Recupero Password
La corruzione nella Sanità
30 dicembre 2013

"Anche il rapporto del Ministero della salute, boccia la sanità pugliese, collocandola al terzultimo posto in compagnia di Campania e Calabria. Il Ministero ha “misurato” le offerte delle prestazioni sanitarie dovute ai cittadini, accertando che solo nove regioni garantiscono i “Lei”- (livelli essenziali di assistenza)- Ovviamente sono tutte regioni del centro nord, eccezion fatta per la Basilicata, unica promossa del sud Italia.

Molto critica la situazione in Campania, Puglia e Calabria, perché ancora lontane dal garantire i livelli minimi di assistenza, per la maggior parte degli indicatori presi in esame. Tutto questo anche quando i cittadini sono chiamati a pagare più tasse e più ticket, quando la popolazione degli assistiti è diminuita, quando diminuiscono le giornate di degenza. Il Ministero ha dovuto anche rilevare la non piena sufficienza rispetto alle vaccinazioni contro l’influenza degli anziani.
La Puglia è risultata carente anche nei programmi di screening per la diagnosi dei tumori del seno, cervice uterina e colon retto (la situazione non è migliorabile visto le liste d’attesa). E’ stato anche rilevato l’eccessivo ricorso ai parti cesarei, e la bassa percentuale di pazienti con frattura del femore, operati entro tre giorni. Ancora dunque una solenne bocciatura della sanità pugliese, dopo quella avuta da Transparency International Italia, relativa alla corruzione (ultima dopo Campania e Calabria).
Siamo veramente messi male. Mancava l’ultima figuraccia, della brutta vicenda dell’Ing. Carbonara della Asl Ba. Questi è stato rinviato a giudizio con altri, per l’appalto truccato all’oncologico. In verità, la Gazzetta del Mezzogiorno aveva sin dal 12 febbraio scorso riportato la notizia che il Carbonara era indagato per gli stessi reati che oggi lo vedono rinviato a giudizio. La direzione della Asl Ba, senza curarsene e senza alcuna cautela, nominava il Carbonara GARANTE ANTICORRUZIONE, ai sensi della legge N° 33 del 14 marzo 2013.
La nostra Regione è veramente messa male, in particolar modo nella sanità. Si dovrebbe pensare ad interventi straordinari.
Caro direttore, consentimi di aggiungere “fuori sacco” la notizia passata quasi sotto silenzio, del ritrovamento di un tesoretto stimato, circa 26 milioni di euro, ritrovato nei caveau di Bankitalia, a distanza di 20 anni, appartenente a Duilio Poggiolini, capostipite della corruzione sanitaria assieme al ministro de Lorenzo, noto anche come SUA SANITA’.
Il tesoro di Poggiolini, riveniente dalla corruzione sarà arrivato forse ai 400 miliardi di vecchie lire. Non va mai dimenticato però che, tra i reati contestati a Poggiolini (una quarantina) stava anche quello di omicidio colposo multiplo, per gli emoderivati infetti, una vergogna. Poggiolini in Cassazione se la cavò con quattro anni e mezzo di reclusione, di cui due cassati dall’ indulto, il resto fu scontato nei servizi sociali.
Da quel momento nulla è cambiato, forse è peggiorata. La corruzione è diventata sistema. Non ci arrendiamo, ma siamo preoccupati. 

Vitangelo Solimini
Coordinatore di Cittadinanzattiva

© Riproduzione riservata

Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Tutto è CURRUZIONE e SCURRILE. - 1°parte. - Al di fuori della politica l'uomo ha fatto miracoli: ha sfruttato il vento e l'energia, ha trasformato sassi pesanti in cattedrali, è riuscito a controllare e vincere quasi tutte le malattie, ha cominciato a penetrare i misteri del cosmo. “In tutte le altre scienze si sono registrate notevoli progressi” ebbe a dire una volta John Adams, secondo presidente degli Stati Uniti “ma non in quella del governo, la cui prassi è rimasta immutata.” Esistono quattro tipi di malgoverno, spesso combinati fra loro: la tirannia, l'eccessiva ambizione, la inadeguatezza e la decadenza, e, infine, la follia o la perversità. Ma follia e perversità, potrebbe obiettare qualcuno, fanno parte della natura umana, e allora per quale ragione dovremmo aspettarci qualcosa di diverso dagli uomini di governo? La follia dei governi preoccupa perché si ripercuote con effetti più negativi su un maggior numero di persone; di qui l'obbligo per i reggitori di stati di agire più degli altri seconda ragione. Tutto ciò è risaputo da tempo immemorabile, e allora perché la nostra specie non ha pensato a prendere precauzioni e a cautelarsi? Qualche tentativo è stato fatto, a cominciare da Platone, che propose di creare una categoria di cittadini destinati a diventare professionisti della politica. Secondo lui la classe dominante, in una società giusta, doveva essere costituita da cittadini che avevano imparato l'arte di governare, e la sua soluzione, affascinante ma utopistica, erano i re filosofi: “Nelle nostre città i filosofi devono diventare re, oppure chi è già re deve dedicarsi alla ricerca della sapienza come un vero filosofo, in modo da far coesistere in una sola persona potere politico e vigore intellettuale.” Fino a quando ciò non fosse accaduto, riconosceva Platone, “le città e, io credo, l'intero genere umano non potranno considerarsi al riparo dai mali.” E' così è stato. (continua)
Il "SISTEMA" è corrotto. 2°parte. - Il conte Axel Oxenstierna, cancelliere svedese durante la terribile Guerra dei Trent'anni, parlava con ampia cognizione di causa quando disse: “Renditi conto, figlio mio, che ben poco posto viene lasciato alla saggezza nel sistema con cui è retto il mondo.” Lord Acton, uomo politico inglese del secolo scorso, usava dire che il potere corrompe, e di ciò ormai, siamo perfettamente convinti. Meno consapevoli siamo del fatto che esso alimenta la follia, che la facoltà di comandare spesso ostacola e toglie lucidità alla facoltà di pensare. La perseveranza nell'errore, ecco dove sta il problema. I governanti giustificano con l'impossibilità di fare altrimenti decisioni infelici o sbagliate. Domanda: può un paese scongiurare una simile “stupidità difensiva” come la definì George Orwell, nel fare politica? Altra domanda, conseguente alla prima: è possibile insegnare il mestiere ai governanti? I burocrati sognano promozioni, i loro superiori vogliono un più vasto campo d'azione, i legislatori desiderano essere riconfermati nella carica. Sapendo che ambizione, corruzione e uso delle emozioni sono altrettanto forze di controllo, dovremmo forse, nella nostra ricerca di governanti migliori, sottoporre prima di tutto i candidati a un esame di carattere per controllarne il contenuto di coraggio morale, ovvero, per dirla con Montaigne, di “fermezza e coraggio, due virtù che non l'ambizione ma il discernimento e la ragione possono far germogliare in uno spirito equilibrato.” Forse per avere governi migliori bisogna creare una società dinamica invece che frastornata. Se John Adams aveva ragione, se veramente l'arte di governare “ha fatto pochissimi progressi rispetto a 3000 o 4000 anni fa” non possiamo aspettarci grandi miglioramenti. Possiamo soltanto tirare avanti alla men peggio, come abbiamo fatto finora, attraverso zone di luce vivida e di decadenza, di grandi tentativi e d'ombra. (fine)


Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet