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L'Asm di Molfetta raggiunge il pareggio di bilancio, ma i risultati sono ancora scarsi
19 dicembre 2007

MOLFETTA - L'azienda servizi municipalizzati di Molfetta (nella foto, la sede) in una nota comunica di aver raggiunto il pareggio di bilancio, contenendo la spesa nel budget fissato dall'amministrazione comunale, ma, ci sembra, con risultati tutt'altro che positivi sul piano concreto perché non si è riusciti ad ottimizzare la gestione del personale per rendere la città più pulita. Ecco il comunicato dell'Asm: «Con sforzi enormi – spiega il presidente Francesco Nappi – abbiamo recuperato circa 700.000 euro, rivenienti da debiti ereditati dal 2006 a cui si è aggiunto un contenimento del conferimento comunale in bilancio di previsione 2007 a causa delle necessarie azioni per il rispetto del Patto di Stabilità comunale. Sono fortemente soddisfatto, anche per aver centrato tutti gli indirizzi politico-amministrativi a noi indicati dal sindaco Antonio Azzollini: razionalizzazione – contenimento della spesa corrente – pareggio di bilancio – azione volte alla produzione di energia”. Infatti, riguardo quest'ultimo obiettivo, è già in dirittura d'arrivo la realizzazione di un impianto fotovoltaico per lo sviluppo di energia pulita a servizio della città che sarà realizzato nella proprietà aziendale sita in contrada “Coda di Volpe”. Questo è il risultato, di una oculata amministrazione, messa in pratica dal consiglio di amministrazione che guida l'ASM da solo 1 anno. “Il merito – continua il Presidente Nappi – deve essere condiviso con tutti i dipendenti dell'azienda, dalla dirigenza alle figure apicali che hanno letteralmente combattuto giornalmente per far rientrare i conti, a tutti i dipendenti che si sono immedesimati nella particolare situazione aziendale dando il massimo. Abbiamo eliminato immediatamente tutte le nicchie di privilegi, gli sprechi e le inutili spese, instaurando anche un nuova metodologia di confronto con le organizzazioni sindacali territoriali di categoria tesa e diretta al riconoscimento della meritocrazia. Abbiamo azzerato il lavoro in straordinario, le ferie residue, le prestazioni lavorative accessorie, la reperibilità. Numerosissime volte e per urgenza i nostri dipendenti, dagli operatori ecologici agli autisti, dai meccanici specialisti ai responsabili dell'impianto di selezione, sono stati chiamati per ragioni urgenti anche nelle ore notturne ed hanno dato la loro determinante collaborazione pur sapendo che non avrebbero percepito un centesimo. Per questo il CDA dell'ASM ha deciso di premiare con “assegni di merito ad personam” alcuni suoi dipendenti”. Non dimentichiamo un altro importante risultato, una vera inversione di tendenza: lo sforamento del bilancio di previsione con conseguente ripianamento da parte del comune. Questa era ormai prassi consolidata da circa 10 anni. In questo nostro primo anno di attività, abbiamo subito di tutto, dagli attacchi strumentali e politici di qualche foglio locale a sequestri di aree di pertinenza aziendale per azioni della magistratura su indagini partite prima del nostro insediamento. Certo il nostro lavoro d'istituto ha necessariamente dovuto subire dei rallentamenti con ricadute sulla città, ma era prioritario ed imprescindibile il risanamento. Ora bisogna operare un rilancio dell'azienda tramite degli investimenti importanti atti a modernizzare il processo di lavorazione». Fin qui il comunicato alquanto trionfalistico dell'azienda e del suo presidente, al quale è doveroso, nello spirito di libertà di opinione e di critica fondamentali nella democrazia, aggiungere un breve commento. Il risanamento dei conti è una buona cosa, un obiettivo a cui bisogna sempre mirare e questo va riconosciuto, ma il lavoro di un'ente o di un'amministrazione va valutato sulla base del risultato complessivo. E qui ci permettiamo di affermare che il bilancio è fortemente negativo, come hanno sostenuto anche forze politiche di opposizione, associazioni, media locali (tutti, non solo qualche “foglio” che, forse, è stato solo il primo ad accorgersi della situazione e a sollecitare rimedi) e soprattutto i cittadini, che hanno giudicato questa gestione dai risultati concreti: una città sempre più sporca. E, come risposta, i dirigenti dell'Asm, non hanno saputo fare di meglio che rilanciare la palla ai cittadini: è colpa loro se la città è sporca, sono loro gli incivili e non ci possiamo fare nulla. Per rendere l'idea con un esempio più immediato: è come se nel settore della sanità, si riesca a pareggiare bilanci sempre in rosso, dovuti a cattiva gestione e a sprechi, ma anche alla necessità di far fronte a situazioni di emergenza, a prezzo della morte dei pazienti o dell'inefficienza. E questo non ci sembra, certo, un risultato positivo. Che direbbero i cittadini, per fare un altro esempio, se le forze dell'ordine, di fronte alla criminalità, si limitassero ad affermare che ci sono troppi delinquenti in giro e non possono farci nulla? E' giusto, perciò, multare i cittadini sporcaccioni, e questo è compito delle autorità preposte, ma primo dovere dell'Asm resta quello di assicurare la pulizia della città, e, se esiste un'emergenza, di affrontarla, anche a costo di sforare il bilancio (ma, nell'evitarlo, si valuta la capacità di chi si propone alla gestione di un ente). Aride cifre per autogratificarsi, non servono ai cittadini, che pagano le tasse e vogliono vedere i risultati. Non crediamo che i molfettesi accetterebbero un risparmio di tasse sulla “spazzatura” (sempre se questo si verificherà grazie al pareggio di bilancio) a prezzo di una città più sporca. Questo discorso vale anche per la raccolta differenziata (altro vanto dell'Asm), occorre dare incentivi e “premi” reali ai cittadini (non il giocattolo o altri inutili aggeggi) come il risparmio sulle tasse. Il presidente e il direttore piuttosto che vantare risultati con fredde cifre, e lamentare le critiche della stampa e i sequestri della magistratura, propongano, e soprattutto attuino, un programma concreto di pulizia della città: avranno tutto il nostro appoggio e tutti i nostri (che poi sono quelli dei cittadini che rappresentiamo) apprezzamenti. Chiudere gli occhi, non significa risolvere i problemi, ma aggravarli o quantomeno lasciarli incancrenire. Siamo consapevoli che è scomodo e difficile il nostro ruolo di contropotere e di controllo, ma continueremo a svolgerlo perché non siamo prevenuti contro nessuno, ma abbiamo a cuore solo la nostra città e siamo convinti che la malattia non si cura nascondendola o ignorandola, ma attuando efficaci terapie.
Autore: Felice de Sanctis
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