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L'Associazione “Comitando” rilancia sul consumo di suolo zero a Molfetta
23 novembre 2016

MOLFETTA – L’Associazione Comitando ha rilanciato in città il delicato tema del consumo di suolo e della rigenerazione urbana, promuovendo l'iniziativa in Sala Consiliare di Molfetta  “Consumo di suolo zero: una sfida per rigenerare le città”. Dopo i mesi difficili seguiti alle dimissioni del sindaco Paola Natalicchio, ha infatti proposto una riflessione pubblica su uno dei temi che promette di infiammare anche la campagna elettorale del prossimo anno.

Doverosa però è stata l'apertura di riunione nel ricordo del dott. Damiano Rana, deceduto improvvisamente la scorsa settimana, neuropsichiatra, coordinatore del Comitato civico per la salute pubblica a Molfetta e cofondatore di "Comitando". E' stato proprio Mimmo Favuzzi di "Comitando" insieme a Paola Natalicchio a salutarlo, in presenza dei suoi cari: "Aveva gli occhi di un bambino curioso. Era un uomo buono e gentile ma quello che colpiva è che la sua gentilezza non richiedeva alcun sforzo. Metteva a disposizione le sue conoscenze e tramite il volontariato aiutava chi non poteva permetterselo. Attivo anche in politica, non si vantava mai di quello che faceva, dei risultati ottenuti".

Coordinatore dell'iniziativa sul consumo di suolo è stato Cosimo Sallustio, agronomo e coordinatore del Forum Agenda XXI il quale ha appunto sottolineato le difficoltà e gli errori delle precedenti amministrazioni su questo fronte mentre il problema sta diventando sempre più grave. A Molfetta in questi anni è nata quasi una seconda città, cresciuta senza regole e fragile nelle infrastrutture. Fondamentale quindi per Sallustio pensare ad una rigenerazione del territorio, prima che la situazione diventi con gli anni irrecuperabile (nella foto: Calace, Curcuruto, Sallustio, Calimani, Gadaleta).

Di questo avviso è stata anche Luisa Calimani, architetto urbanista membro dell'Istituto Nazionale di Urbanistica e animatrice del Forum Beta, la quale ha affermato che il vero problema oggi è che la città non è più costruita a misura di uomo e dei suoi bisogni. Ricordando che il consumo di suolo è il luogo più appetibile per i poteri ed i loro interessi e portando in esempio la città di Padova, la Calimani ha continuato sottolineando preoccupata che non è possibile impermeabilizzare il tessuto urbano come anche quello agricolo sempre e comunque. L'uomo ( soprattutto bambini ed anziani) ha bisogno del verde. Quest'ultimo oltre ad apportare tutti i benefici che ben conosciamo, aiuta anche a migliorare l'estetica della città, a riqualificare le periferie spesso dimenticate.

L'avvocato amministrativista Rosalba Gadaleta, assessore cittadino all'Urbanistica nel triennio 2013-2016 ha fatto un rapido excursus di quanto fatto in questo campo a Molfetta. Non dimentica di tutte le difficoltà incontrate dall'amministrazione Natalicchio circa l'inversione di rotta provata e riuscita fino ad un certo punto. E' proprio a causa delle diverse vedute all'interno della maggioranza sull'urbanistica, tra le altre cause, infatti, che la scorsa amministrazione ha alzato bandiera bianca, preferendo non scendere a compromessi per approvare una qualsiasi iniziativa in questo senso. Di conseguenza per la Gadaleta  a Molfetta si deve assolutamente parlare, e con forza, di un piano regolatore a consumo zero, per tutelare la città ed i suoi abitanti.

In diretta continuità con il precedente intervento l'architetto Francesca Calace ha raccontato nei dettagli il lavoro svolto sul progetto legato al patto città-campagna, che ha visto il Comune di Molfetta capofila insieme al Comune di Bitonto nella redazione di uno studio di fattibilità legato alla pianificazione di interventi di tutela dell'agro e rigenerazione nella zona delle torri e della connessione degli impianti di depurazione delle acque dei comuni di Molfetta, Bisceglie, Ruvo, Corato e Bitonto, nell'ambito del PPTR attuato.

Nella carrellata di interventi, ampio spazio è stato dato ad Anna Maria Curcuruto, assessore regionale all'urbanistica, la quale ha parlato di rigenerazione come di un problema che sta a cuore a tutta l'Europa. Tralasciata invece dal resto del mondo, fatto di Paesi che stanno crescendo in maniera smisurata (si prevedono nel futuro un totale di 40 megacities, contro le 28 odierne). L'Europa e, nello specifico, l'Italia devono fare economia con le cose che le caratterizzano, devono trovare mezzi di rigenerazione che permettano loro di rimanere il più naturali possibile. Una rigenerazione che non deve essere ottusa, ma vera e propria riqualificazione supportata sia dall'ambito pubblico che dai privati. Diversi gli esempi analizzati dalla Curcuruto a fine discorso sia di rigenerazione di periferie dismesse che di piccoli centri.

