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LA DENUNCIA. Un sindaco del week-end che non ha tempo per i cittadini
15 maggio 2008

Questo spazio vuoto era destinato all'intervista al neo sindaco Antonio Azzollini. Purtroppo il sindaco è sempre occupato e non è riuscito – tra gli impegni parlamentari e la formazione della giunta (con le relative lotte e pretese dei consiglieri della sua maggioranza) – a dedicare un po' di tempo a noi e quindi a voi cittadini. Di fronte alla difficoltà di avere un colloquio, abbiamo anche pensato di inviargli le domande via posta elettronica. Ma Azzollini non ha avuto tempo nemmeno per scrivere due righe o per dettarle al suo ufficio stampa, o al suo portavoce. E' successo anche in altre occasioni: abbiamo aspettato fino all'ultimo le risposte e le abbiamo pubblicate in extremis prima di andare in stampa. Altre volte abbiamo pubblicato solo le domande, non avendo avuto risposte. Questa volta Quindici è in ritardo in edicola anche per questo motivo. Non possiamo prorogare oltre la nostra attesa e lasciamo uno spazio bianco, una conferma che non si può fare il sindaco nel week-end e che alla città occorre dedicare più tempo di qualche ora nei fine settimana. Ci dispiace, ma non possiamo fare diversamente, e i lettori devono sapere questo fatto. Evidentemente a lui il rapporto con la città interessa solo in campagna elettorale mentre della stampa, e quindi dei cittadini, importa molto poco. La grande vittoria elettorale lo ha galvanizzato al punto che si considera autosufficiente e onnipotente. Non ritiene di dover rendere conto a nessuno del suo operato e tantomeno ai suoi cittadini. Noi di Quindici siamo di parere diverso: la stampa è il cane da guardia del potere e intendiamo esercitare questo diritto-dovere fino in fondo, anche a costo di doverlo fare in modo unilaterale per mancanza di dialogo. Se lui non ama il contraddittorio, dovrà accettare le critiche che noi non gli faremo mancare, rappresentando la città e l'opinione pubblica, e anche quella parte di essa che non lo ha votato, ma che ha il diritto di conoscere il suo pensiero e i suoi progetti perché in democrazia il potere appartiene al popolo e non al monarca di turno. Il silenzio di Azzollini è assordante e il vuoto incolmabile di questa pagina è un vero atto di accusa per chi si accinge a governare la città nei ritagli di tempo.
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