La Libertas Molfetta riparte dall'Eccellenza
calcio
La Libertas Molfetta del vulcanico presidente Mauro Lanza è pronta a ripartire dal Campionato di Eccellenza Pugliese 2013/14. Infatti, la società calcistica molfettese, dopo una esaltante stagione nel 2012/13, non è stata ripescata in Serie D, come riportato dal comunicato della Lega Nazionale Dilettanti. Tra le 16 squadre ripescate (in ordine di graduatoria) ci sono: Sancolombano, Renato Curi Angolana, Rende, Mezzocorona, Correggese, Calcio Budoni, Union Ripa La Fenadora, Pontevecchio, Latte Dolce Calcio, Recanatese, Giulianova, Grottaglie, Union Triestina, Anziolavinio, Due Torri, Giorgione Calcio. Tornando al lavoro sul campo il patron Lanza, ha affidato la guida tecnica della squadra molfettese all’ex allenatore del Corato, Lele Loconsole. È proprio da quest’ultimi che si è dato avvio ad un processo di rinnovamento totale. Tanti sono i giovani che vestiranno la maglia della Libertas, con l’obiettivo di tentare nuovamente la scalata alla serie D. Il mercato in uscita ha visto gli addii di Rubini (Trani), de Santis (Trani), Petruzzella (Trani), Uva (Castrovillari), Paris (Andria), Cantatore. Chi invece per la seconda stagione consecutiva resterà a Molfetta è il portiere Saverio Di Candia, oltre al giovane Domenico Messina. Il mercato in entrata ha visto gli arrivi di Marco Vitale, centrocampista offensivo, seguito da Russo (classe ‘95) proveniente dal Martina Franca, Abruzzese (classe ‘94) e Bruno Sallustio (‘92). Il bomber per la prossima stagione sarà il giovinazzese, Davide Ventura, classe ‘91. Ventura arriva a Molfetta dopo ottime stagioni vissute da protagonista. Nella passata stagione ha realizzato ben 8 reti con le maglie di Monopoli (2 in sere D) e Audace Cerignola (6), mentre 2 anni fa è stato autore di 16 reti con il Fasano in Eccellenza. Nel reparto difensivo alla corte di mister Loconsole sono giunti Amoruso e Asselti, che ritrovano il tecnico barese che li ha allenati a Corato, oltre a Montrone e Bartoli, rispettivamente dal Quartieri Uniti Bari e dal Terlizzi Calcio. Più recenti sono invece gli innesti in mediana di Onny Colella (‘89) e in attacco del foggiano Caggianelli, protagonista di una buona stagione lo scorso anno con i gialloblu del Cerignola, con 7 mercature. Indiscrezioni di mercato danno inoltre vicinissimi gli accordi con il centrocampista Dentamaro, lo scorso anno nel Qartieri Uniti Bari e con Sergio Amato, centrocampista, classe ‘94, ex Tricase. Adesso non resta che programmare nel miglior modo possibile la prossima stagione agonistica che non può più aspettare un opera di riqualificazione dello stadio Paolo Poli (nonostante le rassicurazioni). Tifosi e appassionati da troppo tempo chiedono chiarezza sulla questione stadio. Nessuno ha dimenticato le esternazioni di dell’ex sindaco Azzollini sullo stadio comunale, vecchia “casa” della banda biancorossa: «mi vergogno di avere uno stadio di calcio ridotto in quella maniera». Ecco perché sono necessari interventi urgenti per evitare che la struttura sia dichiarata inagibile, visto lo stato di degrado in cui versa e alcune probabili anomalie strutturali non a norma di legge. I tifosi (i veri amanti di questo sport) tante volte hanno chiesto all’ex Sindaco di intervenire e salvaguardare il patrimonio sportivo e sociale che rappresenta la prima squadra di calcio di Molfetta,ma la sua unica risposta a quanto pare è stata: “il Comune non deve in nessun modo aiutare economicamente la squadra di calcio,ma deve limitarsi a garantire il decoro delle strutture”. Adesso tifosi e simpatizzanti chiedono a Paola Natalicchio neo sindaco di Molfetta di fare qualcosa e al più presto per salvaguardare il “glorioso” impianto sportivo cittadino del “PaoloPoli”. Ad oggi nei confronti dello Stadio Paolo Poli non è stato preso alcun provvedimento. Dura da tanti anni il dibattito sullo stadio a Molfetta. Tra riqualificazioni promesse e mai mantenute quello del “Paolo Poli”, è senza dubbio un ping-pong di idee che restano tali. All’orizzonte ancora un grosso punto interrogativo. Se lo stadio Paolo Poli è abbandonato a se stesso, fatiscente, addirittura per qualcuno “pericolante”, la responsabilità è tutta e solamente della classe politica che pare si sia dimenticato di questa struttura facendo orecchio da mercante. Adesso serve chiarezza. Troppi annunci, mai un passo in avanti. Rifare il look al campo così come promesso a destra e a manca può fornire maggiore interesse non solo sotto il profilo sportivo ma anche turistico. Una gestione di uno stadio adeguato potrebbe proporre le premesse necessarie per implementare l’offerta, anche promozionale, della città. Finora, di evoluzioni, non ce ne sono. Il calcio, a Molfetta, rischia di traslocare anche per la cronica incapacità delle varie amministrazioni che si sono succedute nel rispettare gli impegni presi.