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Le realtà “descritte” e quelle percepite (dai cittadini)
15 febbraio 2012

Quante saranno le realtà che ciascun Cittadino percepisce? Definirlo non è impresa semplice a causa dei diversi fattori che contribuiscono, con minore o maggiore preponderanza, nella valutazione. Alcuni fattori, quasi tutti soggettivi, possono essere legati (vengono elencati non in ordine di importanza) al ceto sociale, all’educazione ed alla cultura personale, alla spiritualità di ciascuno, alle tradizioni socio famigliari, all’appartenenza politica e/o intellettuale, alle esperienze che, di giorno in giorno, ciascuno di noi vive volente o nolente, ecc.; farne un elenco esaustivo è compito arduo e non è questo lo scopo della nostra riflessione. Pur tuttavia, bisogna, in qualche modo, fare una sintesi e, per farla, proviamo a leggere gli eventi e a collegarli al nostro modo di pensare. Probabilmente troveremmo il famoso minimo comune multiplo, che tanto ci ha angustiato – almeno alcuni di noi - a scuola. In questo tentativo che ci accingiamo a fare per la nostra realtà cittadina, elemento imprescindibile è la …politica: un termine un po’ grosso, che sottende concetti alti, molti dei quali sembrano sconosciuti perfino a chi la pratica attivamente, ma dalla quale tuttavia non ci si può sottrarre! La vecchia politica consisteva anche nell’avere “contatti” (nella vera accezione del termine) quasi continui fra l’Uomo politico ed il suo elettorato, attraverso un intenso rapporto: comizi, presenza nelle Sezioni di partito, segreterie politiche, che diventavano contemporaneamente, luoghi di contatto/incontro, anche con alcune degenerazioni di cui non vorremmo parlare qui. La nuova politica, possiamo dire che ha quasi rinnegato questi rituali; oggi ci si affida prevalentemente ad altri mezzi di contatto, di natura diversa, cioè: i cittadini –alcuni - vantano una stretta vicinanza con il politico, attraverso contatti diretti, avendo questi l’”onore” di far parte della cerchia dei fedelissimi; per gli altri – simpatizzanti, elettori, gente comune che si riconosce nei valori (ed anche nei disvalori) del dato partito/ politicante – il contatto avviene attraverso i media tutti, con una comunicazione ovviamente polarizzata, non interattiva, a senso unico dal politico all’elettore (e quindi senza alcun feed back per il politico che, non sembra preoccuparsene). Uno di questi medium, piuttosto efficace e diretto, è quello dei manifesti di ogni dimensione e dai contenuti più o meno azzeccati, li allestiscono direttamente i politici e/o le segreterie dei partiti. Vorremmo citarne alcuni e poi provare a riflettere sui messaggi in quanto tali, sulla loro efficacia e soprattutto sulla loro rispondenza a realtà reali. Tutti, all’indomani della ripartenza della mega-draga MACHIAVELLI, hanno potuto (e come sarebbe stato possibile non farlo visto che la Città è stata letteralmente tapezzata – se ne vedono, a distanza di mesi, ancora alcuni più o meno in buono stato) ammirare la veduta aerea del porto, con il “risultato” del lavoro fatto dalla draga; il Sindaco in persona dedicava l’opera fatta e quanto si farà ancora per terminare il nuovo porto commerciale, ai nostri figli! Quasi immediatamente dopo, la segreteria di uno dei partiti d’Opposizione, mutuando e distorcendo il messaggio di “dedica” del precedente manifesto, dichiarava che l’eredità, così orgogliosamente rivendicata dal Sindaco ai nostri figli, ben lungi dall’essere una partita attiva, dato l’andamento delle cose relative alla costruzione – c’è da osservare, non proprio spedito – ed al fatto che la famosa fase tre! (la fase due si era conclusa con la partenza della Machiavelli), salvo prova contraria, ancora non dà tracce di sé, poteva trasformarsi, nei fatti, in una partita passiva. Un po’ come succede quando un Defunto “lascia” in eredità agli eredi solo debiti! L’Opposizione, consorziata, per confutare il magnificat dei mega manifesti/eredità, pubblicava i dati relativi ai lavori portati a termine con la famosa fase due, confrontandoli con quanto si sarebbe dovuto già realizzare; la Maggioranza non ha contro- pubblicato, forse ritenendo secondo noi a torto, che quanto già dichiarato (nulla!) fosse più che sufficiente per informare. Ad oggi c’è da osservare che ancora non sappiamo, noi Cittadini comuni, qual’è la situazione di avanzamento lavori del porto – lavori che, ripetiamo a costo di sembrare pedanti, allo stato attuale devono essere comunque portati a termine - siamo nei tempi? A parte il problema nebuloso anche se drammaticamente reale della presenza di residuati bellici, il crono programma viene rispettato? Senza nulla voler insinuare, non è che fra poco scopriamo che l’A.T.I. che esegue le opere, avanzerà un’altra richiesta di penale per il non rispetto delle tempistiche, per cause indipendenti dalla propria volontà? La prima, circa un anno fa, ci è già costata € 7,8 milioni in penale. Ancora, recentissimamente, sempre l’Opposizione espone manifesti in un mix curioso e pittoresco di dialetto molfettese (sostenendo che forse quella è la lingua intesa dal Sindaco), per …invitare il S.S.P. ad andarsene! E… sulla base di quale diritto poi? – domandiamo: non è dato sapere. Ed “ignorando” forse che il suddetto ancorché non ancora sfiduciato dalla Cittadinanza, sembra poter conservare, giusta determinazione della Commissione senatoriale (il metodo seguito non è il caso di discuterlo in questa sede), anche la carica di Senatore della Repubblica e, di conseguenza, quella di Presidente di Commissione senatoriale. Secondo il nostro parere, una richiesta che non ha molto senso, e quindi fatta giusto per coprire qualche pannello di affissioni! Tanto, non succederà nulla, perché nulla può succedere. E’ infine di un paio di giorni fa l’ennesimo manifesto del Partito di maggioranza relativa che rammenta a tutti chi sono le fatidiche formiche (il P.d.L.) e chi sono invece i grilli: musoni, fanulloni, senza idee, ecc. (le Opposizioni). Allora vediamo se questa comunicazione potrebbe, secondo le nostre sensazioni, essere efficacemente percepita dalla Cittadinanza. Riepilogando velocemente gli eventi, possiamo notare che sembra, da quel che ci dicono (le formiche), che il bilancio sia “a posto”; le scuole sono “sistemate”; notizia recentissima: vengono tagliate le tariffe dei passi carrabili e rimane inalterato il valore venale degli immobili (in previsione del prossimo ritorno al pagamento dell’ICI/ IMU che dir si voglia?); le strade saranno risistemate (per dire il vero, questo è un ritornello che ci assorda da un po’ troppo tempo; ma supponiamo che possiamo già iscriverlo fra le cose “buone” fatte); in città, non passa quasi giorno che non venga denunciato un fattaccio di cronaca; l’A.S.M., malgrado il pervicace silenzio dell’Amministrazione, sembra un bastimento senza timoniere, almeno dopo le inaspettate dimissioni del Presidente Mezzina (di cui, tra le righe, neanche una riga di commento è venuta dalle …formiche – pardon – dall’Amministrazione/A.S.M.); il blocco dei lavori all’impianto di selezione dei rifiuti in località Coda della volpe (ex discarica a cielo aperto) che sta succedendo?; le condizioni della sicurezza generale della nostra Città ed il fatto che l’autorità di Polizia municipale, data l’evoluzione urbana, si mostra sempre più insufficiente; eppoi! …la madre di tutte le cose imperscrutabili: l’affaire Ufficio Tecnico comunale, gli arresti dell’estate scorsa (Funzionario – ex - recentemente scarcerato per decorrenza dei termini di carcerazione preventiva) e tutto quello che pochi eletti conoscono sulle ricadute di questi eventi delittuosi (sempre che siano provati in dibattimento giudiziario), sui lavori di inurbamento nei nuovi quartieri a sud dell’abitato, peraltro contestati dalle formiche medesime, per bocca del loro segretario politico: ricordate? Le case dei puffi! Certamente l’elenco delle azioni da formiche e quello delle azioni da grillo, che questo manifesto divide in modo arbitrario e vago, costituisce forse un valido esempio di quanto da noi sostenuto in epigrafe. Sicuramente non esiste una REALTA’, ma diverse realtà che ciascuno di noi percepisce e fa propria, in funzione assolutamente personale. P.S.: A proposito di realtà percepite, un’ultima notazione sul NUOVO PORTO. Ribadendo, allo stato dell’arte e dopo le ingenti somme di denaro pubblico fin qui spese, la necessità ormai ineludibile di continuare le opere di costruzione e completamento della struttura nei tempi più brevi possibile, osserviamo che il traffico mercantile che attualmente si svolge nella vecchia struttura non si può definire entusiasmante, con tutti i “costi” che la Cittadinanza subisce a causa del transito dei mezzi (e non solo quello),. Siamo passati, infatti, da una presenza media mensile del 2009 pari a 6,4 navi, nel 2010 a 6,8 mese – buon viatico per corroborare la famosa asserzione del Sindaco che, a chi glielo domandava, rispondeva, con una fede degna di ben altri scopi, che: …”adesso costruiamo il porto; il traffico poi verrà!” – il 2011 ha “gelato” le aspettative con un misero 5,7 navi mese. Il 2012, almeno in questi primi giorni, sembra non voler invertire il trend in diminuzione. Dall’inizio dell’anno, esclusa la presenza della “CONDOCK II”, una nave ro-ro che ha solo caricato le attrezzature usate dalla draga “VLANDEREEN XVI” che ha lasciato anch’essa Molfetta, solo un’altra nave ha attraccato per scaricare. Avendo parlato di “costi” subiti dalla Comunità, a causa del traffico mercantile del vecchio, sarebbe interessante conoscere di quali “benefiche ricadute” godrebbe la Comunità, con il nuovo porto, stando così le cose! E queste, non sono “realtà percepite” ma osservazioni oggettive!

Autore: Tommaso Gaudio
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