nodi vergano al pettine, perché il voto più importante dell'anno sia un voto non solo di responsabilità ma di convinzione e di scelta. Se dobbiamo andare avanti la squadra deve essere unita. Post scriptum due: Serena, ti voglio bene. E so che sapremo andare oltre, perché la politica è importante nella vita, ma viene dopo il rispetto personale, la stima e quello che di profondo c'è e si radica in tutti noi, soprattutto dopo esperienze di trincea come quella che abbiamo attraversato insieme».

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