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La Lega del Filo d’oro festeggia i suoi primi 10 anni in Puglia L’Ente che si occupa dei sordociechi. Per colpa della Regione, non si possono assistere altri disabili
15 ottobre 2017

È un importante punto di riferimento per non solo per la nostra regione ma anche per i territori limitrofi: stiamo parlando della sede molfettese della Lega del Filo d’Oro che, nel mese di settembre, ha celebrato il decimo anniversario di attività in Puglia con una serata di festa. Alla manifestazione sono intervenuti gli operatori e gli utenti del centro, accompagnati dalle loro famiglie e dai volontari. A loro è stato affidato il “racconto animato” di questi anni di attività. La serata, coordinata dal Direttore della struttura Sergio Giannulo, ha vissuto momenti di riflessione e di divertimento. «Il Centro – ha sottolineato Sergio Giannulo – è nato dall’esigenza delle famiglie di avere un punto di riferimento a cui rivolgersi nella loro regione e nel corso degli anni è stato in grado di accogliere un numero sempre maggiore di utenti, offrendo servizi specifici e attività di ricerca, di assistenza, educazione e riabilitazione per favorire l’inserimento attivo delle persone sordocieche nel tessuto sociale di appartenenza e creando legami importanti con le realtà sul territorio». Impossibilitato a prendere parte alla manifestazione, il segretario generale della Lega del Filo d’Oro Rossano Bartoli ha inviato una lettera, nella quale ha «ringraziato quanti sin dall’inizio hanno supportato la realizzazione del Centro, con l’auspicio che tutte le problematiche presenti, relative alle condizioni per la gestione del servizio nonché i rapporti per l’utilizzo della struttura, possano in tempi brevi essere affrontate e risolte». La vice Presidente del Comitato dei familiari dell’Ente Rosa Francioli ha espresso i sentimenti di gratitudine e affetto da parte di tutte le famiglie «per il prezioso supporto che ricevono ogni giorno dall’Associazione, in grado di dare dignità alla vita dei ragazzi». La serata si è conclusa con la messa in scena di una rivisitazione di “Orfeo ed Euridice”, proposta dalla compagnia teatrale “Il Cantiere dei Sogni”, composta da utenti del Centro Riabilitazione di Osimo, sede nazionale dell’Associazione. In scena anche utenti, operatori e volontari della sede molfettese. Dopo pochi giorni il sodalizio ha proposto un’altra coinvolgente iniziativa: utenti, operatori e famiglie hanno preso parte a un tour in barca (nell’ambito dell’iniziativa MoGio BisTra) che li ha condotti prima a Giovinazzo e poi alle grotte di Ripalta (Bisceglie): indescrivibile l’entusiasmo e l’apprezzamento mostrato dai ragazzi. In tale occasione Quindici ha incontrato gli operatori per fare il punto sulla situazione della sede molfettese e comprendere quali siano le prospettive future. «Attualmente al Centro offriamo due servizi: un servizio residenziale con 40 utenti e un servizio diurno con 15 utenti – ci ha riferito Giuseppe Modugno – In entrambi i casi, siamo a regime. Per il futuro ci poniamo l’obiettivo di raggiungere il maggior numero di utenti possibile nel territorio pugliese». «Da poco abbiamo attivato, in maniera stabile, il servizio territoriale che è un servizio comunque gratuito – ha proseguito Modugno – un servizio offerto dall’Ente con il quale seguiamo attualmente 63 utenti in tutta la regione. Si tratta prevalentemente di bambini; li seguiamo a scuola, in famiglia e in ogni realtà che frequentano. L’intento è raggiungere quante più famiglie è possibile sia sul territorio pugliese sia sul territorio lucano, nel quale abbiamo già dei contatti». In questi dieci anni, però, non sono mancate le difficoltà: «in questo momento la difficoltà più grande – aggiunge l’operatore – è data dalle questioni burocratiche con la Regione Puglia e questo non ci consente di fare ulteriori passaggi. Vorremmo, ad esempio, aprire le porte del Centro non solo ai sordociechi e ai pluriminorati psico-sensoriali ma anche ad altre forme di disabilità». Non ci resta che auspicare la conclusione dell’iter burocratico nel più breve tempo possibile, avendo osservato con quanta abnegazione gli operatori si dedichino agli utenti e il rapporto empatico che hanno instaurato con i ragazzi e con le loro famiglie. Professionalità, competenza ma anche cuore e simpatia producono sicuramente ottimi risultati.

Autore: Isabella de Pinto
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