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La salute non è un diritto, è un dono: mission dell'Opera Pia. Donati all'ospedale di Molfetta frigoriferi biologici e un apparecchio E Gastro+ Due strumenti indispensabili per le analisi cliniche e per la valutazione delle intolleranze alimentari
15 gennaio 2017

MOLFETTA - «Ringrazio l’Opera Pia che ha un occhio attento e fa dell’ospedale la propria casa. Non è il primo regalo che fate.  Questa vicinanza umana, prima di quello che può essere il lato economico, è la cosa più bella che oggi stiamo vivendo qui»: con queste parole la dott.ssa Anna Mundo, dirigente responsabile dell’Ospedale don Tonino Bello, ha commentato la cerimonia ufficiale di consegna di importanti attrezzature donate dall’Opera Pia Monte di Pietà e Confidenze – Arciconfraternita del Santissimo Sacramento di Molfetta al nosocomio cittadino.

Una nuova donazione che ha consentito al nostro ospedale (sempre più sotto la spada di Damocle del riordino ospedaliero) di dotarsi di due frigoriferi biologici e di un apparecchio E Gastro+.

Come vi abbiamo già anticipato nei giorni scorsi, i frigoriferi biologici sono indispensabili per la conservazione dei reagenti per analisi cliniche: in loro assenza non sarebbe possibile svolgere in piena sicurezza l’attività del reparto di patologia clinica.

Altrettanto fondamentale è l’apparecchio E Gastro+, a disposizione dell’ambulatorio di Pediatria: un monitor portatile per la valutazione delle intolleranze alimentari (tra cui l’intolleranza al lattosio), della sindrome dell’intestino irritabile, della sovracrescita batterica del piccolo intestino.

Nell’avviare la manifestazione, la dott.ssa Daniela La Volpe, responsabile dell’U.O. di Patologia Clinica, ha ricordato il suo arrivo nel nosocomio molfettese e la collaborazione instaurata con i colleghi e, soprattutto, il supporto che tutto lo staff otteneva dall’allora primario dott. Raffaele La Grasta (anch’egli intervenuto alla cerimonia): «… non si usavano parole come team, governance, leadership ma vi dico che noi eravamo veramente una squadra – ha sottolineato la dott.ssa La Volpe - lui ci ha insegnato, e ce lo ha ricordato ogni giorno, che da soli non si va da nessuna parte, che bisogna essere uniti, e uniti possiamo andare molto lontano… ma quello che ha fatto di lui una grande persona e un bravo medico, io credo che sia questa sua capacità di non abituarsi alla sofferenza umana».
Riprendendo un pensiero espresso dal vescovo di Bari Mons. Cacucci, durante una celebrazione in una struttura sanitaria barese, ha concluso: «…la salute non è un diritto, è un dono… È difficile accettare che la salute non debba essere un atto fisiologico, debba essere vissuto come un valore aggiunto alla nostra vita. Però ci sono delle persone che dimostrano quotidianamente che questa affermazione è vera e sono sicuramente i membri dell’Opera Pia di Molfetta. Penso che la loro mission sia proprio quella di convincere le persone che entrano in questo ospedale, quindi persone sicuramente disorientate ma anche speranzose, che quel dono della salute negato, sospeso o mai ricevuto, diventi un dono possibile».

La dott.ssa Silvia Rana, responsabile dell’U.O. di Pediatria, ha tenuto a ringraziare, anche a nome di tutti i colleghi, l’Opera Pia per questa donazione che, come ella stessa ha tenuto a sottolineare,  giunge «al nostro piccolo ambulatorio che però cerca in tutti i modi di difendersi, per far sì i bambini di Molfetta e dei comuni limitrofi continuino ad avere un punto di riferimento, qui in ospedale. Questa apparecchiatura ci consentirà di fare diagnosi di intolleranza al lattosio, che è una patologia estremamente diffusa, tra gli adulti ma anche tra i bambini. Sicuramente aggiungiamo una prestazione, aggiungiamo un servizio ai piccolini…».

Il presidente dell’Opera Pia, ing. Sergio De Ceglia, ha tenuto a sottolineare l’importante aspetto della collaborazione: «La collaborazione che l’Opera Pia esercita con l’Ospedale di Molfetta è un fatto positivo soprattutto per noi, perché ci permette di vivere la tensione di un ente morale che si presta all’assistenza non solo ai bisognosi, ai sofferenti e soprattutto di avviare alla formazione dei giovani».
«L’ospedale di Molfetta è la sua storia… Il nostro obiettivo è che l’orgoglio che ha l’Opera Pia dell’ospedale di Molfetta sia l’orgoglio di tutti i molfettesi e di chi ha lavorato. In questo ospedale ognuno di noi ha la sua storia… In questo ospedale c’è  la vita di tutti i molfettesi».
«È stato un orgoglio per tutti – ha proseguito l’ing. De Ceglie -  Quando è stato inaugurato da Aldo Moro nel 1968 era l’orgoglio della diocesi, era l’orgoglio della provincia. L’ospedale non può essere scisso dalla città, ha caratterizzato la storia di Molfetta e si è pervaso dell’identità del molfettese». Ha concluso il suo intervento ricordando e confermando la promessa fatta a Mons. Martella in occasione della consegna dell’ecografo nel marzo 2013: quella di proseguire nel servizio e nella vicinanza ai sofferenti.
© Riproduzione riservata

Autore: Isabella de Pinto
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