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La storia civile, politica e culturale di Vera Lombardi
01 agosto 2007

NAPOLI - 1.8.2007 La storia del Mezzogiorno non presenta soltanto pagine oscure di rivoluzioni fallite, speranze frustate, criminalità organizzata, corruzione e clientelismo, ma si caratterizza anche per splendide pagine di straordinari movimenti di lotta ed emancipazione e fulgidi esempi di onestà intellettuale, rigore morale e coerenza politica. Vera Lombardi (1904-1995) è appunto una di queste figure straordinarie che hanno segnato la storia civile, politica e culturale di Napoli nell'arco di una lunga vita dedicata, nella molteplicità delle sue attività, alla lotta in favore delle masse lavoratrici per la realizzazione degli ideali di libertà e giustizia sociale. Una figura, quella di Vera Lombardi (nella foto), che, sebbene ancora poco studiata, comincia ad essere oggetto di ricerche e valutazioni storiografiche. Il testo Dedicato a Vera, - curato da Giulia Beffardi e Gloria Chianese dell'Istituto Campano per la Storia della Resistenza, dell'Antifascismo e dell'Età contemporanea (ICSRAEC) –, pubblicato in occasione del primo anniversario della morte della socialista napoletana, rappresenta il primo tassello di ricostruzione della sua poliedrica figura (Giulia Beffardi, Gloria Chianese (a cura di), Dedicato a Vera, Napoli, Le stagioni d'Italia, 1996). Il volume, articolato in una serie di interventi ora di natura storiografica ora di natura memorialistica, ripercorre le tappe principali della biografia civile, culturale e politica di Vera Lombardi, restituendoci appieno l'immagine di un'intellettuale impegnata ma rigorosa e di una militante politica critica ed ondivaga tra diverse organizzazione partitiche, ma sempre coerente agli ideali di libertà e giustizia sociale mutuati dalla tradizione del socialismo critico. Nel suo intervento, la direttrice dell'ICSRAC Giulia Buffardi ne traccia il profilo biografico essenziale, ricordandoci che Vera Lombardi nasce l'11 aprile del 1904, in una famiglia di solide tradizioni socialiste, da Rosa Pignatari e da Giovanni, avvocato antifascista e deputato socialista eletto nel collegio di Trani Corato in Puglia. Laureatasi in Filosofia diviene docente prima negli Istituti magistrali e poi nei Licei. Successivamente vince il concorso come ispettrice ministeriale. Contemporaneamente, annota Buffardi, si impegna in una lunga attività politica che la vede tesserata prima nel PSI, poi nel Psli, successivamente aderisce a Socialismo indipendente, per poi tornare nuovamente nel Psi, uscendone definitivamente nel 1967. Nel 1987 ritorna alla politica attiva come consigliere comunale a Napoli prima nelle file di Democrazia proletaria e dal 1991 in quelle di Rifondazione comunista. La sua attività politica non si esaurisce nelle cariche amministrative e direttive ricoperte nei partiti, ma assume anche la forma dell'impegno culturale, ora di ricerca e di analisi ora di divulgazione. Infatti, ci ricorda Giulia Buffardi, nel 1964 Vera Lombardi è tra i fondatori dell'Istituto Campano per la Storia della Resistenza, divenendone direttrice dal 1970 al 1977 e successivamente presidente sino all'anno della sua morte, avvenuta a Napoli il 26 ottobre 1995. I successivi interventi presenti nel volume ora evidenziano l'impegno profuso da Vera Lombardi nella scuola – delineando la figura di una docente colta, gentile, attenta al dialogo con gli studenti e convinta assertrice di innovazioni e sperimentazioni didattiche tese a formare la coscienza critica degli allievi –, ora la figura della militante politica – critica e riottosa verso ogni forma di compromesso che minasse la progressiva ed autonoma emancipazione delle masse lavoratrici –, ora quella dell'intellettuale promotrice di varie iniziative politico-culturali, sempre attenta a leggere e ad interpretare le trasformazioni che attraversano la società a livello locale, nazionale e globale. “Andare avanti negli anni – afferma con accorate parole il presidente dell'ICSRAEC Guido D'Agostino –, avvicinarsi al secolo di vita, conservando intatte la freschezza del cuore e della mente, continuando a progettare, intendendo spendersi per il cambiamento del mondo attorno. Tutto questo è stato per me, e per tanti di noi, Vera Lombardi: oggi che non è più tra noi, ne piango la scomparsa, nella dolorosa consapevolezza di avere perduto un punto di riferimento, di essere più solo e più povero” (Ivi, p. 9). Salvatore Lucchese
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