La Poli Bortone chiede al Governo di essere chiaro nella difesa dei beni degli italiani in Venezuela
La senatrice Adriana Poli Bortone, segretaria del partito Io Sud, ha chiesto al Presidente del Consiglio e al Ministro degli esteri spiegazioni su quanto sta accadendo agli emigrati italiani in Venezuela. I nostri connazionali sarebbero oggetto di espropri per via delle decisioni del governo del presidente Chavez che ha già dichiarato: “Non c'è terra privata, ci può essere gente che la occupa, ma se la occupa senza produrre allora perde il diritto d'occuparla e quindi la legge dev'essere implacabile; la terra è per sua natura di tutti, come i fiumi e l'aria”. Questa politica di nazionalizzazione ha portato, secondo la senatrice leccese: “alla confisca, da parte del “governo” Venezuelano di oltre 2,5 milioni di ettari posseduti da incolpevoli cittadini. Inoltre la confisca dei terreni verrebbe utilizzata dal Chavez come vero e proprio strumento di ricatto verso chi si oppone alla sua politica”.
”Considerato che quelle terre costituiscono il frutto di duro lavoro e della caparbietà di nostri emigranti” la Poli Bortone ha chiesto in conclusione al Governo “se intende ed in che modo intervenire per fermare questa inopinata sottrazione di terreni da parte del governatore Chavez e se non sia il caso di intraprendere un contenzioso internazionale con il Venezuela al fine di tutelare il lavoro e gli sforzi di tanti nostri concittadini”.