Leggo il… tempo, notte bianca di lettura dei bambini della scuola Battisti
Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere. Con un progetto intitolato «Leggo il … tempo», realizzato dal II Circolo Didattico della Scuola Primaria “Cesare Battisti”, si è data la possibilità ai fanciulli di fermare il tempo per continuare un “rito”, quello della lettura, che da sempre apre mille porte davanti agli occhi di tutti, trasmettendo emozioni, stimolando la fantasia e favorendo la cultura. E così, a grande richiesta, torna la notte bianca in libreria a cura dell’insegnante Valente Marisa, una delle referenti del Progetto Lettura, in collaborazione con la libreria La fabbrica delle parole. Qui per venti topini di biblioteca delle classi IV A\\B e V C\\D il tempo per leggere non si è fermato per tutta la notte e ha continuato a scorrere costante sino all’alba seguendo i ritmi della narrazione. Nessuno si sentiva in ritardo, nessuno ha avvertito il bisogno di correre e tra il fruscio delle pagine girate e la luce fi oca delle torce, ciascuno si è lasciato catturare dalla magia delle pagine stampate, seguendo quel moto di accelerazione tanto irresistibile quanto meraviglioso che il fascino della narrazione può regalare. Nessuno, in preda la tempo tiranno della quotidianità si è paralizzato, ma al contrario ha continuato a camminare per “altri sentieri” restandosene tranquillo in libreria. Se al galoppo sono andati, è solo perché non hanno saputo resistere al ritmo della narrazione e al desiderio di vivere con i libri nuove avventure. In quel luogo, in quel ritmo, ciascun topino si è riappropriato dei suoi tempi, rimanendo a leggere per l’intera notte sospeso nel tempo del racconto. In questa maniera i bambini, entusiasti dell’esperienza, hanno continuato a riscoprire il piacere di leggere e soprattutto l’importanza di fermare, di tanto in tanto, il tempo ineffabile della vita quotidiana per ritrovarsi e riscoprire il vero valore del tempo. Tutto merito dei libri che continuano a far miracoli o dei bambini che reclamano un po’ più di tempo per se stessi? Entrambe le possibilità perché non c’è piacere più bello del profondo bisogno di leggere un libro per ritagliarsi un po’di tempo e stare con le cose, dentro la vita. Non è usuale che si facciano questi tipi di iniziative, ma visto l’interesse autentico dei bambini e la soddisfazione delle insegnanti, è auspicabile che sempre, con maggiore frequenza, questo tipo di attività vengano svolte e prese ad esempio. Come diceva Francesco Petrarca, «i libri ci danno un diletto che va in profondità, discorrono con noi, ci consigliano, si legano a noi con una sorta di famigliarità attiva e penetrante». E soprattutto aiutano a non sentirci schiavi del tempo.