L'ex consigliera del Pd di Molfetta, Annalisa Altomare: sono pronta ad essere il sindaco di tutti. Via le casacche e i distintivi di partito
MOLFETTA - Come previsto, Annalisa Altomare ha confermato la sua volontà di essere pronta a presentarsi come candidato sindaco di Molfetta. Lo ha detto nel corso della conferenza stampa rispondendo a una precisa domanda di "Quindici".
Ma, per fare questo, ha bisogno di superare l'attuale situazione che vede Tommaso Minervini candidato sindaco della coalizione delle liste civiche di centrodestra.
Davanti a un pubblico degli amici di sempre, compreso Lillino Di Gioia, l'ex consigliera comunale del Pd ha lanciato la sua proposta: togliamoci tutti divise e distintivi e facciamo un'ampia coalizione di emergenza.
E, sempre rispondendo a "Quindici" non ha nascosto le difficoltà di rendere compatibile questa sua iniziativa con l'appartenenza al Pd, nel quale, a suo parere, esiste una situazione "liquida".
Se questa nuova posizione di Annalisa Altomare sia un modo per sparigliare le alleanze e creare problemi al suo avversario Tommaso Minervini, "uno che stimo, che ha fatto il sindaco dopo Guglielmo Minervini, ma che in pratica non ha risolto i problemi", lo vedremo nei prossimi giorni o settimane.
Ora resta il fatto di un annuncio pubblico di voler ricomporre "una situazione sfilacciata, cristallizzata dai colori delle casacche. Che colore ha il porto? Chi ha il coraggio di dire che dobbiamo lasciarlo così com'è o demolirlo? Non avrebbe senso nemmeno la nostra adesione all'Autorità portuale del Levante. Ecco perché serve una cordata di gente che abbia a cuore gli interessi della città".
Perciò bando alle ideologie soprattutto di fronte a quello che succede nei partiti, secondo l'Altomare. Quando c'è emergenza non si può più badare alle casacche.
Annalisa Altomare ha espresso anche un giudizio negativo sulla passata amministrazione, forse per giustificare il suo comportamento nel farla cadere (senso di colpa?): "si è suicidata" per la sua autoreferenzialità, la sua incapacità di ascolto e il rifiuto della partecipazione, mentre la politica è mediazione per arrivare alla sintesi. La vicenda dell'amministrazione Natalicchio è stata vissuta male dai cittadini, secondo l'Altomare che ritiene necessario semplificare, non complicare la vita della gente e migliorare quella dei singoli. "E così Paola Natalicchio ha condannato la città ad un anno di commissariamento". Tra le cose non fatte e le opere pubbliche bloccate, che la prossima amministrazione deve fare subito, Annalisa ha elencato: secondo lotto del mercato ortofrutticolo, parco di Mezzogiorno, comparti edilizi incompleti, rione Catecombe, piano delle coste, situazione igienica dei cantieri navali, riorganizzazione della macchina amministrativa e dei dipendenti comunali, piano dell'agro, revisione della raccolta differenziata porta a porta (eliminando i mastelli, sostituendoli con buste di plastica sigillate e con il codice per individuare chi non si attiene alle regole), depuratore, ridisegnare il welfare abbandonato, impianto di compostaggio, cittadella degli artisti, piscina, finanziare l'attività di avviamento allo sporto coinvolgendo tutte le palestre cittadine, albi dei professionisti e incarichi a rotazione (al di là delle competenze?), commercio ambulante, una sola municipalizzata, obbligo degli amministratori di ricevere i cittadini, spending review, sblocco del porto commerciale con la messa in sicurezza e il Wi-Fi esteso a tutta la città ("la comunicazione è importante" anche quella da lei fatta finora, e che non promette bene se dovesse essere estesa a tutta la città, ha dimostrato scarsa efficacia ed effetto boomerang, vedi il manifesto della conferenza stampa, con il messaggio dell'occupazione delle poltrone). Altomare non ha dimenticato l'urbanistica che prevede il completamento del piano regolatore evitando altre spese legali per i ricorsi dei proprietari, un nuovo piano a consumo zero del territorio. "Quindici" le ha chiesto se, dopo il completamento del vecchio Prg, resterà del suolo e soprattutto se si punterà a recuperare l'esistente, come le case del centro storico. Non ha risposto sul recupero, ma ha detto che è importante il piano dell'agro: nuova espansione edilizia?
Molti progetti elencati, ma poche soluzioni (non c'era tempo). E dare autorevolezza al territorio: non contiamo più nulla nella Provincia di Bari, non abbiamo più rappresentanti e la giunta Natalicchio si è permessa perfino di litigare con la Regione e il suo presidente Emiliano, penalizzando ancora di più la città.
"Molfetta è una città complicata, dobbiamo renderla semplice, finirla con le lotte fra partiti e personaggi politici, lasciarci dietro le rughe e guardare avanti, non dobbiamo lacerarci sulle candidature, ma mettere passione e coraggio, riconoscere gli errori del passato è un atto di onestà. Non ho una ricetta, ho bisogno di competenze. Sono Altomare, nuoto in mare aperto e parlo con tutti".
In conclusione, grandi annunci, volemose bene, chi ha dato ha dato chi ha avuto, ha avuto, scordiamoci il passato, facciamo una grande coalizione che comprenda tutti con Annalisa Altomare candidata sindaco. "Se così non va, me ne sto a casa".
"Quindici" aveva previsto nell'annunciare la conferenza stampa, che tranne qualche intollerante fra il pubblico, è stata pacata e corretta, a differenza di altre volte, che ci sarebbe stato un annuncio choc o un'iniziativa fuori tempo. Annalisa Altomare ha fatto entrambe: l'annuncio choc della grande coalizione (sperando che non sia una grande ammucchiata) e la candidatura a sindaco fuori tempo, già bruciata da Tommaso Minervini.
Tanti progetti, ma tra il dire e il fare, c’è di mezzo il mare, anzi l’Altomare.
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Autore: Felice de Sanctis