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La Guardia di Finanza trova 5 kg. di tritolo nel porto di Molfetta
04 settembre 2004

MOLFETTA – 4.9.2004 Nuovo sequestro di tritolo a Molfetta, la Guardia di Finanza ne ha trovati ben cinque chilogrammi nel porto. Secondo gli investigatori, l'esplosivo doveva essere consegnato ad esponenti della criminalità locale: questo perché era privo del consueto involucro esterno ma era stato comunque avvolto con nastro adesivo. Il tritolo, infatti, era nascosto in una busta in plastica sigillata con del nastro adesivo ed era stato occultato in un anfratto tra i blocchi di cemento dei frangiflutti presenti nella parte esterna del porto (nella foto, uno dei due pani di tritolo trovati a Molfetta). Suddiviso in panetti di circa due chilogrammi, l'esplosivo - secondo gli artificieri - farebbe parte di un carico di mine anticarro che si trovava a bordo di una nave americana affondata nei pressi di Molfetta durante la seconda guerra mondiale. Si tratta del terzo ritrovamento di tritolo che militari hanno fatto dall'inizio dell'anno nella zona. Il più recente risale a circa una settimana fa quando oltre a sequestrare altri 5 kg. di tritolo, i finanzieri, al comando del ten. Gianluca Simonetti, arrestarono anche i “corrieri”. E' anche probabile che lo stesso tipo di esplosivo, sempre proveniente dalle bombe che si trovano nei fondali del “Gavetone” e dintorni, sia stato utilizzato per far esplodere la pescheria di Bisceglie qualche mese fa. Altro sequestro, sempre realizzato dai finanzieri, è stato effettuato all'inizio dell'anno nei pressi della Basilica della Madonna dei Martiri, dove fra qualche giorno verrà inaugurata la nuova caserma della Guardia di Finanza. Anche il tritolo di ieri ha richiesto l'intervento degli artificieri della Questura di Bari, che hanno compiuto esami prima di far brillare il tritolo. Unità del Servizio aeronavale della Guardia di Finanza e sommozzatori sono ancora impegnati ad ispezionare i fondali della zona. L'operazione è stata avviata subito dopo che militari delle Fiamme Gialle avevano notato nel porto di Molfetta due giovani che fuggivano a piedi, i quali probabilmente erano stati “disturbati” dall'ingresso nelle acque del porto di una motovedetta del Servizio navale di Bari. I due sono riusciti a fuggire tra i vicoli della città vecchia. Questi ripetuti ritrovamenti fanno pensare ad un gruppo di criminalità organizzato che agisce sul territorio di Molfetta e che fornisce materiale alla criminalità organizzata del barese. Non si tratta, perciò, di semplice tritolo destinato ai pescatori di frodo. C'è anche un'ipotesi più inquitante, che il tritolo fosse destinato alla realizzazione di attentati. Gli inquirenti non escludono alcuna pista nelle loro indagini. Adelaide Altamura
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