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Lettere persiane
15 ottobre 2012

Charles-Luis de Secondat, barone di Montesquieu, meglio conosciuto come Montesquieu, nel 1721 dava alle stampe le Lettere persiane, romanzo epistolare in cui due viaggiatori immaginari, Uzbek e Rica descrivono in modo sarcastico la societa francese, individuando nel clero e nella monarchia, i due massimi poteri di quel periodo, gli ostacoli alla emancipazione del terzo stato e delle masse. Voglio tentare di proiettare la vis polemica, la verve di Montesquieu nellfanalisi della societa contemporanea e prima di occuparmi nei prossimi numeri di politica, parliamo di politica, analizzero alcuni aspetti della realta attuale relativi alle strutture formative, scuola e universita. Il nepotismo e una delle piaghe della nostra universita e visto che e tempo di iscrizioni intendo analizzare questo fenomeno. Non conosco le realta di Medicina e Chirurgia, di Odontoiatria, di Economia e Commercio e di Giurisprudenza. Spesso sono state riempite pagine di giornali su concorsi truccati, denunce e controdenunce, ma conosco dallfinterno la realta di Lettere e filosofia (ora Fless) e qualche frammento di Scienza della formazione. Il nepotismo non e un male in se; una persona che sin da piccolo e stato abituato a vivere fra i libri e piu avvantaggiato rispetto a chi viene dalla provincia, a volte anche da una famiglia che non ha nessun rapporto con la cultura. La classe dirigente di Bari e provincia nella seconda meta del secolo scorso ha avuto un iter stabilito: prima il Liceo Classico Orazio Flacco ( era lfepoca di Canfora e di Scionti) e poi la facolta di Lettere e filosofia nella quale dagli anni f60 in poi sono stati formati i quadri dirigenti dei partiti democratici. Quando arrivai allfUniversita nel f67 la realta delle facolta umanistiche a Bari era scandita dalla divisione di tre aree dfinfluenza: la facolta di Lettere e filosofia (il Cremlino), la facolta di Pedagogia (il Vaticano) e Giurisprudenza che, anche se aveva avuto Aldo Moro come docente, era controllata dalla destra democristiana e dai fascisti. Il f68 sconvolse non poco la situazione asfittica esistente nella vecchia universita: nuovi soggetti vennero alla ribalta nelle lotte del movimento studentesco ed emersero alcuni giovani che sarebbero diventati i docenti dellfultimo trentennio del secolo. Semerari, Canfora, de Castris, Tateo, Bronzini, de Giovanni, Vacca, Voza, Cassano Franco, Ponzio erano nomi che ricorrevano sulla bocca di tutti, erano i maestri, e i cataloghi delle tre case editrici Laterza, De Donato e Dedalo cominciavano ad essere pieni delle loro pubblicazioni. Era presente sul mercato anche la libreria Adriatica che pubblicava dispense dei corsi universitari, gli odiati Meletemata. Nel corso degli anni i docenti sopra nominati si sposarono ed ebbero dei figli, misero su famiglia e il tengo famiglia comincio a diventare per tutti un imperativo morale. Ef questa lforigine del nepotismo in terra di Bari. I futuri rampolli sarebbero stati addestrati a diventare professori universitari e i genitori, come ne nasceva uno, andavano davanti alla culla e dicevano hai la faccia del docente universitario! Il fenomeno e andato avanti per il trentennio che va dal 1970 al 2000 investendo anche le realta di Lecce, di Taranto, di Brindisi e di Foggia. Per limitarci alla Puglia. Lucio Colletti in una intervista politico-filosofica parlo di .cole barisienne, Scuola di Bari, per indicare una particolare interpretazione del marxismo coniugata dalla Sinistra di Pietro Ingrao in terra di Bari. Lfinfluenza della Scuola di Bari comincio ad affermarsi sul territorio nazionale Vacca si avviava a diventare il direttore dellfIsti tuto Gramsci, mentre de Giovanni fu prima rettore dellfuniversita di Salerno e poi eurodeputato. In quel periodo o subito dopo si iscrissero alcuni studenti brillanti che avrebbero in seguito caratterizzato la vita dellfAteneo barese e della nazione, Vendola e Petrocelli. In facolta esisteva anche lfala operaista, odiata e perseguitata, rappresentata da quel buon uomo e onesto intellettuale che fu Nicola Massimo de Feo. Toni Negri ha dichiarato che lo chiamava Massimo perche lo riteneva il piu lucido fra gli intellettuali baresi. Infatti molti giovani lo seguirono. Tuttavia lfegemonia a Filosofia era tenuta da qualcuno che voleva imitare Marcuse, ma piazzava figli in facolta e corteggiava anche le ragazze, un narciso insomma. E non posso non parlare del conformismo culturale che dopo gli anni settanta investi la maggior parte dei docenti tutti tesi a far i concorsi per ottenere lfordinariato e garantire un futuro ai figli . il nepotismo. Alcuni si dedicarono anche allfars amatoria e reclutavano le collaboratrici sulla base di criteri estetici. Il professore