L'Ufficio comunicazioni sociali della Diocesi: prevalga la verità sul porto di Molfetta
MOLFETTA - Sulla vicenda giudiziaria dellla costruzione del nuovo porto di Molfetta, che ha portato all'arresto di Balducci e Calderoli, con il coinvolgimento dell'ex sindaco Antonio Azzollini, indagato per truffa, anche l'Ufficio Comunicazioni della Diocesi, vuole dire la sua: "La notizia dei provvedimenti giudiziari in corso, relativi alla presunta “associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, abuso d’ufficio, frode in pubbliche forniture, attentato alla sicurezza dei trasporti marittimi e reati ambientali” porta la città di Molfetta alla ribalta nazionale per circostanze che, se accertate, lasciano tutti turbati e perplessi, aggiungendo ulteriori e profondi motivi di sconforto alla già grave situazione di crisi e di sfiducia nelle Istituzioni.
La vicenda non può e non deve essere brandita sulle colonne dei giornali o con facili e gratuiti commenti on line perché deve prevalere il sacrosanto diritto di vedere protetta la dignità di decine di persone coinvolte, prima che sia la legge ad accertarne le reali responsabilità.
In tale prospettiva affermiamo piena fiducia nella Magistratura, chiamata ad operare con libertà ed oggettività per il bene di tutti, e auspichiamo la massima collaborazione di quanti sono coinvolti nella vicenda perché sia fatta verità. Allo stesso tempo la comunità cittadina, in tutte le sue espressioni – istituzionali, private e associative – si senta motivata a tenere alto il profilo di dibattito e di azione civica, non cedendo a strumentalizzazioni e polemiche di ogni sorta, tenendo in primaria considerazione il bene comune della città, prima e al di sopra di ogni schieramento".