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L'associazione Marevivo di Bari avverte: Chi avvelena il mare uccide tutto il pianeta
03 luglio 2010

BARI - L’associazione ambientalista Marevivo, con la sua divisione subacquea, torna a dare battaglia ai ladri di mare con la campagna “Chi avvelena il mare uccide tutto il Pianeta” dopo gli 8 quintali di batterie recuperate nei fondali dei porti italiani, in soli 6 nterventi di pulizia. 
Una triste necessità che riparte dalle numerose segnalazioni, giunte da diverse località di mare, di accumulatori esausti nascosti vigliaccamente sotto il nostro meraviglioso tappeto blu.  Per questo Marevivo, in collaborazione con il segretariato Sociale RAI e con il sostegno degli operatori telefonici Telecom/TIM, Vodafone, Wind e 3, ha attivato il numero 45506 attraverso il quale con un sms de! l valore di 2 euro è possibile contribuire, dal 5 all’11 luglio, a questa campagna per un mare libero dai veleni. 
Le batterie al piombo utilizzate sugli autoveicoli, sui mezzi agricoli e sui mezzi nautici, costituiscono, se dispersi nell’ambiente, anziché correttamente raccolte, un pericolo rilevante per la tutela dell’ambiente naturale e per la salute pubblica, a causa della presenza al proprio interno di sostanze inquinanti pericolose, come il piombo e l’acido solforico.
Questo rischio di contaminazione, reale nelle nostre città ma anche nelle campagne, assume una rilevanza eccezionale nel mare, ecosistema particolarmente esposto alla contaminazione da parte di alcuni composti tossici contenuti nelle batterie non correttamente smaltite, in quanto l’acqua rappresenta un forte veicolo di dispersione di queste sostanze. Infatti, l’ingresso del piombo nella cate! na alimentare marina può causare fenomeni di accumulo che compromettono l’integrità delle risorse ittiche con un rischio diretto per la salute umana. 
Con questa campagna Marevivo intende offrire un determinante e concreto contributo alla protezione dell’ecosistema marino dai rifiuti e in particolare dalla dispersione dei componenti inquinanti presenti all’interno degli accumulatori esausti abbandonati in mare, in particolare piombo ed acido solforico.

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