di Estetica non faceva mistero della sua tendenza allfestetismo e dava trenta se le ragazze erano belle, voti molto piu bassi se non erano carine. Questi comportamenti si abbinarono con un lento inquinamento del pensiero critico, la rimozione delle categorie totali come classe, societa, lotta di classe, i postulati del marxismo e la progressiva introduzione di un pensiero debole, un pensiero molle che si condensava nelle proposizioni espresse da M.Heidegger in Essere e tempo. Della situazione approfittarono quelli di Comunione e liberazione che sostituendo i gruppi cominciarono ad occupare posti di rilievo negli insegnamenti della facolta. Alla fine del primo decennio del terzo millennio, correva lfanno 2012, decisi di abbandonare tutto, perche in sede di esami o nelle sedute di laurea vedevo solo cronometristi che in abito grigio con il ghigno paternalistico - ha a disposizione solo cinque minuti per esporre il contenuto della sua tesi - attribuivano centodieci e lode a ragazzi che dopo cinque anni di studi e di sacrifici conseguivano il diploma di laurea. Era triste in seduta di laurea sentir dire ha a disposizione solo cinque minuti! Poi vi erano quelli che sbadigliavano, altri si addormentavano. In quel contesto il sapere, lforganizzazione taylorista del sapere appariva congruente alla struttura piramidale della societa e i lavoratori intellettuali svolgevano il ruolo di quelli che lubrificano gli ingranaggi, tengono in piedi il sistema che e un sistema che produce vittime. Quando vedevo il volto di quelli affetti da ebetismo congenito che percorrevano i corridoi della facolta mi veniva solo da piangere e da ridere. Ancora peggio quando un docente ordinario salutava il figlio recentemente diventato associato. Ancora peggio se incontravo il Rospo che si avviava nel suo bunker con la schiera di collaboratori. A noi e stata negata anche una stanza decente in cui poter stare e in quarantfanni non e stata nemmeno creata una aula per le proiezioni, per i film che aiutano a sognare, a mettere in funzione la fantasia piuttosto che prendere appunti su un banale corso di filosofia, un corso di addestramento alla servitu. Il Rospo percorreva i corridoi in abito grigio accompagnato dalla sua schiera di vassalli e si dirigeva nel suo bunker blindato del terzo piano. Lfaltro Grande Comunicatore appariva quotidianamente in video con il sorriso da ebete per rassicurare gli italiani. Il magnate di Sky governava le menti di mezzo mondo, mentre i frammenti umani erano sempre alla ricerca della parola. La musica mi accompagnava perche Io piano solo, suonavo il piano da solo, non potevo fare altro che suonare il piano da solo anche se Aguirre (un film di Herzog) mi diceva che bisognava andare in Amazzonia e trovare i compagni per il viaggio, per la spedizione, per la Nuova narrazione. La maggior parte dei compagni era scomparsa, il mio amico Nicola de Feo era morto con il cancro alla testa, quella magnifica generazione dei cattivi maestri, lfavevano perseguitata, li avevano messi in carcere, in prigione, i maestri di vita li avevano messi in prigione, avevano detto che istigavano i ragazzi alla sovversione, insegnavano a pensare la sovversione. Come erano belli i volti dei ragazzi e della ragazze che seguivano le lezioni dei cattivi maestri, sorridevano, alla fine della lezione sorridevano perche cfera ancora la speranza di poter avere un salario, una vita, esistevano ancora possibilita di vita, di amore e di vita. Oggi vedo solo volti smarriti. Ed io sono di nuovo in fondo al pozzo, piu vecchio, piu stanco sono giu nel pozzo. Sono tutti andati via, anche i compagni sono andati via, hanno tutti paura, aspettano che il periodo buio, che la grande crisi recessiva passi per poter tornare a sognare, a sorridere. Hanno messo unfintera generazione in cantina, pensiero divergente, il pensiero dellfalterita, le filosofie dellfapertura, le strategie della differenza, la differenza, la difference, la differanza. Hanno detto che le masse o la moltitudine non sono in grado di risolvere i problemi della crisi economica globale, che la generazione del f77, la generazione del desiderio non e riuscita a creare un mondo nuovo, la societa sognata dai figli dei fiori. Di nuovo e venuto il pipistrello, ma lo devo scacciare perche voglio vivere, voglio ancora sognare e continuare a vivere. Ha portato un nuovo messaggio della signora. Lfio-lui pipistrello ha detto che e inutile aspettare la lettera perche sono alla fine del viaggio, che la partita a scacchi con la morte e finita, che la partita a scacchi della mia generazione e finita perche non abbiamo saputo dare una chance ai nostri figli, non abbiamo nemmeno dato una chance alla pace e viviamo nel terrore.

Autore: Marino Centrone
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