La Cgil: amministrazione provinciale di Bari, promesse da marinaio
BARI - Sotto tiro della Cgil il neo presidente dell'amministrazione provinciale di Bari sul traferimento del personale alla Bat.
«Probabilmente – dice una nota del segretario procinciale fp, Giuseppe Gesmundo -, alla luce dei fatti inerenti la questione del trasferimento del personale alla Bat, l'attuale Presidente Schittulli (nella foto) oggi cambierebbe il suo slogan elettorale da “Cambiare si può”, tanto sbandierato in campagna elettorale, con il più modesto e realistico “Perché cambiare” di divelliana memoria.
Infatti, già nel suo esordio, in sede di delegazione trattante, ha riportato una dichiarazione che sarebbe stato difficile mantenere quanto promesso in campagna elettorale, rispetto alle mobilità del personale alla Bat.
La nuova Amministrazione ha ripreso pari pari l'accordo chiuso con la vecchia Amministrazione (che conteneva una nota di dissenso da parte sindacale per la mancanza di risorse di incentivazione al trasferimento) per quel che riguarda i criteri utili per formazione della graduatoria dei mobilitandi.
La “lista nera” sarebbe servita solo a indicare quei dipendenti che avrebbero dovuto assolvere ai primi adempimenti di avvio alla sesta provincia, pur non muovendosi dagli uffici del capoluogo di regione, così come previsto in una convenzione stipulata tra le provincie Bari e Bat il 16 luglio scorso.
Naturalmente la graduatoria in questione, i cui nomi dovevano rimanere secretati, è stata conosciuta da parte degli interessati che si sono dati un gran daffare (vedi il numero elevato di leggi l. 104) per essere esonerati dallo spostamento e dunque è soggetta a continuo cambiamento.
Va sottolineato che quella graduatoria, che non doveva essere resa pubblica per ovvi motivi, è di fatto trapelata, con una corsa alla messa in riparo solo dei dritti e con danno dei cosiddetti sprovveduti.
Pertanto restano dubbi i nomi dei primi 20 in lista, dei 90 totali, che avrebbero dovuto movimentarsi per occupare da metà ottobre gli uffici parziali della Bat.
L'avrebbero dovuto è d'obbligo, poiché la sede provvisoria prescelta, l'ITA di Andria è in via di ristrutturazione, per cui attualmente sono fruibili solo le stanze per la presidenza, il segretario generale e l'Ufficio, per un totale di cinque scrivanie e dunque manca anche logisticamente il posto dove collocare il personale.
In questo frattempo sono pervenute da vari enti alla Provincia di Bari circa 150 domande di trasferimento, di varie figure professionali, che dovrebbero essere esaminate e potrebbero limitare di molto il personale da movimentare dagli uffici di Bari ma tutto procede a rilento.
In tutto questo contesto confusivo, è partito un ricorso al TAR da parte di tre dei quattro dirigenti trasferiti, motivato dalla contraddittorietà dei provvedimenti emessi dall' Ente barese.
Dunque è evidente, dai fatti sin qui susseguitisi, che alla fine il governo delle Provincia di Bari ripercorre pari pari la politica degli annunci del governo centrale.
Quanto ai fatti la visibilità delle operazioni è inesistente, con grande preoccupazione nostra e indignazione dei lavoratori.
Cambiano le facce (non tutte, ma qualcuno rimane e dura nel tempo! Resistendo a tutte le amministrazione, a prescindere dal loro colore politico) ma i tempi si preannunciano peggiori.
Il 22 settembre è prevista una delegazione trattante sulla riorganizzazione dell'ente. Sentiremo le novità.
Ma sin da ora sottoscriviamo che qualora le promesse non andranno in porto, siamo pronti a dare battaglia».