Le scarpe buone e il sentiero di montagna. L'ex sindaco Paola Natalicchio: restiamo in campo per difendere la citta dal disastro di Minervini e Azzollini
MOLFETTA – L’ex sindaco di Molfetta Paola Natalicchio interviene nel dibattito politico, dopo un lungo silenzio successivo al risultato elettorale e conferma il suo impegno per la città contro il disastro delle due destre Minervini e Azzollini.
«Il risultato elettorale di domenica scorsa fa un po' tremare i polsi, ma dopo qualche giorno di riflessione dobbiamo avere il coraggio di leggerlo, per farne tesoro e andare avanti. E' successo quello che non doveva succedere: un ballottaggio tra due destre, una con dentro il Pd e l'altra senza. Un ballottaggio tra due candidati che vendono alla città una carta simile: l'esperienza, ostentata come opposizione ostinata all'innovazione e alla gioventù. E vedono il futuro in un modo simile: grandi opere, espansionismo edilizio, testarda ambizione di "mediare tra gli interessi", cedendo il passo al ritorno dell'intreccio tra politica e affari. Vanno al ballottaggio due candidati sotto scacco: Tommaso delle tante finte "liste civiche", che hanno preso più voti di lui, col rischio di tenerlo per le redini per anni; Isa del sempreverde senatore, che tenacemente si ripropone alla guida della città dopo un decennio di disastri. In questo braccio di ferro tra il vecchio e il vecchissimo le sinistre sono state ridotte all'opposizione.
Lo sforzo generoso di Gianni, lo scatto d'orgoglio di Bepi, il protagonismo di Leonardo non sono bastati a insidiare il ritorno dei conservatori al governo di Molfetta. In questo risultato ciascuno di noi si guarda, come davanti allo specchio. Non siamo stati capaci di unire le forze, questa volta, contro l'insidia di un arretramento generale. Le dimissioni del 2016 non sono diventate patrimonio comune di dignità e non hanno generato alcun meccanismo di collettivo riscatto. La città ha scelto altro. E domenica prossima la città sceglierà il meno peggio della restaurazione. Sperando di trovare stabilità e pace, col rischio di indietreggiare pesantemente e ripiombare nell'instabilità e nel disimpegno.
Molti di noi resteranno a casa o voteranno scheda bianca. Perché è iniziata una stagione nuova, tutta in cammino e certamente in salita. La stagione della ricostruzione di un progetto alternativo di città che torni a essere unitario, credibile, radicato, vicino ai bisogni. Un progetto di governo che disegneremo in controluce e controvento, marcando stretto il prossimo sindaco provvedimento dopo provvedimento e continuando a portare in consiglio comunale la nostra voce, le nostre proposte, la nostra idea di città.
Grazie di cuore a tutti quelli che hanno ancora creduto in me e in noi, nonostante i nonostante. Metto nello zaino tutte le cose che ho imparato negli anni da sindaco e in questi mesi di campagna elettorale da candidata al consiglio comunale. E indosso le scarpe buone, quelle che servono per i sentieri di montagna. Andiamo in cerca di altezze, d'altronde. E a chi sperava che ci saremmo fatti da parte anche stavolta rispondiamo con serenità che restiamo in campo comunque, anzi più convintamente di prima. Senza stancarci e senza ritirarci in panchina o sugli spalti. Molfetta va difesa. E con la pazienza dei giardinieri, tra spine taglienti e erbe infestanti, continuiamo ad annaffiare il futuro con il nostro servizio e il nostro impegno. Avanti Molfetta. Ce la faremo anche stavolta».