La cultura dello sport e la sicurezza degli impianti
Si è conclusa con una grande festa presso il Teatro S. Francesco della Madonna dei Martiri la stagione calcistica 2012/2013 della A.S.D Angels Molfetta 2011. Alla manifestazione hanno partecipato il neo sindaco di Molfetta Paola Natalicchio e Serena la Ghezza, assessore con deleghe al commercio, alla pesca, all’agricoltura, allo sport e all’impiantistica. Il sindaco e l’assessore hanno fermamente ribadito quanto a Molfetta sia necessaria la messa in sicurezza degli impianti sportivi per fare in modo che il valore dello sport, dal punto di vista formativo, è la cultura dell’impegno restino un fattore fondamentale nella crescita di questi giovanissimi atleti. Oggi c’è una tendenza a voler cancellare completamente la parola “sforzo” dalla nostra vita. Tutto dovrebbe essere facile. Si cercano ovunque scorciatoie per raggiungere qualche obiettivo. La cultura dello sport può rappresentare una valida alternativa alla non-cultura del “Voglio tutto e subito, senza sforzarmi”. Nello sport l’impegno è fondamentale. Per arrivare al traguardo, sono necessari tanto sudore e tanto allenamento. Per questa ragione è importante educare i giovani allo spirito di sacrificio, che può essere trasmesso anche nella vita quotidiana. Un secondo aspetto educativo sta nella cultura dell’incontro con gli altri. Oggi, purtroppo, sembra scomparire l’antica cultura del cortile e della piazza, luoghi all’aperto in cui i bambini praticavano tradizionali giochi di gruppo, allegri e creativi (come, ad esempio, proprio una simpatica partita di calcio tra amici). In passato questi giochi e sport all’aperto erano parentesi di svago positive, in cui si stava insieme e ci si confrontava l’uno con l’altro. Non rappresentavano soltanto un’occasione di divertimento, ma soprattutto momenti educativi in cui ci si abituava ad agire con correttezza e a rispettare l’avversario. Oggi, purtroppo, il tempo libero viene utilizzato in modo sempre più solitario e individualista. Per molti giovani, il migliore amico è il computer. Il computer è sicuramente uno strumento utile, da non demonizzare. Ma ci vuole un giusto equilibrio in tutte le cose. A volte, sono troppe le ore che i ragazzi trascorrono davanti alla freddezza di uno schermo, tra videogiochi, navigazioni su Internet e conversazioni virtuali nelle chat. Un uso esagerato delle “piazze virtuali” (al posto delle piazze vere) rischia di generare un rapporto falsato con la realtà ed un ritardo nella costruzione di autentiche relazioni. Lo sport è bello perché abitua ad un vero, sincero e genuino contatto con gli altri. Questi aspetti importantissimi i ragazzi della A.S.D Angels Molfetta 2011 gli hanno vissuti in prima persona attraverso allenamenti, partite, tornei del C.S.I e quelli organizzati dalla F.I.G.C. Oggi “purtroppo” lo sport muove un tale giro di interessi che l’atleta, fin da bambino, si ritrova ad essere al centro di meccanismi inaccettabili. L’imperativo nella maggior parte dei casi non è più partecipare, ma vincere ad ogni costo. Particolarmente soffocante è il clima che si è venuto a creare in alcuni ambienti del mondo del calcio (soltanto alcuni, fortunatamente). Un tempo i bambini frequentavano le loro prime squadre con allegria e serenità, per il semplice piacere di stare insieme e giocare una partita. Oggi non è più così. I piccoli calciatori, dal giorno in cui tirano i primi calci al pallone, hanno già tutti gli occhi puntati addosso. Vivono un’atmosfera di pressione terribile, soprattutto se qualcuno comincia a intravedere la possibilità della nascita di qualche “campioncino”. È giunto il momento di fare un passo indietro e riuscire a ritrovare il significato più autentico dello sport, come momento di incontro, di dialogo, di respiro gioioso e libero. I giovani hanno il diritto di praticare lo sport serenamente, senza pressioni e senza l’obbligo di diventare campioni ad ogni costo. Hanno il diritto di arrivare ultimi, con gioia, sapendo di aver giocato la loro partita in modo leale e rispettosa nei confronti dell’avversario. La serata è stata anche l’occasione per premiare i ragazzi e i massimi organi societari della A.S.D Angels Molfetta 2011. È stato lo stesso assessore Serena la Ghezza a consegnare nelle mani del Presidente, Andrea Vitariello e del Vice-Presidente Paolo de Gennaro una targa a ricordo dell’ottima organizzazione. Inoltre il mister Mauro Minervini ha ricevuto dalla F.I.G.C., cinque tessere per il premio Fair Play da assegnare ai ragazzi che durante la stagione agonistica si sono contraddistinti per correttezza e solidarietà verso l’avversario. Lo sport senza dubbio può e deve avere una funzione educativa importante per i ragazzi, abituandoli a rispettare regole e comportamenti precisi. In alcune situazioni del mondo di oggi sembra trionfare la libertà di fare tutto senza pensare troppo agli altri. Se i giovani non vengono educati al rispetto delle regole rischiano di finire in fuorigioco. Lo sport, con le sue regole, può rappresentare una grande opportunità formativa per i giovani. Li può aiutare a costruire una sana cultura della convivenza e del rispetto degli altri. Oggi il denaro, o meglio i milioni di euro che girano intorno al mondo dello sport hanno sostituito i valori positivi che invece lo rendevano un efficace strumento di educazione per tanti ragazzi. L’ossessione per il risultato, la vittoria a tutti i costi, e il guadagno facile rischiano di cancellare l’etica del gioco e della competizione. L’impegno della A.S.D Angels Molfetta 2011 al di là dei risultati è senza dubbio quello di ricordare ai più piccoli quali sono i valori fondamentali dello sport: la lealtà, il fair play, la buona condotta, l’equità, l’amicizia, la tolleranza e il rispetto di compagni, regole ed avversari. La partita più importante, insomma, prima che sui campi sportivi si gioca su quelli dell’etica e della crescita personale di ogni singolo ragazzo che decide di fare sport.