Le strade sono diventate un colapasta
Ieri sono stato al cimitero di Molfetta, e va bene le luci lungo la strada
(anche se alzi la mano chi farà quella strada di sera), e va bene le ciotole
di margherite sul viale principale però la denominazione di tutti i viali
con dei nomi di fiori mi è apparso un affronto al buon gusto e al rispetto
di quel luogo. Cosa ne pensate?
Ed inoltre avete fatto caso allo stato di degrado in cui versano le principali
strade della nostra città con l'asfalto diventato ormai un colapasta e con
continue pezze messe qui e lì? Andare in macchina è diventato come fare
un giro su una giostra! Allora lasciamo stare in pace le anime del camposanto e investiamo qualcosa per rifare il manto delle strade. Grazie.
Nino Pisani
Quante buche in città, si rischiano cadute a ripetizione
Gentile Direttore, sono una pensionata, vittima recentemente di una brutta caduta in Piazza Paradiso, che mi è costata una frattura al gomito, con conseguente ingessatura. Ha mai fatto una passeggiata in quella piazza? E' piana di buche e fossi, oltre che di mattonelle sconnesse. Ma anche molte altre strade e piazze di Molfetta sono in queste condizioni. Pensi che il giorno in cui sono caduta e sono stata in attesa dell'ingessatura all'ospedale, sono arrivata altre 4 persone vittime degli stessi infortuni. Un caso? Una coincidenza? Può essere, ma non si tratta di un fatto campato in aria. Perché il sindaco invece di starsene chiuso nel Comune, non si fa un giro per la città per vedere in quali condizioni è ridotta? Ora mi toccherà chiedere il risarcimento dei danni al Comune, ma il dolore resta.
Lettera firmata
Gentile signora, il suo caso non è, purtroppo isolato, come dimostrano le foto che pubblichiamo, sia di Piazza Paradiso, sia di via Amedeo, dove, davanti a un negozio di ottica, c'è una grossa buca, nella quale sono inciampate diverse persone. Lo stesso titolare del negozio ci ha riferito di aver più volte fatto presente questi incidenti all'amministrazione, ma tutto è rimasto immutato. Ha anche perduto qualche cliente forestiero che gli ha detto testualmente di vergognarsi di questa città e di non essere disposto a tornarci. Ce ne vergogniamo anche noi e ci chiediamo: è questa la città a rete? Una rete di buche? E poi pensiamo solo a mettere piante all'ingresso della città, oltre a inutili e costosi cartelloni pubblicitari credendo di dare un'immagine bella di Molfetta. Poi, appena qualcuno si avventura nelle strade, scopre le buche e la sporcizia di cui si parla nell'altra lettera.
Felice de Sanctis