Infine l'intervento dell'ex sindaco di Molfetta Paola Natalicchio la quale ha ricordato, tra gli altri scandali edilizi che hanno colpito la città, quello di “Mani sulla città” il cui processo rischia la prescrizione e il ruolo ostruzionistico dell'ex consigliera comunale del Pd Annalisa Altomare che oggi vuole “dare una mossa” alla città dopo aver ostacolato e spinto alle dimissioni proprio l’amministrazione di centrosinistra che avrebbe dovuto sostenere. Sottolineando come il clima di questo incontro fosse disteso, in confronto agli ultimi consigli comunali, ha concluso affermando che finalmente si è potuta spiegare in modo chiaro, autorevole, senza ombre e dati alla mano la visione che ha animato le politiche del territorio in questi tre anni di governo di centrosinistra che ha avuto il privilegio di guidare come sindaco.

© Riproduzione riservata

Autore: Daniela Bufo
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A Molfetta assistiamo da un po' di anni al proliferare di ciò che io chiamo “ funghi edilizi”. Sono edifici che sorgono quasi spontanei in aree di dimensioni anche molto piccole che da cittadino ingenuo e forse ignorante in materia urbanistica, fanno rabbrividire. Perché non avrei mai pensato che aree all'apparenza condominiali e con presenza di edifici circostanti già costruiti fossero ulteriormente oggetto di cubatura. Ciò con evidenti problemi di riduzione delle aree verdi e parcheggio che per legge sono già state determinate con le prime licenze edilizie. Senza contare le penalizzazioni degli affacci/vedute che i proprietari degli edifici esistenti sono costretti a subire. In zona levante ci sono due esempi evidenti di “ funghi edilizi” ( via Gesmundo, via Don Minzoni ). Ovviamente è tutto regolare le concessioni edilizie sono state rilasciate secondo la legge. Sono i palazzinari che nel passato, o direttamente coinvolti con cariche politiche o attraverso i loro rappresentanti in consiglio comunale, sono riusciti a mantenere edificabili anche piccoli fazzoletti di suolo, attraverso l'approvazione interessata di piani regolatori di completamento a loro favorevoli. Se non è possibile privare di un diritto a costruire, CHIEDO al Consiglio Comunale e all' Ufficio Tecnico quantomeno di assegnare dei limiti contenuti di volumetria e soprattutto delle prescrizioni sugli allineamenti stradali e quote. Esempio evidente Via Galileo Galilei ( dove è ubicato il DOK zona stazione ), CHIEDO, perché questa strada che ha già una prospettiva su via Corso Fornari non può proseguire linearmente su via Leonardo Mezzina Politico? Come mai l'UTC non impone l'allineamento alle strade confinanti con il nuovo edificio e in linea retta? Con il nuovo palazzo dobbiamo tenerci la deviazione di via Pomodoro?
Contemporaneamente a questo articolo, L'ex Assessore ai Lavori Pubblici (credo) rilascia un'intervista illuminante sul Clima da "Fratelli Coltelli" che si era creato nella passata amministrazione. Lex Sindaco e' stato abbattuto dai Suoi stessi ex amici, tutti scontenti dalla gastione dell'Assessorato all'Urbanistica. Ebbene l'ex Assessore e' accusato di non aver gestito l'Urbanistica come era stato gestito fino allora come minimo si puo' dire "alla Volemose bene" che ha portato poi ai processi come quello "mani sulla citta'". (Intelligenti pauca). L'intervista al Dr. Abbattista, se ben letta, nasconde un invito asedersi alla tavola delle trattative con Piero, per poter ricostruire il progetto dell'Ulivo (Impossibile) se non proprio quello del costituendo CIAMBOTTO al quale prenderebbe parte, perché no, De'P, magari riservando l'Assessorato all'Urbanistica proprio a Giovanni Abbattista. A parte il fatto che lex Assessore dovrebbe vergognarsi, dopo averne fatto parte, di aver rilasciato un'intervista con quei toni contro Paola. Non si rende conto che con De'P ormai non rappresentano nessuno. Ci racconti piuttosto chi ha fatto perdere i finanziamenti per la Pista Ciclabile e che cosa ha fatto (nulla) da assessore ai Lavori Pubblici. Questi Signori pensano sempre che "Il Popolo e' bue", ma avranno gandissime sorprese dalle prossime Amministrative. Ben ha fatto Paola a mantenere la propia coerenza ed a difendere l'Assessore all'Urbanistica che ha operato tenendo fede alla linea del programma elettorale. Cosi' si governa e non come vorrebbero fare alcuni solo per le propie tasche che a volte stanno a destra altre volte stanno a sinistra. Il partito dei Costruttori consumatori di suolo o Palazzinari che dir si voglia, nonostante tutti questi difensori, non trovera' piu' spazio. E per dirla con l'ORTOLANO IL PAPARULO CONTINUERA' A BRUCIARE.

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