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La Cgil di Molfetta aderisce alla mobilitazione di domani pomeriggio a Foggia per i braccianti morti
Annetta Francabandiera
07 agosto 2018

MOLFETTA - Tornavano dai campi dopo una lunga giornata di lavoro chinati sulle piante che producono oro rosso. Rosso come quel loro sangue versato su quel manto stradale rovente, tornavano a casa, in una capanna che nel loro immaginario rappresentava la casa perchè li potevano finalmente riposare su quel giaciglio trovato fortunatamente. Erano ammassati in quel furgone come stracci senza valore, hanno trovato la morte in quell'infortunio in itinere.

         Erano ragazzi soli, senza diritti senza dignità, solo armati dalla forza della sopravvivenza per quel tozzo di pane che quel delinquente del caporale gli concedeva.

         Ora più che mai è tempo di dire basta, senza se e senza ma, alle morti sul lavoro qualunque sia il loro colore.

         Chi può rimanere indifferente di fronte all'ennesimo incidente dei sedici morti in 48 di braccianti schiavi di due piaghe, che appaiono inguaribili, come lavoro nero e caporalato?

         Lavoro nero e caporalato ancora fortemente radicati nella regione Puglia nonostante che la stessa regione ha a disposizione una legge nazionale contro il caporalato, grazie alla tenacia dei famigliari di Paola Clemente, morta per il caldo nelle campagne di Andria, per timore di ritorsione nei suoi riguardi da parte del caporale non aveva osato riferirgli del malore per quella calura insopportabile.

         Ed inoltre la legge Regionale contro il lavoro nero.

               La regione intervenga speditamente e con determinazione nell'applicare tali Leggi. La Prefettura disponga controlli mirati e senza indugi perchè a tutti sono noti: percorsi, strade, tratturi dove sostano i furgoni, punti di concentramento delle maestranze, orari di partenza e di ritorno.

        Il padrone agricolo la smetta di lamentarsi e di trattare uomini e donne come schiavi in barba ai CCNL di categoria e alle norme previste e non derogabili per un lavoro sicuro.

         Il Ministro del Lavoro la smetta di scimmiottare sullo sviluppo e sul lavoro, faccia proposte serie e di rilancio e ritiri con urgenza la proposta dei vaucher in agricoltura.

               Questi luttuosi eventi impongono che la lotta al lavoro nero e al caporalato debbano diventare priorità assoluta per l'intero Paese.

Il Coordinatore CGIL Molfetta, Annetta Francabandiera

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