L’assessora sparita: dimissioni o scontro di potere? Maggioranza in pezzi
Anna Capurso, con delega alla socialità da alcuni giorni non partecipa più all’attività politica
Alcuni cittadini di Molfetta pensano di rivolgersi alla nota trasmissione televisiva “Chi l’ha visto” per avere notizie dell’assessore alla socialità avv. Anna Capurso, scomparsa dalla circolazione da alcuni giorni. C’è chi parla anche di sue dimissioni, ma al momento dal Palazzo, solo silenzio. Questa “scomparsa” avvalora l’ipotesi di una grave crisi all’interno della maggioranza che sostiene il sindaco Tommaso Minervini, tra l’altro ancora più evidente dopo l’intervento della consigliera comunale Annalisa Petruzzelli che nell’ultimo consiglio comunale, con fare da maestrina, ha bacchettato il sindaco definendolo “tecnocrate” e “uomo solo al comando”. Ha parlato anche di riunioni nelle “segrete stanze” e di mancato rispetto degli assessori, relegati al ruolo servile di yes man. Se si considera che la Petruzzelli è espressione di quel Saverio Tammacco che ama sempre stare dietro le quinte e manovrare come burattini i suoi uomini e che la stessa assessora Capurso appartiene al suo gruppo, si capisce bene che la frattura in atto, come diceva Ennio Flaiano è grave, ma non seria (come ci ha abituato questa maggioranza ciambotto) e qualche problema Minervini lo deve pur avere. Infatti la Petruzzelli non si è pronunciata solo a nome della lista civica “Insieme per Molfetta”, ma anche delle altre “Minervini Sindaco”, “Avanti Molfetta”, “Molfetta al Centro” e “Molfetta che Vogliamo”. Le opposizioni come abbiamo visto dai loro comunicati (solo Rifondazione non si pronunciata) sono state molto critiche. Cosa sta succedendo? E’ in atto sicuramente uno scontro di potere, ma a cosa è finalizzato? Alle candidature delle prossime elezioni regionali del 2025 come sostiene qualcuno? Ci sembra improbabile. E’ più ipotizzabile un riposizionamento sui posti di sottogoverno o di potere. I ricatti politici in un mare di liste civiche che non hanno nulla di politico, ma sono solo feudi che rispondono solo al proprio boss. E così, come “Quindici” più volte, il sindaco Minervini è ostaggio della propria maggioranza e quando tenta di fare una fuga solitaria, tipo “uomo solo al comando”, viene subito bacchettato, perfino dall’ultima consigliera comunale con toni da maestrina severa o da “ricatto” o minaccia politica. Ma poi tutto s’aggiusta, direbbe qualcuno, ma a quale prezzo vorremmo sapere noi e i cittadini, l’opinione pubblica che rappresentiamo. Se qualcuno riesce a darci notizie dell’assessore Capurso, gli saremo grati sia noi sia i cittadini di Molfetta sempre più confusi. © Riproduzione riservata