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Le (non) spiagge di Molfetta
15 aprile 2016

Lo spunto per questo articolo ci viene fornito da due servizi giornalistici apparsi recentemente su un quotidiano: si parla di accessi alle spiagge libere. I Comuni dell’Area metropolitana del sud barese sono stati invitati, dall’Assessorato al Demanio di Bari, ad operare per abolire e/o rimuovere tutti gli impedimenti all’accesso libero al mare, sul litorale di competenza. (la Repubblica del 12 e del 13 u.s.). I Sindaci interessati stanno mettendo a punto gli strumenti per poter aderire alla richiesta. Situazione nel nord barese ed in particolare a Molfetta, anche essa Area metropolitana di Bari: I Comuni rivieraschi confinanti con la nostra Città, hanno spiagge balneabili pubbliche e di facile accesso: sia Bisceglie (B.A.T.) che Giovinazzo godono – sotto questo aspetto – di un particolare… stato di grazia. Entrambe si caratterizzano per un litorale piuttosto esteso (di diversa conformazione rispetto al nostro), ben strutturato e ben mantenuto dalla Città e anche dai frequentatori; ma soprattutto quasi privo di barriere, impedimenti e quant’altro per consentire la fruizione piena delle spiagge libere. Altra caratteristica strana!? di queste località è la quasi mancanza di stabilimenti balneari. Godono, anche per questo, di un ragguardevole flusso di turisti. A Molfetta invece, vuoi per la particolare conformazione del litorale, vuoi per la sovrabbondante lottizzazione del litorale medesimo ad opera di imprenditori che chiedono al Demanio ed ottengono – a fronte del pagamento di un canone (di grande o piccola entità che sia) l’uso del litorale demaniale per la costituzione di spiagge a pagamento (stabilimenti balneari), vuoi anche e soprattutto per l’abuso di alcuni proprietari terrieri che, possedendo un appezzamento fronte mare (per lo più incolto), impediscono il transito per l’accesso al litorale libero - quel po’ che è ancora rimasto fruibile da tutti, dopo la selvaggia lottizzazione delle aree demaniali avvenuta negli anni passati - con l’uso di cancelli estemporanei, reticolati, massi, cumuli di pietrame e/o mezzi diversi di dissuasione all’attraversamento del terreno, in auto e a piedi, per poter raggiungere la battigia. Nella zona di levante, individuata grosso modo dalla “Sede I.N.P.S.” alla terza cala, all’incirca due chilometri di litorale, possiamo vantare (si fa per dire, ovviamente) la presenza di ben sei stabilimenti balneari!!! Per tacere su ristoranti e pizzerie varie che sequestrano anche essi tratti di litorale libero. E’ anche sorta recentemente un’area di sosta e campeggio per roulottes e campers, con conseguente riserva del relativo tratto di spiaggia. Pensiamo in questo caso, che il proprietario del suolo ha pensato di metterlo a… frutto, creando almeno un’attività. Gli stabilimenti balneari sono stati realizzati, come gli ultimi tre nati, in zone di spiaggia relativamente – per lo standard molfettese – belle, pulite di facile accesso, con ciottoli relativamente piccoli scogli piani (senza contare le opere che vengono realizzate per rendere più confortevole la spiaggia a pagamento), mare pulitissimo ecc. ecc… Un bel sito ancora aperto alla libera fruizione è quello di Torre Gavetone ma, anche per questo – raggiungibile dopo una notevole scarpinata a piedi e nemmeno su terreno tanto agevole: leggi allora solo per persone… auto- sufficienti! – vi sono alcuni divieti, emanati dalle Autorità, per la sospetta presenza di ordigni esplosivi nel mare. Il litorale di ponente è storicamente molto meno frequentato di quello di levante. I motivi?: partendo dalla spiaggia subito dopo il Santuario di M. dei Martiri (zona piuttosto malmessa come spiaggia, anche se con mare e fondali molto puliti; ora completamente inibita a causa della costruzione del ‘NuovoPorto’), Cala S. Giacomo: lo vediamo subito dopo. Oltre Cala S. Giacomo? Stessi problemi di accessibilità del litorale di levante (ville recintate, senza alcuna possibilità di attraversamento per poter raggiungere la spiaggia); sporcizia sulla battigia, trascurata essenzialmente per la suddetta difficoltà di accesso. Ancora oltre, verso Torre Calderina? Beh, qui andiamo sull’inquinato gravissimo, quindi assolutamente da evitare, per lo scarico fogna nera che inquina anche un lungo tratto di litorale, verso est. Che cosa resta dunque – dei circa tre chilometri di… spiaggia di Molfetta – per la libera fruizione di coloro – la maggioranza – che non vuole/può spendere soldi per l’abbonamento ad uno stabilimento balneare? Spiaggia 1° Cala; spiaggia Lungomare M. A. Colonna; “spiaggia” Cala S. Andrea e, per i più avventurosi, violare le barriere (di ogni tipo, anche del fondo calpestabile) per accedere al mare, fra la 