MOLFETTA - «Dal Bosforo al Corno d'oro», è questo il titolo della conferenza tenuta dalla prof.ssa Gianna Sallustio, collaboratrice di Quindici, all’Università Popolare Molfettese.
Come ha affermato la stessa prof.ssa Sallustio (foto), il viaggio serve per «allungare la mente e il cuore» e il rapporto tra Oriente e Occidente, anche dal punto di vista culturale, non risulta assolutamente certo e fisso. Questo perché i confini del mondo non sono mai considerati dei «confini definiti» e comprendono etnie, credenze e diverse religioni senza nessuna discriminazione. Infatti, quello che viene considerato Oriente si è formato col contributo di almeno tre grandi civiltà tra loro diverse: quella indiana, quella cinese e quella coreana e la grande e meravigliosa città di Istanbul rappresenta il “ponte materiale” tra questi due mondi.
L'antica Bisanzio offre agli occhi dei suoi visitatori le opere dei popoli che l'hanno abitata: una città dilaniata dalle guerre di religione, ma anche caratterizzata dalle numerose chiese (come la Basilica Cisterna, la Basilica Azzurra e Santa Sofia), dalle fortificazioni, dai palazzi per il sultano e dai grandi mercati dal Bosforo al Corno d'oro.
Fu solo con gli ottomani che Istanbul trovò la stabilità politica e il suo massimo splendore, divenendo ufficialmente il centro amministrativo dell'impero, culla delle attività commerciali e degli scambi imprenditoriali. La presenza di gioielli, anfore e gemme preziose risalenti al periodo più florido sono ulteriori testimonianze dell'importanza ottomana nello sviluppo della città.
Ma la costruzione più bella e importante dell’area è il Bosforo, anche conosciuto come Stretto di Istanbul che separa Europa ed Asia. Il Bosforo è lo stretto più piccolo del mondo dove si svolge la navigazione internazionale. Sulle sue sponde si alternano bellissime costruzioni, palazzi, moschee e fortezze. Due ponti lo attraversano congiungendo Europa e Asia eliminando ogni distanza che separa e contemporaneamente unisce artificialmente questi mondi tanto diversi e simili.
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