Libro dei sogni
Caratteristica tipica dei governi di centro - destra è quella di far credere esistente e reale anche quello che non c'è, magari nascondendo dietro affermazioni convincenti, dal tono sicuro, quelle che in realtà sono solo espressioni di pura propaganda. E questo avviene anche quando ci si riferisce a presunti vantaggi economici per la collettività. Il governo nazionale col ministro Tremonti e i suoi ormai scoperti giochi di numeri, ne sono un esempio. Basti citare il caso dell'aumento delle pensioni minime che in un primo momento sembrava destinato a tutti, poi è stato precisato che si riferiva solo a chi aveva superato i 75 anni, poi finalmente è stato elargito, ma non a tutti perché pochi ne avevano fatto richiesta. Alla fine si è scoperto che chi ha ricevuto l'aumento dovrà pagare tasse superiori allo stesso incremento previdenziale. Cioè lo Stato con una mano ti da 10 e con l'altra ti toglie 15. Accade anche a Molfetta dove il centro - destra in campagna elettorale ha parlato di buchi di bilancio, ha promesso di ridurre le tasse, ha annunciato investimenti e realizzazioni eccezionali. E ha preso voti. Ora, invece, alle prese con i numeri le cose cambiano, anche se con i numeri, come Tremonti insegna, si può anche giocare, come abbiamo detto direttamente più volte allo stesso ministro dell'Economia, senza ricevere risposte soddisfacenti, ma solo evasive considerazioni. E se lo fa Tremonti dall'alto del suo curriculum professionale, lo possono fare anche i Tremonti in sedicesimo locali: sindaco e assessori.
E così ci viene presentato un bilancio che lascia abbastanza perplessi. Innanzitutto per i numerosi mutui da contrarre, un fatto che già di per sé rivela le prime bugie elettorali: se ci sono buchi, non è possibile contrarre mutui. Poi per i numerosi progetti finanziati sul nulla. Infatti, alcuni sono inseriti in bilancio con la previsione di auspicabili, e non certi, finanziamenti europei o regionali. Poi ci sono i finanziamenti che derivano dalle opere di urbanizzazione, che i cittadini hanno pagato per strade, illuminazione, acqua, ecc. e vengono stranamente utilizzate per scopi diversi. Altri ancora sono proprio da “libro dei sogni”. Si tratta dei cosiddetti finanziamenti legati ai “project financing”, un termine inglese traducibile grossomodo con “finanza di progetto”. E' una tecnica di finanziamento delle opere pubbliche con la quale i privati si offrono di realizzarle, ricevendone in cambio la gestione per un certo numero di anni per recuperare così capitale (e interessi bancari) e un consistente margine di profitto.
Non entriamo nel dettaglio perché occorrerebbe troppo spazio e non è questa la sede, nelle pagine di economia di “Quindici” ci sono notizie più dettagliate. Ci limitiamo solo a un caso quello dell'ampliamento e prolungamento del lungomare con la creazione di parcheggi sotterranei per un importo di 70 miliardi. Ma chi credete che possa finanziare un progetto così oneroso e che non esitiamo a definire “folle”, che prevede di scavare parcheggi al lungomare, ammenocché non si tratti di parcheggi per …imbarcazioni da diporto. E la sicurezza delle abitazioni che sorgono sul lungomare? Perché prendere in giro la gente? Intanto i nostri amministratori incassano soldi per le tasse imposte dal commissario prefettizio: avrebbero potuto ridurle, ma non lo hanno fatto, altrimenti non potrebbero soddisfare tutte le necessità. Poi si preparano ad aumentarle paurosamente nei prossimi anni perché dovranno coprire i mutui (ma non avevano rimproverato ai vecchi amministratori di averne contratti troppi?). Hanno i titoli i nostri governanti per occuparsi di bilanci e se li hanno (non tutti) allora fanno gli “indiani”?
Tremonti ha trovato dei bravi allievi: molte cifre, poca sostanza e molte tasse, alla faccia delle promesse elettorali. Poi, chi erediterà il probabile dissesto finanziario di questa amministrazione, che si prepara anche a nominare 4 nuovi assessori (che pagheremo di tasca nostra, oltre ai numerosi consulenti che stiamo già pagando), toccherà sanare i debiti con altre tasse e sacrifici che si aggiungeranno a quelli del governo centrale e regionale.
A sfasciare ci vuole poco, per ricostruire occorrono anni e sacrifici. Ma i molfettesi (e gli italiani) non hanno ancora imparato la lezione del passato.
Autore: Felice de Sanctis