1° e la 2° Cala. Un pò poco per la popolazione estiva, anche non indigena, di bagnanti! Questa è dunque la situazione del nostro litorale! Nel primo anno di insediamento della nuova Giunta, secondo Programma elettorale, si è provato a ridare – se mai ne avesse avuta – nuova dignità a Cala S. Giacomo, con la costituzione della… famosa dog beach! Sono stati spesi dei denari pubblici per creare recinzioni, l’area è stata bonificata, si è messo, come si dice, un po’ di belletto su un viso devastato da anni ed anni di incuria e di oblio. Nel primo anno, abbiamo anche frequentato la dog beach; alcuni vi portavano i cani. Poi? L’abbandono! Al quale si è aggiunto una sorta di area campeggio – abusivo – per le carovane di Nomadi che, con le loro roulottes, hanno eletto la dog beach a propria area privata di sosta e campeggio, ignorando quella istituzionale nella zona artigianale. Le condizioni in cui, nei mesi scorsi, fu lasciata Cala S. Giacomo, dopo la sosta dei Nomadi, sono parzialmente documentate dalle foto: ogni commento lo riteniamo superfluo; anche noi… cittadini ci mettiamo del nostro: scarichiamo lì le più disparate cose, a volte, anche di natura pericolosa (le immagini parlano da sole!). Di tanto in tanto i rifiuti, vengono rimossi dall’A.S.M.; salvo poi, in poco tempo, far posto ad altri rifiu-ti ingombranti ed anche pericolosi. Non se ne esce più! Torniamo al tema: dunque sembrerebbe che alcune Amministrazioni dell’Area metropolitana del sud-barese, si stiano attrezzando per restituire ai Cittadini il diritto di accedere, senza impedimenti – anche attraversando proprietà private – al litorale libero. A Molfetta, come già detto, alcuni campi in prossimità del mare, sono incolti; al limite dell’abbandono. Tuttavia vediamo che, in prossimità dell’estate e non solo, come per incanto, i proprietari o chi per essi!, si premuniscono dall’… invasione di bagnanti che vorrebbero accedere al litorale libero – ripetiamo: quel po’ che ne resta ancora dopo la selvaggia lottizzazione – creando impedimenti estemporanei che, nulla aggiungono all’ estetica del campo in abbandono da anni, però si cavano – i proprietari o chi per essi? – forse la sottile soddisfazione di impedire l’attraversamento per raggiungere il mare, diritto garantito dalla L.R. 17 del 2015 (art.1, c.4, p.’C’. e seguenti)! Dunque, nel Programma elettorale della Amministrazione in carica era stabilito che devono (dovrebbero?) esserci spiagge a chilometro zero! (Riqualificazione urbana e rapporto fra la città ed il suo territorio; Azione 1; punto 13). Con tutta la buona volontà osserviamo che i… chilometri per raggiungere alcune spiagge, sono un po’ più di zero. A questo si aggiunga che, dopo la prima azione incisiva (dog beach) di riqualificazione e l’annuale pulizia di alcune spiagge, eseguita da Volontari, c’è stato l’abbandono più tragico. Cosa che fa prevedere che, ancora la prossima estate, i… chilometri per raggiungere un tratto di mare nel quale fare il bagno, possibilmente al pulito, magari con agevole, ovvero non complicato accesso per tutti, in aree nelle quali ci si possa rilassare dopo il bagnetto, saranno certamente diversi da zero. In conclusione ci rendiamo conto che il prendere un bagno e sostare in spiaggia, in condizioni civili, non è precisamente qualcosa di sancito dalla Costituzione della Repubblica. Non è neanche una priorità tale da relegare gli altri problemi della Comunità in secondo piano. Tuttavia crediamo che dare dignità al litorale, facendo rispettare le leggi (vedi, ad esempio, quella richiamata), ri-qualificherebbe anche la Città, secondo quanto stabilito dal programma elettorale citato. Infine, non crediamo di arrecare un affronto… mortale a chi – proprietari di terreni fronte mare – lascia una sua proprietà in completo abbandono per tanto tempo chiedendo loro, su base legale si badi bene, il libero attraversamento del terreno per raggiungere in sicurezza la spiaggia libera. L’azione in tal senso non può e non deve essere fatta da qualcuno che, con buona volontà, sposta e/o rimuove impedimenti, a rischio anche personale, come spesso accade. Questo è quello che si è fatto finora! Siamo ancora in inverno; l’estate è lontana. Ma conosciamo i tempi di reazione del Pubblico. Quindi ci pare giusto sollevare per tempo il problema, nella speranza di vedere finalmente un’auspicabile inversione di tendenza. Molto dipende anche dal nostro, di noi cittadini, senso civico per mantenere e tutelare la “cosa pubblica”, quando e se si vorrà intervenire in materia! Ma l’abbiamo detto tante volte che può sembrare di essere monotoni. Non è così! Siamo noi i primi artefici del miglioramento che l’Istituzione vorrà concederci.

Autore: Tommaso Gaudio
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