La Capitaneria smentisce: nessuna richiesta di avvio di attività in mare per la ricerca di petrolio
Arriva dalla Capitaneria di Porto di Molfetta la smentita sulle possibili perforazioni nel nostro mare. Pare che al momento non sia pervenuta alcuna richiesta per effettuare quelle che tecnicamente si dicono prospezioni petrolifere. Dalla Capitaneria di Porto arriva quindi un secco no, alla domanda posta da Quindici su eventuali ricerche di petrolio nei fondali del litorale molfettese. «Nessuna istanza è pervenuta agli uffici della Capitaneria di Porto di Molfetta inerenti alla ricerca di petrolio nello specchio di mare molfettese – dichiara a Quindici il comandante in seconda della Capitaneria di Porto, Pierpaolo Pallotti – non sapevamo neppure Molfetta fosse inserita tra i siti interessati da perforazioni». Così viene liquidata la questione petrolio dagli uomini della Capitaneria, mentre al Comune di Molfetta nessuno sa nulla, e nessuno pare si occupi della questione. Una faccenda invece che negli altre città inserite nell’elenco dei possibili siti per le trivellazioni sta facendo scalpore. Ne sono l’esempio Gallipoli e Monopoli, dove subito dopo la notizia si sono costituiti comitati spontanei per impedire quello che si preannuncia già come un disastro ambientale. La mobilitazione più “rumorosa” si sta avendo a Monopoli, dove il comitato «No petrolio, sì energie rinnovabili» preannuncia mobilitazioni. Una è stata organizzata per l’ultima settimana di gennaio, alla quale saranno presenti Checco Zalone, Al Bano Carrisi e il “nostro” Caparezza, da sempre impegnato a favore della tutela della naturalità e delle bellezze della nostra terra alle quali sono legate le fortune dell’offerta turistica pugliese, oltre ad altri esponenti della musica e dello spettacolo pugliese. Anche la politica si è mobilitata e il consiglio regionale ha approvato all’unanimità su richiesta dell’assessore regionale all’Ecologia, Onofrio Introna, un ordine del giorno nel quale si chiede la sospensione delle procedure di ricerca e la convocazione di un incontro per consentire a Regione e Comuni di poter esprimere la propria valutazione di impatto ambientale. Il documento firmato da Introna, e da altri 17 consiglieri, tra cui il molfettese Francesco Visaggio, ricorda come il permesso di ricerca idrocarburi risalga al 15 ottobre ed è stato rilasciato «in assenza di qualsiasi parere dell’amministrazione della Regione Puglia». «Il progetto - si legge nel documento approvato dai consiglieri - è di rilevante interesse economico e impatta in maniera diretta gli interessi socio-economici, oltre che ambientali, del territorio, con particolare riferimento al turismo, alla pesca e alle attività connesse. La proposta interessa un’area fortemente fragile da un punto di vista naturalistico e notevoli sono gli impatti sulle matrici ambientali, sulle risorse naturali e sull’aria». Ma l’assessore Introna non si ferma qui e si appresta a proporre alla giunta una delibera per ricorrere presso il Tar del Lazio contro il provvedimento di via libera a interventi a forte impatto ambientale come la ricerca del petrolio al largo delle coste pugliesi. Tutta la regione Puglia perciò si sta mobilitando in questo fronte che vuole a tutti i costi scongiurare il rischio di veder compromettere fonti certe di ricchezza per il territorio come la pesca e il turismo, mentre al Comune di Molfetta al momento tutto è calma piatta, fino a che non sarà troppo tardi.
Autore: Giovanni Angione
