La polemica: sul Pirp il Comune di Molfetta interroga la Regione e va avanti con il ricorso al TAR Puglia
Il sindaco Azzollini chiede risposte trasparenti, precise e circostanziate alla Regione Puglia sui finanziamenti al piano di riqualificazione del quartiere Madonna dei Martiri. Altre spese inutili a carico dei cittadini
MOLFETTA -La maggioranza di centrodestra governa sempre in modo unilaterale e si fa male da sola e fa gravare sui cittadini anche spese e oneri che potrebbero essere evitati. Dopo l'ostinazione dei ricorsi al Tar per la caserma della capitaneria e per l'inserimento delle donne in giunta che sono pesate sulle tasche dei cittadini, ora il sindaco Azzollini (nella foto, con l'assessore regionale Barbanente) avvia un altro ricorso per il piano di recupero del quartiere Madonna dei Martiri, una spesa inutile, visto che il piano è stato approvato dalla Regione.
Ma il sindaco Azzollini non si convince e non accetta che un organo governato dalla sinistra possa fare qualcosa a favore dei cittadini di Molfetta: solo lui deve essere il deus ex machina, solo lui è il salvatore della città.
E così, come ci fa sapere una nota stampa del Comune, il sindaco si interroga: «Perché il piano di recupero del quartiere Madonna dei Martiri, candidato dal Comune di Molfetta ai finanziamenti Pirp (Piani Integrati di Riqualificazione delle Periferie) è stato ritenuto non classificabile, quindi nemmeno ammissibile nella prima graduatoria principale, laddove in un successivo elenco lo stesso progetto è stato ritenuto meritevole di apprezzamento? È solo il primo di una serie di interrogativi che il sindaco Antonio Azzollini e l'amministrazione comunale di Molfetta continuano a rivolgere alla Regione Puglia affinché chiarisca una volta per tutte le ragioni – finora mai comunicate con sufficiente trasparenza – di una esclusione dai finanziamenti regionali giudicata assolutamente insensata. A tal punto da spingere il Comune di Molfetta a insistere con il ricorso ai giudici del Tar Puglia per la richiesta di annullamento della delibera di Giunta regionale n. 61 (del 23 aprile 2009, pubblicata sul B.U.R.P. n. 71 del 14 maggio 2009) e la conseguente revisione della graduatoria.
«I cittadini del quartiere Madonna dei Martiri hanno diritto perlomeno di conoscere il perché gli assessori Angela Barbanente e Guglielmo Minervini hanno deciso che le loro case e le loro strade debbano restare ferme a cinquant'anni fa, non volendo considerare l'azione di risanamento avviata da questa amministrazione comunale» commenta il sindaco Antonio Azzollini. «Devono spiegare, inoltre, perché un progetto ritenuto privo dei requisiti di ammissibilità ai finanziamenti regionali, venga poi inserito in una successiva graduatoria destinata a non meglio specificati fondi comunitari quindi, al momento, priva di fondi immediatamente disponibili».
«La Regione non si governa con i giochi di prestigio» insiste il sindaco di Molfetta. «Ripescare il nostro progetto all'interno di un elenco di serie B, con il banale trucco di non dire nulla circa la capienza delle risorse stanziate, le fonti già effettivamente disponibili e i tempi di finanziamento, è solo un malcelato tentativo di mascherare le proprie inadempienze e l'insufficienza del proprio operato».
Come si vede un ricorso inutile, una ripicca politica a spese dei cittadini. Perché il sindaco, le cui risorse economiche sono enormi, come tutti sanno, non provvede di tasca propria a farsi passare questi inutili capricci? Forse in quel caso, prima di spendere soldi, ci penserebbe due volte.
E ora prepariamoci ad un'altra telenovela, che conferma quanto “Quindici” ha anticipato e quanto lo stesso sindaco ha dichiarato nell'intervista al nostro giornale in edicola: nessun dialogo con l'opposizione. Solo scontro, aggiungiamo noi. E la città sta a guardare.