Recupero Password
"La piscina aperta solo grazie a noi" Intervista 1 - Il presidente del Coni Puglia spiega i motivi di una concessione contestata
15 ottobre 2002

Perché affidare la gestione di una piscina avveniristica e dai sicuri rientri monetari ad un ente pubblico ormai allo sbando come il Coni? Questa la perplessità più grande sulla scelta della giunta comunale di non procedere ad una gara normale d'appalto. Elio Sannicandro presidente del Coni-Puglia (nella foto un momento dell'incontro con la redazione di "Quindici") è l'attuale responsabile della gestione dell'impianto natatorio molfettese e come tale è stato tirato in ballo nelle tante polemiche scoppiate in questi giorni. Lo abbiamo incontrato proprio alla piscina e, dopo averci mostrato il nuovo impianto della nostra città, ha acconsentito a darci dei chiarimenti sui dubbi che avevamo a riguardo. Come giustifica questa decisione atipica (unica in Puglia), presa dalla giunta comunale, di affidare la gestione diretta al Coni? “Il Comune ha richiesto il nostro aiuto perché aveva della difficoltà nel selezionare il gestore. Noi siamo un Ente pubblico e abbiamo, in un certo senso, dovuto accettare. La volontà era quella di rendere operativa al più presto la struttura e ci siamo riusciti. Senza il nostro intervento probabilmente l'impianto non sarebbe partito prima di due o tre anni”. Qualcuno però, ha giudicato questa scelta irrispettosa dei principi di trasparenza. E, a quanto pare, anche la giustizia amministrativa è dello stesso avviso, visto l'accoglimento dell'istanza del signor Tuccillo da parte del Consiglio di Stato. Qual è la sua opinione? “Sono stati ritenuti esagerati due anni per una gestione provvisoria dell'impianto, del resto l'opzione era prevista nella delibera del Consiglio comunale quindi non c'è nessuna irregolarità. Personalmente non ritengo che dodici mesi siano sufficienti per avviare un impianto del genere, ma ci proveremo”. L'art.11 della convenzione stabilisce la destinazione delle entrate “a totale copertura delle spese di gestione”. A cui vanno aggiunti i 21.000 euro sborsati dal Comune per le spese di start-up. Si è parlato però, di un valore delle entrate che sfiora il miliardo di vecchie lire annuo. Costa così tanto allora gestire una piscina? “E' inutile negarlo, in Consiglio quando si parlava della piscina si pensava ad un business ma la realtà è ben diversa. Gestire e soprattutto avviare una struttura di questo tipo comporta dei costi anche superiori al miliardo (di lire). Noi abbiamo fissato le tariffe proprio in prospettiva dei costi che saremo costretti a sostenere”. Ma se ci dovessero essere, come speriamo, degli avanzi di gestione? “Gli eventuali utili verranno reinvestiti nella struttura, magari per sovvenzionare l'attività agonistica, ma abbiamo molte altre idee a proposito. Potremmo sfruttare il tratto di costa a nostra disposizione per attività in mare o organizzare eventi con la cittadinanza e le scuole per esempio. Si potrebbe anche decidere di ridurre le tariffe se necessario. Ma prima bisogna realizzarli questi avanzi di gestione e vi assicuro che non sarà facile, soprattutto all'inizio”. Ma passiamo alla polemica più clamorosa. Come risponde alle accuse di lottizzazione nei confronti di Pasquale Minuto fratello di un consigliere e cognato di un assessore? E' veramente sua la gestione della palestra? “Il signor Minuto è solo ed esclusivamente uno dei nostri istruttori. Regolarmente selezionato insieme a tutti gli altri e assunto semplicemente perché ritenuto idoneo sulla base degli stessi criteri di valutazione usati per tutti. Certo all'inizio sperava di poter ottenere la sub-gestione ma noi abbiamo risposto che non era possibile ”. Ma l'attrezzatura che utilizzate si trovava nella palestra del Minuto, che oggi pare sia chiusa. Come mai un semplice istruttore fornisce anche le attrezzature? “Non conosciamo la situazione della palestra del signor Minuto e non ci interessa. Le attrezzature sono in prestito gratuito. Il che è molto vantaggioso perché ci permette di monitorare, senza costi, le prospettive di associare queste attività collaterali al nuoto per poter poi valutare l'opportunità di prendere in locazione o acquistare i macchinari stessi”. A quel punto però il signor Minuto si troverà avvantaggiato. Dal momento che voi non avete l'obbligo di fare gare d'appalto per le fornitura dell'attrezzatura sportiva (come da convenzione) e la sua è già in sede… “No. Se dopo il monitoraggio riterremo opportuno prendere in locazione i macchinari, anche se non siamo obbligati, faremo comunque una gara per scegliere l'offerta più vantaggiosa. Vogliamo fare le cose con trasparenza, così come abbiamo fatto per le selezioni e così come stiamo facendo per la concessione della gestione del bar”. Lo speriamo davvero. Quali sono le prospettive, soprattutto ora che il Consiglio di Stato ha ridotto la durata della convenzione a un anno? Avete già pensato a un rinnovo? “Non dovrebbe essere possibile. In ogni caso noi siamo disponibili a supportare il Comune qualunque sia la scelta che esso farà. Un'idea potrebbe essere quella di formare una società mista per esempio. In questo modo il Coni non sarebbe escluso del tutto dalla gestione. In ogni caso noi ci riserviamo delle funzioni di controllo e ci auguriamo che il prossimo gestore sia comunque senza scopo di lucro altrimenti il nostro sforzo sarebbe servito a poco ”. Tempo fa è stata approvata in Consiglio una modifica dello Statuto della Multiservizi nel quale veniva inserita tra le varie competenze della azienda anche la “gestione di impianti sportivi e natatori”. A molti è sembrata una modifica ad hoc in previsione della prossima gestione. Ritiene possibile questa alternativa? “Quella della piscina è un'attività socio educativa che ha bisogno di uno staff tecnico, di docenti e istruttori con competenze che un'azienda come la Multiservizi non ha e non può certo acquisire da un giorno all'altro. Quindi non la ritengo un'ipotesi plausibile”. Infine, quali sono gli obbiettivi che il Coni intende raggiungere in questi, ormai pochi, mesi di gestione sperimentale? “Uno degli obbiettivi era quello di avviare l'impianto prima possibile. E ci siamo riusciti. Quando abbiamo assunto la responsabilità della gestione c'erano ancora dei lavori in corso, era impensabile poterlo aprire prima. Poi abbiamo come scopo quello di formare a livello locale del personale capace di rispondere a tutte le esigenze che un impianto natatorio del genere richiede, dagli istruttori agli addetti allo spogliatoio. In ultimo desideriamo dare un modello gestionale da seguire nelle prossime gestioni. Il nostro grande sforzo pretende un rientro: promuovere lo sport agonistico e fornire servizi sportivi a tutti. E' sicuramente meno remunerativo ma è l'unico vero obbiettivo che un Ente pubblico come il Coni può e vuole raggiungere”. Fabrizio Fusaro
Nominativo
Email
Messaggio
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2024
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet