L'ex sindaco di Molfetta Paola Natalicchio sostiene la protesta dei marittimi: hanno bisogno di tutele e non possono votare
Un pullman di molfettesi a Roma alla manifestazione dei lavoratori del mare che hanno incontrato il ministro Del Rio
ROMA - «Oggi a Roma è successa una cosa grande. Cinquecento lavoratori del mare, coordinati dai sindacati CGIL CILS e UIL, hanno occupato la piazza di Porta Pia, davanti al Ministero dei Trasporti, e hanno fatto sentire la loro voce al ministro Graziano Del Rio. Hanno scandito i loro bisogni, hanno preteso i loro diritti. Hanno spiegato che il lavoro marittimo ha bisogno di tutele. Una su tutte: essere riconosciuto come lavoro usurante, con diritto a pensione anticipata. Hanno chiesto di mettere ordine nell'accesso alla professione, dopo lo scempio della Riforma Gelmini che ha depotenziato gli istituti nautici e ha spianato la strada al caos della formazione», scrive così l’ex sindaco di Molfetta presente a Roma alla protesta dei marittimi.
«Oggi in Puglia – continua la Natalicchio - abbiamo cinque istituti nautici e nessuna Accademia del Mare e per diventare ufficiali e fare "carriera blu" bisogna emigrare, a Genova per esempio. E investire soldi. Gli stessi soldi, a carico dei marittimi, che servono per adempiere ai nuovi obblighi, test ingiusti e inutili, a cui sono sottoposti direttori e comandanti magari dopo 30, 40 anni di servizio. A proprie spese. Senza dimenticare che sulle navi battenti bandiera italiana possono essere imbarcati, a condizioni economiche ben diverse (1.000 dollari al mese contro i 2.000 euro di stipendio medio di un marittimo italiano), lavoratori stranieri, che hanno condizioni "di libretto" differenti, meno vincoli, documentazione "più leggera" per accedere a bordo. Allora che si faccia almeno una anagrafe nazionale delle matricole attive, chiedono i lavoratori del mare, che consenta di monitorare le matricole attive e quelle inattive e aiutare i disoccupati del mare a incrociare domanda e offerta.
E lo sapete che i marittimi non hanno diritto di voto? Se sono a largo non esiste un voto telematico per loro, nonostante comunichino a terra ormai con ogni strumento tecnologico. Per i residenti all'estero il voto è garantito, per i marittimi no. E la lista potrebbe continuare. Sono l'ex sindaco di una delle città col maggior numero di "imbarcati" in Italia. Di due autobus partiti oggi dalla Puglia per protestare, uno era tutto di molfettesi, con cui mi sono onorata di passare una splendida mattinata di impegno e di lotta. Tra loro i macchinisti che hanno messo in salvo la Norman Atlantic, i "molfettesi eroi" di cui la stampa ha tanto e a lungo parlato. E le mogli. In rappresentanza delle donne molfettesi che hanno tenuto unite le famiglie e gestito i soldi delle "rimesse", quelli che hanno fatto ricca e grande la nostra città. Le donne che aspettano il marito per mesi (ad oggi si lavora 4 mesi in mare e 2 si resta a casa, i nostri nonni potevano restare in mare anche 8-9 mesi di seguito senza mai tornare), abituate a tenere dentro il cuore le loro paure e tra le mani la cura dei figli e del futuro. Con umiltà e fiducia.
Il Ministro Del Rio ha incontrato una delegazione e ha detto: "Apriremo un tavolo di confronto". Sarebbe il primo vero tavolo sui diritti dei lavoratori del mare dopo anni di silenziosa discriminazione. Seguirò passo dopo passo questa straordinaria battaglia, al fianco dei sindacati che voglio ringraziare per avermi voluto accanto a loro in piazza. Un ringraziamento speciale per avermi insegnato tanto di quello che so a Pino Raguseo della Uil Trasporti e a Michele Jacono, avvocato di talento e compagno di strada in Sinistra Italiana. Di Sinistra Italiana ringrazio anche il senatore Massimo Cervellini, che oggi ha ascoltato la delegazione molfettese e che ci aiuterà in Commissione Trasporti a seguire la vertenza».