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Liberati sette esemplari di tartarughe marine curate presso il Centro di Recupero di Molfetta
05 marzo 2015

MOLFETTA - Buoni frutti sta dando l’opera di sensibilizzazione nei confronti della marineria del nostro territorio. Recentemente altre imbarcazioni della marineria biscegliese si sono aggiunte alle due già conosciute "Nuova Giovanna" e "Argonauta" che collaborano con il centro molfettese al progetto tartarughe. Solo negli ultimi giorni il motopesca "Angela Madre" di Domenico e Pantaleo Mastrapasqua ha contribuito a salvare due tartarughe, di cui una da morte certa poiché presentava evidente prolasso cloacale e se non fosse stata portata a terra e consegnata al centro di recupero avrebbe avuto un destino segnato.

L’importante azione di sensibilizzazione prosegue in questi giorni, registrando l'incremento delle imbarcazioni che sia il centro molfettese sia i pescatori Michele Monopoli, Pietro Dell'Olio e Andrea e Domenico Napoletano stanno coinvolgendo. Ormai raggiunti circa 74 esemplari rinvenuti dall'inizio dell'anno, tutti recuperati a strascico ed a qualche miglio di distanza dalla costa biscegliese.

Ma oltre al recupero degli esemplari vivi, purtroppo, raggiungono la costa carcasse di tartarughe. L'ultima qualche giorno fa a Bisceglie in zona Bi-Marmi: un esemplare di oltre 60 cm di lunghezza carapace morto da poche ore; la carcassa è stata recuperata dai responsabili del centro per sottoporla ad esame necroscopico che si svolgerà in questa settimana presso il dipartimento di medicina veterinaria di Bari dal prof Nicola Zizzo.

Stessa sorte ad un'altra tartaruga spiaggiatasi sabato mattina sulla costa di Molfetta. In questo caso, dai rilievi macroscopici, non si esclude la morte per annegamento in quanto l'animale presentava un evidente prolasso cloacale. Pertanto le attività in essere sono fondamentali per la salvaguardia di questa specie che, al di là della sua cospicua presenza nei nostri mari, resta sempre a forte rischio di estinzione.

Si potrebbe azzardare, secondo Pasquale Salvemini del WWF e responsabile del Centro Tartarughe marine di Molfetta, che oltre il 65% delle tartarughe presenti nell'adriatico purtroppo siano vittime della mano dell'uomo.

Continuano invece le attività di rilascio delle stesse in collaborazione con il Circolo Vela di Bisceglie, grazie alla generosità dei soci che puntualmente mettono a disposizione le loro imbarcazioni con cui si effettuano le liberazioni. L'ultima è avvenuta la scorsa domenica e ha visto il rilascio in mare aperto di 7 esemplari di caretta caretta a largo della costa biscegliese. All'iniziativa che rientra nel programma internazionale NetCet erano presenti oltre a diversi curiosi e bambini anche i pescatori protagonisti del recupero di quelle tartarughe: Monopoli, dell'Olio e i fratelli Napoletano.

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