La Sinistra l'Arcobaleno a Molfetta si interroga sulla sconfitta elettorale
MOLFETTA - Dopo la disfatta elettorale della sinistra radicale a livello nazionale, e alla luce del positivo risultato a livello cittadino, la Sinistra l'Arcobaleno, a Molfetta, prova a trarre le coerenti conclusioni e a fissare le basi per dare un seguito alla posizione politica raggiunta. Antonello Zaza (foto) ha provato a spiegare a “Quindici” gli esiti del dibattito.
La sconfitta dell'Arcobaleno, in Italia, si inserisce in una congiuntura desolante che sta attraversando l'intera Europa, a partire dagli anni '90. La sinistra continua a rappresentare la maggioranza della popolazione solo in Spagna, testimoniando gli effetti della dilagante globalizzazione di stampo liberista. Essa fa sentire il proprio peso su ogni ambito sociale, a partire dal lavoro, che sacrifica la propria dignità a favore del capitale.
In Italia la situazione ha visto la compresenza di diversi fattori. Il campo lasciato dal governo Prodi ha indotto un' ingente fetta della sinistra all'astensionismo. Un'altra, invece, ha creduto alla parabola del “voto utile”, proposta da Veltroni. La prospettiva del pareggio, garantito dal PD, si è rivelata puramente illusoria.
Inoltre l'Arcobaleno ha pagato la propria presenza in un governo talmente eterogeneo da impedirgli di rivestire un ruolo forte, di dare delle risposte sul fronte del lavoro, dei diritti civili, della tassazione, delle rendite finanziarie. Così, il partito è stato percepito dai suoi elettori come parte integrante della “casta”, con il conseguente effetto devastante.
Le fazioni opposte, in particolare la Lega, hanno “speculato sugli egoismi”, fornendo delle risposte immediate al singolo, senza puntare al valore della tenuta democratica. C'è, dunque, la necessità, da parte della sinistra, di ragionare su nuovi valori che recuperino la dimensione della collettività, il rapporto diretto con i lavoratori, la visione comunitaria.
A Molfetta, la scelta di assumere una posizione netta e chiaramente vicina ai problemi della città, secondo la propria visione, è stata premiata dai cittadini. Tale positività emerge sia in rapporto al risultato nazionale che a quello amministrativo del 2006.
La decisione di “correre da soli” è stata prodotta anche dalla scelta del PD di pensare solo ai numeri, seguendo Azzollini sul suo stesso terreno.
La sperimentazione della Casa della Sinistra, la cui sede è stata aperta prima delle elezioni, deve continuare, con l'opposizione ma soprattutto con l'iniziativa politica, partendo dalle necessità della gente. L'obiettivo primario è quello di risanare la sinistra moderna, che ultimamente si è distanziata sempre più dagli operai, dai lavoratori, che addirittura hanno fatto scelte elettorali opposte.
Tale progetto sarà perseguito anche con l'istituzione di un tesseramento direttamente alla Casa della Sinistra, in modo da poter accogliere anche gente non iscritta a partiti, ma che voglia avanzare proposte e iniziative.
Secondo Antonello Zaza, le proposte della Sinistra l'Arcobaleno, riguardanti ambiente, cultura, società ecc, permetteranno di non aspettare che i provvedimenti arrivino in Consiglio e vengano subiti passivamente. Saranno queste stesse questioni ad essere poste e discusse dall'amministrazione. Con la prerogativa del coinvolgimento assoluto dei cittadini, per una politica che parta dal basso, e che non punti ad accrescere una distanza che si fa elitaria per qualcuno, opprimente per tutti gli altri.
Autore: Giacomo Pisani