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Le buche d'oro
15 novembre 2009

Le buche sull’asfalto sono sempre state un problema, non solo di Molfetta, ma della maggior parte delle amministrazioni cittadine italiane, di destra o di sinistra. Le recenti piogge, veri e propri nubifragi hanno creato problemi non solo per la circolazione, ma anche per i danni che hanno lasciato. A Molfetta il problema si sta intensifi cando perché ormai quello che viene defi nito “asfalto d’usura” si è consumato e andrebbe rifatto. Ebbene sì, rifatto e non riparato o rattoppato, che è diverso. SPERPERO DI DENARO PUBBLICO Ogni anno il Comune spende 100.000 euro per risarcire i cittadini vittime delle buche. Da alcuni dati forniti a Quindici dal Comune di Molfetta, ogni anno le buche sottraggono alle casse del Comune, circa 100.000 euro. Le cifre parlano chiaro, sono circa 200 le richieste risarcitorie all’anno per danni provocati dai fossi (per la precisione nell’ultimo anno sono state 190), ma la cifra è in continuo aumento. Sono invece 35 le cause giudiziarie ancora in corso contro il Comune di Molfetta, e 15.000 euro è l’importo pagato dal comune per sentenze in cui è risultato colpevole e costretto quindi a pagare i danni. In un anno, si arriva a spendere, solo ed esclusivamente a titolo di risarcimento danni provocati da fossi, circa 100.000 euro, tutti importi che il comune liquida dal primo all’ultimo centesimo di euro non avendo una assicurazione che copre l’ente in questa specie di sinistri. Oltre alla cifra esorbitante citata, c’è da aggiungere la spesa degli interventi di riempimento delle buche (che raramente avviene), per di più inutile, perché o vengono riempite male, oppure le buche appena ricoperte si riformano perché il giorno seguente torna la pioggia e siamo punto e a capo. Insomma, questo asfalto andrebbe totalmente rifatto per far tornare alla normalità le nostre strade. Bisognerebbe eliminare l’asfalto in superfi cie, ormai usurato, e ricoprire il manto stradale con uno starato di almeno 5-7 centimetri di nuovo asfalto, rigorosamente a caldo. Un intervento di manutenzione straordinaria costosissimo, che però archivierebbe per il Comune il problema delle buche per un bel po’ di anni. OPERAZIONE TAPPABUCHE Dell’operazione “Tappabuche” messa in atto dal Comune e tanto “pubblicizzata” dall’uffi cio stampa nella scorsa primavera, non abbiamo ancora visto i risultati. Continuano ad esistere buche che giorno dopo giorno diventano sempre più profonde e si continuano ad allargare diventando dei veri e propri crateri. Forse l’amministrazione con lo stanziamento dei due milioni di euro, ha voluto calmare un po’ le acque parecchio smosse in città sul tema delle buche e ha voluto tenere a bada i tanti molfettesi che addirittura sono arrivati ad esprimere il loro dissenso per la condizione pietosa delle strade molfettesi sul social network Facebook. Ricordiamo che con l’operazione denominata “Tappabuche”, l’amministrazione comunale di Molfetta dichiarò guerra alle buche sull’asfalto e alle strade dissestate, diff ondendo un comunicato in cui si parlava di interventi di rifacimento dell’asfalto. Rileggendo il comunicato stampa diff uso nell’aprile scorso, però ci si rende subito conto che tutti gli interventi di cui si parla sono mirati ai nuovi comparti d’espansione, e quindi non alle strade del centro e della periferia della città ridotte ad una groviera. Si parla di “massicci interventi nei nuovi comparti” e in città invece? A quanto pare in città basta solo tapparle le buche. Ultimamente abbiamo notato in giro gli uomini della “Multiservizi” che versavano sul manto stradale dell’asfalto in busta, per riempire la voragine che c’era e che il giorno dopo si è puntualmente riformata. Insomma si sta intervenendo in maniera sbagliata e si stanno soltanto sperperando soldi. Non serve tappare le buche, ma bisogna rifare il manto stradale. Evidentemente, dagli uffi ci comunali, non si sono accorti, che questi interventi di “rattoppo” non servono a nulla, non hanno evidentemente capito, che se vogliono ridurre l’importo che ogni anno il Comune è costretto a sborsare per il risarcimento dei danni causati dai fossi, devono compiere un intervento capillare, non di riempimento o di semplice rattoppo delle buche, ma intervenire in maniera effi cace, con interventi che durino almeno un anno e non poche settimane. Questo tipo di lavori, a lunga durata, non sono impossibili, anzi, il problema e che costano molto ma molto di più del semplice rattoppo (che il giorno dopo si rovina). A Palazzo di città, evidentemente non sanno, o fanno fi nta di non sapere, che esistono interventi a lunga durata, che hanno un costo maggiore, ma che con il passare del tempo, quei quattrini spesi in più, andranno a compensare il numero delle richieste di risarcimento danni causati dalle buche che, a rigor di logica, dovrebbero diminuire, una sorta di investimento per il futuro. A BARI CIFRA RECORD DI RISARCIMENTI In compenso però c’è chi sta peggio di noi. Rispetto ai dati che giungono dal vicino capoluogo di regione, le richieste di risarcimento nel nostro Comune non sono poi così tante; anche se bisogna cercare di diminuire il più possibile le spese legali di risarcimento e investire quei soldi in interventi di manutenzione delle strade. A Bari si parla di circa 2.000 sinistri annui, con risarcimenti danni che arrivano fi no a 1.200 euro per ogni sinistro, mentre a Molfetta, il costo medio dei sinistri è poco più di 500 euro. Rapportando i dati, numero di sinistri/numero di abitanti, si nota che Molfetta, stacca di gran lunga su Bari, avendo molti sinistri in meno rispetto al numero di abitanti, a diff erenza del Comune barese. Anche se la diversità tra Molfetta e Bari è abissale, soprattutto in rapporto al fatto che il Comune di Bari gestisce 510 Km di strade, mentre il Comune di Molfetta, gestisce un numero di strade sicuramente inferiore. Insomma, da questo punto di vista possiamo ritenerci fortunati…

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